Di Marilena Dossena
Tutti sappiamo in che mani si trova la Russia e le conseguenze della folle idea di Putin di far ritornare il suo paese alla grandezza ed al potere di un tempo. Anni fa speravamo che questo paese fosse indirizzato verso la democrazia. Poi, dopo varie traversie, ci fu l’avvento dell’ex-Kgb Putin e si è capito subito che le nostre speranze erano vane. Dalla lontana transizione dal comunismo al capitalismo, sono nati gli oligarchi che, con vare metodiche, hanno privatizzato molte industrie di vitale importanza per il paese. Tutto questo col beneplacito del nuovo zar Putin, perché, come riferisce Browder, uno dei più grandi investitori in Russia, fino alla sua espulsione nel 2005 perché chiedeva più trasparenza. Fu allora creata una grande montatura verso di lui: la polizia assalì il suo ufficio a Mosca, trovando le prove della corruzione di politici, funzionari pubblici ed oligarchi. Browder narra la caccia all’uomo fatta da Putin nei suoi libri “Scacco al Cremlino” e “Sfida allo zar”. Riuscì poi ad ottenere dal governo americano normative e sanzioni verso la Russia, adottate poi anche dai paesi europei. Purtroppo, queste sanzioni funzionano poco e male, tenuto conto che i complici di Putin sono anche fra noi. Un notevole numero di giornalisti, avvocati, finanzieri e naturalmente politici fanno parte di una rete di sostegno del suo potere. Poi un grande numero di avvelenamenti ed uccisioni forma una catena di morti avvolte nel mistero che non si è ancora fermata.
Nell’anno 2008 ho avuto la fortuna di conoscere inoltre BORIS NEMTSOV, in occasione della presentazione del suo libro “L’inafferrabile Russia. Confessione di un ribelle”, avvenuto nella villa dell’Editrice SPIRALI a Senago, con la presenza dell’Editore Verdiglione: è stato un incontro veramente emozionante, anche se Nemtsov aveva modi semplici e cortesi che mettevano a proprio agio. Mi feci coraggio e gli domandai se fosse possibile un futuro di libertà per i cittadini russi: mi rispose che lo sperava molto.
Nel libro succitato ed in quello dell’anno successivo, che ho letto con grande interesse, viene descritta minuziosamente la situazione di tutto il territorio russo. Conclusi gli studi universitari in fisica teorica e vari incarichi, descrive poi gli incontri con grandi scienziati; quello che più lo ha colpito è stato l’incontro col grandissimo Sacharov, la sua semplicità e la sua umanità. Anche l’incontro con lo scrittore Solgenitsin lo colpì molto: confessa che questi incontri hanno influenzato molto la sua vita. Col tempo poi, divenne braccio destro di Eltsin, che era circondato da vari collaboratori, fra cui Putin che, come noto, divenne poi il suo sostituto, diventando così il nuovo “zar” della Russia, con tutte le conseguenze che sappiamo.
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Molte altre notizie sono descritte in questi due libri (il secondo libro ha per titolo “Il disastro Putin. Libertà e democrazia in Russia”): la fuga di moltissimi russi all’estero, specie a Londra. Fra questi molti sono ricchi, commerciano in brillanti ed altro, ma sono scappati perché hanno paura di Putin. Come hanno paura gli ucraini, anche quelli di lingua russa, perché loro vivono in uno stato democratico, in Russia non è così. Abbiamo visto poi cosa è successo qualche anno dopo. Per non parlare poi del caso Gazprom, ma questa è un’altra storia, descritta molto bene in questi libri.
Il dissidente Nemtsov è stato assassinato nel 2015: avrebbe dovuto presentare di lì a breve una riforma dello stato che lo avrebbe reso più aperto e democratico, ma questo non lo potevano permettere, né Putin né i suoi complici. Ai posteri l’ardua (?) sentenza.