Il nove settembre scorso l’onorevole Mike Spano, sindaco della città di Yonkers, nella contea del Westchester, ha presentato ufficialmente la lapide con i nomi delle vittime della tragedia dell’undici settembre a una cerimonia commemorativa tenuta nel cuore di questa ridente città.
Dopo un corteo della Guardia d’Onore della polizia di Yonkers, Richard Halevy, fratello di Marion Halevy Serva, che perse la vita nell’attacco al Pentagono, ha dato il benvenuto ai presenti, narrando l’incredibile carriera della sorella, troncata dalla tragedia, toccando i presenti con le sue intense emozioni. Kevin Villa, figlio di una delle vittime, ha quindi letto il Giuramento di Fedeltà agli Stati Uniti.
L’inno nazionale americano e un’invocazione religiosa, esposta da Madre Yamily Bass-Choate, hanno preceduto l’introduzione dei Dignitari, tra i quali vi erano anche il senatore Andrea Stewart-Cousins e cinque consiglieri comunali.
L’onorevole Mike Spano ha parlato sia delle vittime sia dei sopravissuti, rammentando a tutti quanto quel giorno fatidico ci avesse cambiato.
Dopo un breve intermezzo musicale, nel quale ha fatto spicco la sempre valida canzone “Amazing Grace”, Tiziano Thomas Dossena, nostro direttore editoriale, ha offerto le sue riflessioni sulla catastrofe dell’undici settembre Egli ha asserito che “quando l’undici settembre si avvicina, i nostri cuori devono confrontare un’altra volta due domande inevitabili e alle quali non v’è risposta: Perché la gente fa cose come queste? e Perché la gente odia?”. Dossena ha suggerito che noi “soffriamo e ricordiamo. È tutto ciò che possiamo fare per metter il nostro cuore in pace. Per quanto la nostra rabbia possa essere giustificata, la rabbia non è e non sarà mai la risposta. Dobbiamo perdonare ma non dimenticare, stare all’erta ma non essere ansiosi, ricordare i nostri martiri ma non permettere che il nemico, sempre presente, ne faccia altri”.
Il nostro Direttore Editoriale ha quindi offerto una breve spiegazione dell’ispirazione che l’autrice Giulia Poli Disanto ha avuto per il libro L‘Isola Delle Lacrime, pubblicato da Ideapress nel 2012. Dossena ha dichiarato che in questo libro, “il lettore può sentire le emozioni iniziali che i cittadini di New York hanno provato in quei giorni” e che “i versi delicati e l’animo gentile di Giulia Poli Disanto riescono a separare questi sentimenti per il lettore”.
Ha seguito la declamazione di due poesie tratte da questa profonda e appassionante collezione di poesie. I titoli scelti sono “Gli uccelli non volano più” e “L’isola delle lacrime”, poesia che dato il titolo al volume. Il pubblico è rimasto completamente in silenzio nel corso della declamazione, in rispetto sia all’occasione sia alla profondità del messaggio che traspariva dai versi.
L’editore e autore di Yonkers ha terminato la sua orazione dichiarando che “l’undici settembre è un giorno che deve unire la gente, non dividerla in odio o lotte interne. Cerchiamo di ricordare coloro che sono morti quel giorno e le loro famiglie, provando ad essere quello che loro vorrebbero che siamo: esseri umani che amano anche quando tentati dall’odio”.
La lettura dei nomi delle vittime e l’omaggio cerimoniale di gettare una rosa per ciascuna di esse nel fiume Hudson hanno preceduto la presentazione finale della targa commemorativa, che è stata posta sul lungofiume della città di Yonkers.