Non mi è piaciuto il marketing dei presepisti napoletani che per qualche euro in più hanno corso il rischio di profanare il presepe con le statuine di Hitler e Mussolini. La volontà di dare spazio al business (probabilmente senza neppure rendersi minimamente conto di dare il via allo stravolgimento della nostra secolare tradizione presepiale) iniziò con l’inserimento della statuina di Totò, Di Pietro, poi Eduardo, Maradona e tanti altri personaggi pubblici più o meno rilevanti. Quest’anno, con i due dittatori che hanno calpestato ogni diritto ed ogni dignità umana, si è superato ogni limite. Il sacro è diventato profano, l’artista si è trasformato in maldestro, il presepe in un “tempio di mercanti e prostitute”. (E lo sgomento si ingigantisce con le recenti notizie di tombe ebraiche violate e delle “pietre di inciampo” rubate a Roma poste in memoria dei deportati nei campi di concentramento). Il presepe è un messaggio di pace che vuole portare in ogni casa quella magica luce e quella tenera atmosfera che nessun’altra cosa possiede. E’ un messaggio che arriva ma penetra solo se il cuore che lo accoglie è libero da ogni zavorra. Spero che la “caduta” degli artisti di S. Gregorio Armeno sia solo una bravata, null’altro! Voglio ancora credere e sperare che tutti gli uomini si impegnino con lealtà a combattere e sconfiggere ogni forma di autoritarismo ed ogni comportamento di razzismo contro chi è diverso per cultura, razza o religione. A nessun è permesso di cancellare dalla sua memoria le atrocità perpetrate contro l’uomo in ogni tempo e sotto ogni bandiera politica e religiosa, e questo non per odio o vendetta, ma per far sì che mai più avvengano quei delitti orrendi. E’ tempo oramai che il cuore dell’uomo si apra completamente alla concordia. Solo così troveranno pace i milioni di trucidati in ogni tempo e luogo. Solo così potremo invocare il loro perdono. Solo così si scrive la vera storia e ci si può sentire veramente uomini!