Doña Flor è un dramma lirico in un atto con musiche di Niccolò van Westerhout e libretto di Arturo Colautti (Zara, 1851 – Roma, 1914), librettista anche della Fedora di Umberto Giordano e di Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea.
Doña Flor fu commissionata dal Comune di Mola di Bari e dedicata dall’autore a Mola, sua città natale. L’opera andò in scena il 18 aprile 1896. Seguirono altre recite: una a Mola, otto al Piccinni di Bari, tre al San Carlo di Napoli, riaperto per l’occasione.
Librettista e cantanti furono scelti dal compositore. Protagonista un soprano drammatico, Nadina Bulicioff, in grado di coniugare potenza vocale e mezze voci: colpisce il contrasto tra la delicatezza del Salve Regina e l’irruenza del Duetto d’amore. Il ruolo di don Filippo fu affidato a Carlo Buti, baritono dalla vocalità possente e dalla buona emissione sugli acuti (alquanto insidiosa è L’invettiva a Venezia). Esperto cantante ed attore anche il tenore Angelo Angioletti, dal timbro drammatico e capace di padroneggiare una tessitura molto acuta, che non disdegna il ripiegamento lirico e la sfumatura di maniera, come nel Sonetto.
Composta per il teatro già intitolato a van Westerhout, Doña Flor fu concepita in funzione delle sue dimensioni, insufficienti a contenere grosse compagini vocali e strumentali, nonché a consentire variopinti cambi scenografici.
Cantanti e orchestrali furono ridotti allo stretto necessario: tre protagonisti, un coretto di gondolieri, fuori campo, come la Serenata di Alvise. Per la rappresentazione di Mola, l’organico dell’orchestra prevedeva 43 elementi, per volontà dell’autore, tra archi, fiati, arpa e timpani. Dall’orchestra ben calibrata, fonte di infinite gradazioni sinfoniche e psicologiche, Niccolò attinge con l’accortezza di non coprire il canto.
La scena è unica: un interno con balcone a Venezia.
I cantanti vestono un solo costume per tutta l’opera Doña Flor è una tra le opere italiane più belle e singolari di fine Ottocento; un’opera che può ben figurare accanto ad altre la cui sorte è stata meno caduca e i cui artefici più fortunati..
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