Tamarindo Nuvolini non ci faceva più caso: era una vecchia storia.
Iniziò quando aveva venticinque anni, o poco più, e ne avrebbe battuti quarantasei il prossimo ottobre.
Sta di fatto che la mattina, al risveglio, spesso ritrovava, solitamente vicino al letto, tracce di ciò che aveva sognato. Se, per esempio, faceva un sogno erotico, si ridestava accanto a un paio di mutandine di pizzo con reggiseno coordinato di Victoria’s Secret.
Va da sé che avrebbe preferito risvegliarsi a fianco di una delle splendide ragazze che riempivano procacemente i suddetti indumenti ma, si consolava rassegnato, non si può avere tutto dalla vita, così si accontentava della loro biancheria intima.
Talvolta accadeva qualcosa di più complicato.