Intervista esclusiva di Tiziano Dossena per L’Idea Magazine. Traduzione di Valentina Lo Monaco
Elizabeth Pipko, 22 anni, è nata e cresciuta a New York City. All’età di dieci anni ha scoperto l’amore per il pattinaggio artistico e si è trasferita in Florida insieme alla sua famiglia per poter realizzare il suo sogno e diventare un’atleta professionista. Ha gareggiato per anni in diverse competizioni in tutta America, prima di subire a 15 anni una lesione devastante a seguito della quale i dottori le dissero che non avrebbe più potuto pattinare. Nel 2013, durante la lunga guarigione, Elizabeth portò a termine e pubblicò la sua prima raccolta di poesie “Sweet Sixteen”. Intraprese inoltre la carriera di modella, comparendo su DT Magazine, Maxim, Esquire e molti altri. Elizabeth è stata anche una delle protagoniste della campagna “Perfectly Imperfect” di Vizcaya Swimwear, una campagna anti-Photoshop che promuove un’immagine positiva del corpo, alla quale si sono interessate le principali testate come PEOPLE e Vanity Fair Italia. Dopo anni di riabilitazione, e contro ogni previsione, Elizabeth è tornata sul ghiaccio, e spera di essere di ispirazione per altri. Elizabeth attualmente studia presso la Harvard Extension School, si sta laureando in studi giuridici e ha scelto come materie secondarie religione e matematica. La sua seconda raccolta di poesie “About You”, sarà pubblicata all’inizio dell’estate del 2018. Parteciperà all’International Book Expo di New York.
L’IDEA: A dispetto dei tuoi 22 anni, sei una poetessa, una modella, una pattinatrice artistica e molto altro. Qual è il titolo che ti rappresenta maggiormente e perché?
Elizabeth Pipko: Penso di essere una pattinatrice artistica prima di tutto il resto. E certamente non lo dico perché sono una pattinatrice eccezionale, ma perché è nel pattinaggio artistico che ho trovato me stessa. Solo dopo aver scoperto questo sport ho scoperto chi ero e chi volevo diventare. Quando mi sono innamorata dello sport tutta la mia vita è cambiata. Alcune cose sono migliorate e altre peggiorate, ma in qualche modo sembrava tutto così giusto. La prima volta che mi sono innamorata del ghiaccio, a dieci anni, mi sono sentita come se fossi nata per essere una pattinatrice artistica, e penso che mi sentirò così per sempre.
L’IDEA: Hai sempre avuto la passione per la poesia o sei stata ispirata dagli eventi della tua vita?
Elizabeth Pipko: Credo di aver sempre amato scrivere, e sentivo che mi riusciva meglio di altre cose, ma non è mai stato qualcosa che facevo con regolarità. Soltanto dopo alcuni eventi accaduti nella mia vita ho sentito il bisogno di trovare uno sfogo per le mie emozioni, e mi sono resa conto di quanto mi piacesse la poesia.
L’IDEA: Di cosa parla la tua poesia?
Elizabeth Pipko: Parla di molte cose… ho usato la poesia per esprime il mio profondo dolore di sedicenne, mentre tentavo di superare una lesione devastante (che mi ha portato via il pattinaggio), insieme ai dolori più comuni che una ragazza di sedici anni può trovarsi ad affrontare. Il mio secondo libro, About You, parla del mio infortunio e dell’aver perso l’abilità di pattinare, ma senza mai menzionare direttamente queste parole. Volevo che le persone potessero trovare una connessione con le parole e con le emozioni che provavo a prescindere da cosa o da chi rimpiangessero.
L’IDEA: Quanto è stato importante per te ritornare a pattinare sul ghiaccio e perché?
Elizabeth Pipko: È stato estremamente importante per molte ragioni. I miei genitori non mi hanno cresciuta come una che sia arrende. Mia madre mi ha insegnato a inseguire i miei sogni, e mi ha sempre preparata ai molti ostacoli che avrei dovuto valicare per realizzarli. E, soprattutto, l’ho guardata superare quegli ostacoli ogni giorno, in tutto quello che doveva affrontare nella sua carriera (è probabilmente la pianista più incredibile che abbiate mai ascoltato). Ho sempre saputo che era qualcosa che dovevo fare. E che io guarisca completamente e raggiunga i massimi livelli di questo sport o che riesca soltanto a superare gli ostacoli che si presentano ogni giorno nel tentativo di pattinare nonostante il dolore, sarò sempre fiera di me stessa per non aver mollato.
L’IDEA: La tua biografia dice che ti sei trasferita in Florida da New York per pattinare sul ghiaccio, e questo potrebbe confondere i nostri lettori considerando il clima della due città. Puoi spiegarlo?
Elizabeth Pipko: Ora che ci penso sembra piuttosto strano in effetti! I pattinatori artistici a livello agonistico si allenano in piste di pattinaggio sul ghiaccio al chiuso, quindi il clima all’esterno non conta molto. Ho scoperto degli allenatori fantastici, in realtà per puro caso, senza aver mai pianificato di dedicarmi al pattinaggio, sono loro che mi hanno fatto conoscere il pattinaggio e che hanno creduto in me fin dall’inizio. Quindi, i miei genitori e mio fratello hanno fatto i bagagli e si sono trasferiti in Florida affinché io potessi pattinare con quegli allenatori e perseguire il mio sogno.
L’IDEA: Hai partecipato come modella alla campagna “Perfectly imperfect”, perfettamente imperfetta. Puoi spiegarci di cosa si tratta?
Elizabeth Pipko: Certo! Allora, io e Lisa (la proprietaria di Vizcaya swimwear) ci siamo molto unite in virtù di ciò che abbiamo passato come vittime di commenti negativi e di cyber bullismo, e abbiamo deciso di fare qualcosa sfruttando queste esperienze. Volevamo fare qualcosa di speciale e qualcosa che sembrasse naturale, e volevamo anche indurre le persone a non vergognarsi del corpo con cui sono nate. Lo scopo della campagna era di mostrare i costumi da bagno e come ti facesse sentire bene indossarli, e abbiamo deciso che potevamo farlo senza il minimo ritocco. Come nella vita reale.
L’IDEA: Hai un messaggio speciale da dedicare ai nostri lettori? E magari un suggerimento per i nostri lettori più giovani?
Elizabeth Pipko: Dovete sempre sempre sempre seguire i vostri sogni! Vi poso assicurare che vi metteranno i bastoni tra le ruote, a volte persino le persone che credevate essere i vostri più grandi fan. Ma per riuscire ad avere successo, la SOLA persona che avete bisogno che creda in voi, siete VOI.