Thursday, November 14, 2024

SANREMO story

Siamo alla quarta serata, è la serata della storia di Sanremo e dei duetti, attesissima dal pubblico, per un momento si torna indietro al periodo d’oro di Sanremo, quel Sanremo che lanciava melodie oramai diventate un culto, artisti che sono entrati nella storia della musica italiana e non solo.
Fuori l’Ariston sul viale principale si inaugura una statua dedicata a Mike Bongiorno e alla sua Fondazione Mike che costruisce  le” Casa Allegria” per i più bisognosi.

statua

Sullo schermo in sala e nelle Tv di molti italiani, scorrono belle le immagini quasi inedite del Sanremo che fu che sfociano nelle immagini di oggi, Luciana indossa l’abito della Pizzi del 1952, riadattato naturalmente.
Si ironizza sui testi un po’ naive dei testi  dell’epoca, anche questo è amore … per un tempo meno sofisticato, più semplice.

“Cosa hai messo nel caffè” cantata da Riccardo del Turco (1969) e interpretata da Malika Ayane con due ballerini e la sua voce inconfondibile jazzata, morbida,  dà rinnovato splendore a questa bellissima canzone d’amore.
Daniele Silvestri canta “Piazza grande” 1972 di Lucio Dalla, rispetta molto la versione originale e non dispiace affatto.
Eleonara Abbagnato, il maestro Piovani, Stefano Bartezzaghi,  Serena Dandini, il dj Coccoluto, la pianista Marcotulli, lo scrittore Paolo Giordano, Verdone invece ha un ascesso e non è potuto venire al suo posto il comico e attore Neri Marcorè, Nicoletta Mantovani oggi produttrice e moglie di Pavarotti, questa è la giuria di qualità, finalmente quella vera … spiace dirlo ma in altri anni erano solo ospiti vip.
Grintose come lo era Alice nel suo purtroppo unico successo “Elisa” (1981) canzone dedicata all’uso dell’eroina, Annalisa ed Emma, belle giovani, determinate e ovviamente brave danno il senso di tutta la rabbia che queste situazioni provocano.
Marta sui tubi e una strepitosa Antonella Ruggiero con la canzone “Nessuno” cantata una volta da Betty Curtis e Wilma de Angelis (1959) iniziano quasi sussurrandola e poi dandole un ritmo incalzante, per poi tornare a cantarla quasi sottovoce, bella interpretazione.
E il 39° Festival della canzone fu presentato dai figli di … e rieccoli, fu un anno di gaffe, di papere oggi sono più sciolti ironici e piacevolissimi da vedere sono G. Marco Tognazzi, Danny Quinn, Rosita Celentano, Paola Dominguin … revival impietoso dei loro errori … tutti da ridere, oggi come ieri.
Raphael Gualazzi ha scelto la canzone “Luce”, cantata da Elisa nel 2001, è completamente rivisitata, piace o meno, decidere  è molto  personale.
Un meraviglioso famosissimo brano di Pino Donaggio “Io che non vivo” (1965) un capolavoro, e pensare che all’inizio fu ignorata a Sanremo … meditate gente meditate!
Cristicchi ha optato per un omaggio a Sergio Endrigo e che belle parole d’amore “Canzone per te” 1968, ammettiamolo era entrata un po’ nel dimenticatoio e invece eccola in tutta la sua poesia.
Luciana indossa un altro abito dell’epoca per la precisione quello di Caterina Caselli e il suo celebre caschetto d’oro … e lei ironica commenta “Sembro il PAGGIO FERNANDO!”…Grande Luciana.
Simona Molinari e Peter Cincotti cantano “Tua” cantata da Tonina Torrielli e Jula De Palma (1959) all’epoca  fu uno scandalo non tanto per le parole quanto per il modo troppo sensuale in cui era cantata … o tempora o mores!
Incantevole la chitarra di Franco Cerri.
Maria Nazionale canta la canzone del suo conterraneo Massimi Ranieri, “Perdere l’amore” ( 1988), voce calda e profonda, brava Maria, interpretazione personalissima e grande applauso del pubblico.
1967…il suicidio di Tenco e la scelta di “Ciao amore ciao” da parte di Mengoni, che però pur con tanta volontà non ha la potenza, la passione, anche la disperazione di Tenco, alla fine si commuove e non finisce la strofa ma nessuno ci ridarà Luigi Tenco.

C’è la pubblicità e Fazio è in piazza per scoprire la statua di Mike Bongiorno con i figli e la vedova del presentatore, è suo figlio piccolo Leonardo a scoprire la statua in bronzo.
In sala intanto Rocco Siffredi re del porno accompagna Elio e le storie tese , declama una poesia  di Prevert  e poi il gruppo con comiche parrucche e fronte spaziosa canta, “Un bacio piccolissimo” di Robertino 1964, vorrei ricordare ad Elio però che cercare di stupire a tutti i costi stanca e la terra dei cachi è ormai lontana.
1969 la sedicenne Nada canta “Ma che freddo fa” e la ripropone Max Gazzè il risultato è decisamente soddisfacente.

Torna Baudo … è Sanremo story, Pippo torna con i capelli bianchi non più tinture, insomma un  decoroso signore della sua età, naturalmente racconta qualche aneddoto, gli ospiti illustri che lui ha invitato, il famoso caso del lavoratore che voleva buttarsi, memorie …
Luciana fa un monologo sui due colleghi Baudo sta al gioco, intanto si fa tardi, fra un po’ ricomincia la storia del festival .
Chiara omaggia Mia Martini, morta in circostanze oscure, e la ragazza non è nemmeno un peletto della grande Mia e del suo modo di cantare, stona continuamente non arriva alle sue tonalità, un flop totale.
Gli Almamegretta con il grande James Senese  cantano “Il ragazzo della via Gluck”che diventa gradevolmente un reggae, nel  (1966) fu ignorata all’epoca dalla giuria di qualità e dalla giuria popolare eppure ancora oggi è un classico, così rinnovata sarà ancora un successo.
È il momento di Stefano Bollani, jazzista talentuoso che come in un classico piano bar fa canzoni a richiesta tra il pubblico, dopo il medley di famose,ritorna la gara stasera sapremo chi vince tra i giovani, domani invece la grande serata finale.
Eppure io vorrei restare sul revival … che gradevole sorpresa il Corvo Rockfeller  … quanti ricordi … la sala Ariston è vivacizzata da questo insolito ospite, altrettanto ammirata dal duo Bollani – Caetano Veloso.
Che dire un festival promosso, come promosso è il giovane Antonio Maggio nella categoria giovani.

Stasera daremo a addio a questo festival e ricorderemo che ha vinto la canzone italiana.

Isabella Rossiello
Isabella Rossiello
Isabella Rossiello ha insegnato italiano ad Amburgo e Berlino. Tornata in Puglia si e` occupata di moda e grafica divenendo Co–titolare di Deus Ex Machina Pubblicità con sede a Bitonto, con il ruolo di Art Director, trasferendosi prima a Bratislava e poi a Cesena, dove tutt’ora vive e lavora come grafico e giornalista,

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