Verrà inaugurata il prossimo 30 aprile nel Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento la prima edizione del progetto “Sotto e sopra il suolo, vita e rigenerazione” con la curatela di Giusy Emiliano e la direzione artistica di Rossana Danile.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento e con il patrocinio dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Agrigento.
“Sotto e sopra il suolo, vita e rigenerazione”, creato e diretto da Rossana Danile all’interno del format Italian Storytelling Art, Brand & District, intende innalzare il livello di attenzione nei confronti del suolo, della sua tutela e del nostro modus habitandi del pianeta terra, attivando un dialogo tra arte e scienza, tra agronomi e artisti. Attraverso il linguaggio visivo dell’arte contemporanea e dello storytelling multidisciplinare, il format intende promuovere gli obiettivi dell’Agenda 2050 per lo Sviluppo Sostenibile e le azioni del Parco della Valle dei Templi, in linea con quelle delle organizzazioni mondiali.
Anche la FAO, ad esempio, ha intrapreso dal 2012 un percorso di sensibilizzazione sull’importanza del suolo, istituendo l’Alleanza Mondiale per il Suolo (Global Soil Partnership), finalizzata a promuoverne la gestione sostenibile con l’obiettivo, nel breve periodo, di arrivare a produrre più cibo possibile, sempre nel rispetto delle risorse naturali.
La prima edizione del progetto, pertanto, coinvolgendo artisti e agronomi in un percorso congiunto iniziato già dal mese di settembre 2021, consentendo il trasferimento dei dati tecnici relativi al suolo attraverso l’espressione dell’arte visiva ed operando l’innesto narrativo tra mito, favola e storytelling, mira alla comunicazione dell’importanza della salvaguardia della salute del suolo, della biodiversità, degli ecosistemi, in senso lato.
Gli artisti Marco Angelini, Alessandro Calizza, Barbara Crimella e Bruno Melappioni interpretano il tema del suolo attraverso uno spazio inedito e colmo di rimandi al passato per creare opere d’arte site specific all’interno di quattro differenti luoghi denominati “orti d’artista”. Maria Giovanna Mangione, Presidente dell’Ordine degli Agronomi di Agrigento e l’Agronomo Guido Bissanti, autore, ricercatore e divulgatore scientifico, hanno lavorato con gli artisti intessendo nuove connessioni ed empatie, armonizzate dal desiderio unanime di comunicare a un vasto pubblico i segreti del suolo.
I quattro orti tematici declinano, così, il risultato di molteplici discussioni tra il gruppo di lavoro sulle tematiche del suolo: le prospettive di ricerca sono, per i tre orti di Angelini, Calizza e Crimella, basate sulla valenza ottimista e propositiva (economia circolare) mentre per l’orto di Melappioni sulla visione negativa (economia lineare). Proprio da quest’ultimo si sviluppa lo storytelling proposto dal direttore artistico, Rossana Danile, attraverso la fiaba di Pinocchio, in particolare attraverso la scena del “Campo dei Miracoli”, dove le ambientazioni fiabesche sembrano essere fuggite dalle pagine di una novella per bambini per intrufolarsi negli anfratti della realtà fatta di arte e scienza. A sostegno di tale tematica verranno presentate alcune foto e illustrazioni del film “Pinocchio”, gentilmente concesse dal regista Matteo Garrone, che, attraverso la metafora e la fiaba di Collodi, approfondiscono i temi della biodiversità, del rischio di estinzione del suolo e della necessità di conservazione e tutela del naturale sistema di circolarità.
La curatela e l’allestimento si concentrano, dunque, sulla narrazione: le installazioni degli artisti saranno il punto di incontro tra Arte e Scienza e mireranno a rappresentare uno spazio collettivo di conoscenza e connessione con il pubblico internazionale della Valle dei Templi. La curatrice Giusy Emiliano indaga sui temi ambientali attraverso opere contemporanee di artisti internazionali che sottolineano e amplificano l’importanza universale del tema legato al suolo e che si confronteranno direttamente, durante il periodo della mostra, con il luogo ospite, Patrimonio UNESCO, che tutela e conserva la biodiversità mediterranea e che porta con sé una narrazione millenaria carica di significati.
Nel dialogo artisti/agronomi, attraverso talk e seminari didattici, si inseriranno i “divulgatori artistico/scientifici”, i “DAS”, un gruppo sperimentale di quindici studenti volontari del Liceo Scientifico e delle Scienze Umane “R. Politi” di Agrigento, al fine di promuovere tra i più giovani e soprattutto con il loro contributo, la cultura della rigenerazione ambientale, sociale e culturale, dei distretti locali, attraverso il linguaggio universale dell’arte e della creatività contemporanea.
Un percorso di narrazione e informazione in aderenza al modello di comunicazione denominato “Italian Storytelling Art, Brand & District”, all’attività del “Parco” di tutela e conservazione della biodiversità e ad uno degli obiettivi dell’Agenda 2050: “Accertarsi che tutte le persone, in ogni parte del mondo, abbiano le informazioni rilevanti e la giusta consapevolezza dello sviluppo sostenibile e di uno stile di vita in armonia con la natura”.
Il direttore del Parco della Valle dei Templi, l’architetto Roberto Sciarratta, si dice “lieto di ospitare e promuovere un progetto che, grazie al linguaggio contemporaneo dell’arte visiva, offrirà ai visitatori internazionali una differente chiave di lettura della bellezza e della cultura millenaria che il Parco preserva, conservandone la salute del suolo e della biodiversità mediterranea che si offre come “Paesaggio dell’umanità”.
Sottolinea Rossana Danile: “gli esseri umani hanno delimitato i confini e fissato le leggi per affermare la loro autorità sotto e sopra il suolo e perfino nei cieli ma è bastata una pandemia per dimostrare che i confini non possono essere assegnati “sopra le parti” e che millenni di storia dell’umanità sono stati fin qui garantiti da un equilibrio naturale, tra gli ecosistemi. Un equilibrio capace di far coesistere miliardi di biodiversità presenti sotto e sopra il suolo, l’unico spazio dove tutti gli esseri viventi giocano la sfida della propria sopravvivenza”.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 25 agosto. (aise)