Tuesday, September 10, 2024

UN POCO D’ESTATE NEI RICORDI DI UN VECCHIO SCUGNIZZO DEL 1940

Caro Direttore Dossena, sono molto vecchio e pieno di ricordi, ne vorrei condividere due. Il primo è di un’estate degli anni ’50 legato al motivo di una piacevolissima canzone, “Comm’è bella ‘a staggiona/ senza lampe, senza tuone,/na passiatella a mare/ cu  ‘a varca a Marechiare/ e na nennella bionda/ affianco a tte”. Musica orecchiabile e versi di una semplicità disarmante, come era la Napoli d’allora. La melodia di quel “78 giri” suonato da un grammofono a manovella su un panchetto di un venditore di taralli ” ’nzogna e pepe” e acqua ”zuffregna” (acqua sulfurea dal sapore acidulo che sgorgava da una fonte nei pressi del Molo Beverello, detta anche ”acqua delle mummare”, dal nome delle anfore di creta utilizzate per trasportarla) ha contrassegnato e fatto da sottofondo alla mia prima estate da giovincello pieno di ardori, sogni, speranze e tutto proteso alla scoperta di sensazioni nuove e ancora sconosciute. Il luogo era un lembo di spiaggia chiamato “lido mappatella” negli anni ’50, così detto per il piccolo fagotto contenente qualcosa da mangiare che i bagnanti portavano per rifocillarsi. E’ uno striminzito pezzetto di spiaggia che si trova davanti alla Rotonda Diaz di via Caracciolo, dove i meno abbienti potevano fare un bagno. Da allora tante estati si sono succedute ma quella conserva ancora intatto un fascino particolare. Poi c’è un’altra estate che ha segnato in maniera indelebile la mia vita facendomi anch’essa avvertire intense sensazioni mai provate fino ad allora. Era l’estate del 1981 e niente lasciava presagire quello che da lì a poco avrebbe dato alla mia vita una nuova sferzata di vitalità e gioia di vivere: il mio incontro con Francesca! Eravamo reduci entrambi da una separazione che aveva tutta l’aria di essere il punto di non ritorno, il vicolo cieco, il muro contro cui si potevano infrangere i sogni di progetti futuri. E’ stato invece il punto di partenza di una nuova vita! Adesso sono un vecchio di ottantaquattro anni, ma ancora mi emoziono come un adolescente camminando mano nella mano con la donna che ha saputo farmi rinascere e che vive l’oggi assaporandone ogni attimo e ringraziando Dio per il grande dono di questo amore. A lei, quarantatré anni fa, su un tovagliolino di carta scrissi tre versi: ” ’A luna chiena dint’’o cielo blu…/ a mare, int’’o silenzio, na lampara…/ e tu, goccia d’estate, int’a sti braccia!”

Francesca è sempre la mia “goccia d’estate”!

Raffaele

 

Raffaele Pisani
Raffaele Pisanihttp://www.raffaelepisani.it/
Poeta in dialetto napoletano e saggista, Pisani ha pubblicato ben 29 libri.

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