È giusto avere pietà per Riina malato, ma è ancora più giusto avere pietà per tutti coloro che hanno avuto la vita distrutta dalle decisioni stragiste del boss e per tutte le famiglie che ancora piangono i loro cari proprio per colpa del “capo dei capi”. Io credo ad ogni modo che, al di là di ogni “pietas cristiana”, non si può non tenere conto del passato di Riina e del fatto che non ha mai mostrato segni di pentimento e che dal carcere ha continuato semmai a lanciare messaggi di morte. Comunque le strutture carcerarie sono dotate di centri clinici dove i detenuti possono essere curati adeguatamente. Pertanto, si rifletta bene cercando di imboccare la strada giusta per non far “ammazzare” nuovamente tutti quegli uomini trucidati da una cattiveria disumana solo perché onesti servitori dello Stato che operavano da veri uomini d’onore in difesa della giustizia e del vivere civile. Per Riina si chiede una degna morte, ma quale degna morte hanno avuto – per citarne solo alcuni – Rocco Chinnici, Piersanti Mattarella, il generale Dalla Chiesa, il giudice Livatino, Falcone, Borsellino e decine e decine di vittime innocenti uccise dalla malvagità di Riina e dei suoi compari?
Gli italiani, si sa, hanno la memoria corta ma, attenzione a non calpestare il ricordo di tutti questi martiri in nome di un malinteso senso dello Stato.