Le Variazioni Goldberg costituiscono uno dei vertici del magistero bachiano. Addentrandoci nell’opera, è necessario innanzitutto comprendere la natura del concetto di variazione che costituisce la struttura portante delle Goldberg: alla base vi è l’idea di una continua trasformazione del materiale musicale su di un basso ostinato, pratica che nei predecessori e nei contemporanei di Bach ha trovato la sua massima espressione nelle forme della Passacaglia e della Ciaccona. L’uso della variazione su basso ostinato, inoltre, era legato anche a dei significati filosofico-teologici, da Bach ereditati secondo una linea che andava da Keplero a Werckmeister e a Buxtehude, quest’ultimo il più autorevole modello musicale al quale Bach si rifà.
ONOFRIO DELLA ROSA Dopo il diploma in pianoforte, conseguito nel 1983 col massimo dei voti cum laude sotto la prestigiosa guida di Angela Montemurro Lentini, si è perfezionato con Carlo Grante e Kostantin Bogino per il pianoforte e con Irwin Gage per la musica vocale da camera. Parallelamente agli studi pianistici ha completato la sua formazione studiando organo e composizione. Intraprende una intensa attività di camerista e collaboratore pianistico, che lo ha portato a lavorare al fianco di importanti nomi del concertismo. Ha prestato la sua collaborazione come pianista di sala e di palcoscenico al “Festival della valle d’Itria”. Nel ’97, intraprende gli studi nel campo della musica antica per tastiere, studiando sotto la guida di Francesco Baroni e Bob van Asperen, clavicembalo e basso continuo, conseguendo nel 2003 il diploma cum laude. Nel ’97, intraprende gli studi nel campo della musica antica per tastiere, studiando sotto la guida di Francesco Baroni e Bob van Asperen, clavicembalo e basso continuo, conseguendo nel 2003 il diploma cum laude. È titolare di cattedra dal 1997 presso i conservatori di musica della disciplina di Accompagnamento pianisitico. |