Un’idea davvero originale quella andata in scena al teatro Traetta di Bitonto gli scorsi 17 e 18 novembre, frutto della mente del direttore d’orchestra Vito Clemente e degli impegni registici dell’attrice Rossella Giugliano. Nella sua giornata conclusiva, infatti, il Traetta Opera Festival, giunto quest’anno alla sua ottava edizione, ha voluto rendere omaggio al compositore molese Niccolò Van Westerhout. Particolare la storia di questo compositore, nato nel 1857 a Mola di Bari, da padre di origini olandesi, e morto a Napoli, a soli 41 anni di età. Oltre a cinque opere liriche complete e due incompiute, Niccolò ci ha lasciato 52 composizioni per pianoforte, 33 per canto e pianoforte e diverse romanze per violino, pianoforte ed arpa. Troppo spesso ostacolato ed incompreso, rimane un musicista completo, tra gli artisti più competenti di fine ‘800. Lo sapevano bene Leonardo Campanile e Tiziano Dossena, autori del libro “Dona Flor”, da cui erano tratti i testi recitati nel corso del concerto. Grandi appassionati di musica, i due autori hanno messo su un lavoro molto ben riuscito, frutto di preziose ricerche portate avanti tra Mola di Bari e Napoli, le due città che hanno segnato l’intera vita del compositore.
A Napoli, infatti, Niccolò rimarrà tutta la vita, dopo essersi trasferito lì per studiare presso il Conservatorio San Pietro a Majella. All’epoca il musicista aveva soltanto tredici anni, ma era già autore di un’opera lirica basata sul Giulio Cesare di Shakespeare. In seguito verranno altre cinque opere: Cimbelino, Fortunio, Colomba, Tilde e Doña Flor. Quest’ultima, senz’altro una delle sue opere più famose, ha dato il titolo alla biografia curata da Dossena e Campanile, i cui passi più salienti sono stati magistralmente recitati da Giovanni Botticella in occasione del recital andato in scena al Traetta, con la collaborazione del New York Opera Prima Enterprise. Assieme a Botticella, il pianista Pietro Laera e il soprano Nami Kobayashi hanno interpretato liriche da camera del maestro molese e il suo famoso “Salve Regina”. Ancora una volta, dunque, il Traetta Opera Festival ha mantenuto fede al suo impegno nella riscoperta e valorizzazione dei musicisti locali.