Sunday, December 22, 2024

VORREI DIRE AL GIOVANE CHE INNEGGIA AL SALUTO ROMANO COSA PROBABILMENTE GLI ACCADREBBE SE TORNASSE LA DITTATURA!

Vorrei suggerire al giovane che inneggia al saluto romano di studiare la storia, e bene! Ammesso e non concesso dovesse tornare “l’uomo forte” presumo che – memore di quello che sentivo raccontare in famiglia e della tragedia della guerra e del dopoguerra che noi del 1940 abbiamo vissuto in prima persona – si renderebbe conto che sarebbe catapultato in una società completamente diversa da quella che lui immagina. Questo giovane non sa che perderebbe la sua attuale libertà. Sarebbe obbligato a rientrare a casa entro la mezzanotte, pertanto niente movida e scorribande notturne. Poi gli sarebbe vietato ogni tatuaggio tranne il disegno di una “croce uncinata” o un “viva il duce”; gli sarebbe tassativamente proibito ogni altro credo politico e dovrebbe solo “credere, obbedire e … subire”!
Dovrebbe frequentare regolarmente la scuola oppure specializzarsi in un lavoro; gli sarebbe vietato convivere ma dovrebbe essere sposato e se non lo fosse dopo avere compiuto i venticinque anni sarebbe soggetto a pagare la tassa sul celibato; mettiamo fosse gay, verrebbe confinato in chi sa in quale isola lontana e sperduta; se venisse sorpreso al volante con il cellulare gli verrebbe sequestrata l’auto e sospesa la patente a vita; proibizione assoluta di fumare erba, spinelli ecc.; se facesse uso di eroina non avrebbe alcuno scampo, isolato da tutti e lasciato morire nelle patrie galere; la giornata del sabato la dovrebbe riservare alle adunate per rendere omaggio al “grande capo” ed essere educato alle discipline militari; se si rendesse colpevole di aggressione a una donna, ad un anziano o ad un bambino si beccherebbe minimo vent’anni di galera certa.
Insomma, il giovanotto che oggi spende la sua vita come vuole senza dare conto ad alcuno si vedrebbe costretto a stare con “due piedi in una scarpa… molto stretta”! Sarebbe meglio? Sarebbe peggio? Personalmente, pure se prediligo l’ordine, preferisco una democrazia liberale, anche se mezzo ammaccata come la nostra e spesso confusa con la “cazzimmaria” (come diciamo noi napoletani). Concludo sperando che a tutti i giovani venga indicato un luminoso punto di riferimento che sia guida sicura per il presente ed il futuro, loro e dell’intera nostra Nazione!
Dovremmo tutti diventare più seri e più educati, rispettarci reciprocamente, abiurare la volgarità e amare con il cuore – non con vuote parole – la nostra splendida terra e la nostra amata Patria.
Allora, auguriamoci tutti che coloro che ci governeranno siano persone illuminate e davvero degne di occupare gli scranni di Camera e Senato. Amen!
Raffaele Pisani
Raffaele Pisani
Raffaele Pisanihttp://www.raffaelepisani.it/
Poeta in dialetto napoletano e saggista, Pisani ha pubblicato ben 29 libri.

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