Uno dei più essenziali, tra i molteplici rami delle attività italiane in America, è indubbiamente la stampa. Non capita spesso di sentir parlare della stampa italiana all’estero e difficilmente di giornalisti e editori che hanno lavorato e lavorano a sostegno dei nostri immigrati. Ma chi furono i pionieri della stampa italiana? “i nostri, per incomprensione o per uno strano aberramento psicologico di molta del popolo americano– spiegava G.Brogelli e G.M. Tuoni all’inizio del 900 in “Attività Italiane in California”- erano considerati i paria dell’umanità, i rifiuti della pleba, per poter comprendere le difficoltà enormi che gli avamposti del giornalismo Italiano hanno incontrato sul loro cammino; difficoltà, anziché agevolate, disgraziatamente accresciute dalla innata diffidenza dell’immigrante italiano”. Nonostante tutto, la stampa italiana, “ha assolto magnificamente il suo compito, contribuendo in maniera indiscutibile allo sviluppo delle attività italiane, delle quali ne è stata l’araldo”. “L’Italia” era sicuramente la prima linea della stampa italiana in america. Un quotidiano eccellente che bene si era insediato in California. Il suo direttore era il Comm. Ing. Ettore Patrizi, veterano del giornalismo, abbastanza conosciuto ed apprezzato dai connazionali. Capo redattore dell’Italia, era invece, un’altra simpatica figura di pioniere del giornalismo italiano: il Sig. Paolo Pallavicini. Autore di ottimi romanzi, Pallavicini, descriveva con completa e veritiera sincerità la vita, con tutti i suoi vizi e le sue virtù, dell’emigrante Italiano. Un altro quotidiano, vero pioniere del giornalismo, è indubbiamente “La voce del Popolo”, diretto dal sig. Ottorino Ronchi. Un quotidiano meritevole di spazio nella storia per le sue campagne a favore degli Italiani: non solo dalla sua redazione partirono consigli e suggerimenti, ma pure gli esempi. Infatti, all’entrata dell’Italia nella prima guerra mondiale, uno dei suoi migliori redattori, il Cap. Arturo Spazio, partì per il fronte, senza mai farne ritorno, a testimoniare la sofferenza dell’amata patria. Presidente della “Voce del Popolo Publishing Co.” era il sig. A.Farina, uomo dal grande fiuto organizzativo, che era anche manager della “Crab Fishermen Protective Association”, o meglio, una fiorente organizzazione di pescatori italiani, che intorno ai primi del 900, aveva preso dimora a San Francisco. Lo sport entrò presto a far parte della stampa italiana in America e la prima rivista ad occuparsene fu “Gagliardia”. Patrocinata dall’Unione sportiva Virus Club, questa rivista, era inizialmente l’organo di stampa del Club Sportivo, poi, sotto l’impulso del direttore sig. Italo M. Scalabrin si aprì ad una maggiore diffusione. Scalabrin trasformò la rivista in un elegante fascicolo ricco d’illustrazioni e varietà interessanti. Tutto questo grazie all’ausilio di fidati collaboratori come: Marchetti, Volandri e Serantoni. Anche la stampa settimanale arrivò alla sua fioritura a testimonianza di un continuo progresso nell’ausilio della stampa. Nei primi anni del 900 era presente il bimestrale “Corriere del Popolo”, diretto dai fratelli Perdetti; “L’Unione”, organo settimanale di stampo cattolico diretto da M.R.O. Balducci; la “Rassegna Commerciale” , un bollettino edito dalla Camera di Commercio Italiana, che trattava esclusivamente questioni industriali e commerciali. Un giornale che, in ogni caso, deve essere messo in evidenza fu sicuramente il “San Francisco Tribune”, redatto in inglese, ma che illustrava soltanto aspetti e fatti della vita italiana, cercando in tal modo di propagandare nel campo americano le virtù dei connazionali. Il direttore e fondatore fu il sig. Carlo Borreo. A Los Angeles, invece, prese corpo “L’italo-Americano” che ancora oggi è vivo e presente sotto l’attenta guida di Mario Trecco. Questo settimanale fu fondato nel 1908 da Gabriello Spini, un fiorentino erudito, che aveva come scopo quello di “Unire, Assistere e Informare” la nascente comunità italiana in California; la città scelta come sede del giornale fu Los Angeles ( città che in origini si chiamava Città della Chiesa della Nostra Signora degli Angeli della Porziuncola di Assisi). A Sacramento esisteva, invece, “La Capitale”, un settimanale diretto dal sig. Luigi Rolla, mentre a Stockton, esisteva “Il Sole” diretto dal sig. Flavio Flavius. Da non dimenticare, comunque, la “Concordia” di Weed ed il “Bollettino” del Nevada. Altre riviste importanti erano “ Il Leone”, fondato e diretto da Luigi Meschini, corrispondente del “Grido della stirpe” di New York ed autore dei versi dell’inno dei combattenti all’estero, musicato dal combattente G.Pezzolo, che divenne, per disposizione del triunvirato Nazionale di Roma, l’inno ufficiale dei combattenti degli Stati Uniti d’America. Altre riviste erano: “La Critica” quindicinale di San Francisco diretto e fondato da Gaetano Mancini; “L’Emancipazione” e “Libertas” diretti da Cesare Crispi; il “Nuovo Giornale”, diretto dal sig. Flavius e “La Settimana” diretta da Martinez. A distanza di un secolo la stampa italiana in America non ha perso la sua volontà di tener in vita uno strumento importante come la comunicazione, anche se le difficoltà sono enormi. L’Italo-Americano è attualmente uno dei più importanti e conosciuti periodici in lingua italiana e inglese degli Stati Uniti. Bilingue dal 1974, da quasi cent’anni serve la comunità italo-americana della costa californiana ed è un esempio del cambiamento e delle nuove esigenze della stampa italiana del Nord America. Un settimanale che dopo 95 anni di diffusione parla anche del lento declino della stampa italica negli Usa, non escludendo però l’avvio di una nuova e sorprendente “rinascita” dei tabloid italo-americani: “La stampa italiana negli Stati Uniti è in via di estinzione o, si spera, in via di trasformazione- spiegava Trecco -. La popolazione americana in grado di parlare e leggere correttamente in lingua italiana sta invecchiando e lentamente scomparendo. Rispetto al passato sono poche le testate italiche ancora in vita negli Stati Uniti”. Nonostante tutto, questo strumento chiamato stampa tiene ancora in collegamento le fiorenti comunità italiane all’estero. La nostra rivista “L’Idea” è una di quelle, che nonostante la giovane età, 35 anni appena, ripropone un forte senso di patriottico amore al paese d’origine, un mezzo di collegamento tra le nuove e vecchie generazioni, un ponte tra l’Italia e l’America.