Articolo di Isabella Rossiello
Roma ospita la dodicesima edizione della manifestazione, tutto si svolge secondo canoni ormai consolidati, conferenze stampa, incontri con autori, attori, registi, il red carpet ha il suo momento di gloria nelle ore prestabilite con i cast che sfilano per fan, curiosi, Tv e fotografi.
Molti artisti, si fermano per fare foto con selve di ammiratori urlanti e firmare autografi.
Alcuni sono più espansivi di altri, ma è il prezzo (non l’unico) della gloria.
Xavier Dolan è regista, sceneggiatore, interprete, ha 28 anni, canadese ed è considerato il classico enfant prodige, fra i suoi film culto troviamo “Tom à la ferme”, “È solo la fine del mondo” per citarne un paio, ha incontrato i giovani e i giovanissimi e ha raccontato che la sua carriera è iniziata guardando Titanic e scrivendo a Leonardo di Caprio.
Potenza della creatività e della passione.
Con la premiere del film “Stronger” di David Gordon Green, sul Red Carpet è presente, un poco sorridente Jake Gyleenhaal, un po’ troppo nella parte del divo.
Ci sono anche le star di casa nostra, come Rosario Fiorello, che incontra il pubblico e ovviamente da quello showman consumato, ma non troppo, eccolo toccare il nodo spinoso e di attualità dei ricatti sessuali, il divano del produttore ha finalmente un volto pubblico (ma non è l’unico), è Weinstein potentissimo a Hollywood e non solo, Fiorello ci scherza come prevede il suo ruolo ma la faccenda è dannatamente seria.
Nanni Moretti, regista amato o detestato senza vie di mezzo, raffredda gli entusiasmi di chi lo ama confessando di avere un tumore, ne aveva sconfitto un altro circa venti anni fa; è quasi una confessione choc, poi parla del suo lavoro, di politica sua grande e purtroppo disillusa passione, gli incontri con il pubblico sono sempre spesso appasionanti.
La festa del cinema di Roma prosegue la sua strada nel sociale e alcuni film sono proiettati nel carcere di Rebibbia e al Policlinico Universitario A. Gemelli. Lodevole iniziativa.
Tra le star italiane sul red carpet ci sono gli attori Ambra Angiolini e Sergio Rubini del cast “Terapia di coppia per amanti” di Alessio Maria Federici.
Il cinema italiano non ha ancora fatto quel salto di qualità che i vecchi leoni come De Sica o Fellini e tantissimi altri, hanno saputo fare, il cinema italiano all’estero era maestria ed esempio per tantissimi registi.
Oggi siamo rappresentati da registi come Gabriele Muccino, Gabriele Salvatores, Paolo Sorrentino; non è per carità una storia negativa, anzi….passo dopo passo, magari riconquisteremo quella fama che ha reso grande e unico il cinema italiano nel mondo.
Il regista Gianni Amelio presenta e legge il suo libro d’esordio “Politeama”, in maniera creativa, con un reading in compagnia di altri attori come Luca Argentero, Serena Dandini, Giugliana De Sio, Iaia Forte Enrico Lo verso Ines Sastri e tanti altri, ineffabile l’accompagnamento musicale: chitarra, contrabbasso, violoncello.
Chuck Palahniuck scrittore di culto, dal suo libro è stato tratto l’inquietante film “Fight Club”, incontra il pubblico e parla dei film dell’Orrore che lo hanno entusiasmato, è una presenza di grande prestigio che pochi festival hanno avuto.
Arriva anche un altro mito, Jan Mc Kellen e fra tante meraviglie, nel modo di raccontare la sua vita e carriera, dice ai giovani di dichiarare subito la propria omosessualità, dando così una stoccata a Kevin Spacey “rimproverandolo” di aver fatto outing troppo tardi; non so , non lo trovo giusto, ognuno ha i suoi tempi.
Lui racconta di averlo fatto tantissimi anni fa e la sua vita e carriera si sono “alleggerite”; trovo comunque, alquanto di cattivo gusto citarlo.
Spacey in questo momento ha il suo personalissimo inferno; non lo difendo, ma forse sono cose che si dicono in privato tra colleghi.
La vita dello show biz è una roulette russa, puoi avere talento ma non il successo, puoi essere una nullità e conoscere, anche e soprattutto in senso biblico, le persone giuste… ma questa, come scriveva Michael Ende è un’altra storia.