Sunday, December 22, 2024

Monumentale “Rigoletto” a Verona: Terranova sbanca con gli applausi!

Recensione di Salvatore Margarone

Grandioso e spettacolare il Rigoletto di Giuseppe Verdi, terzo titolo della stagione, andato in scena all’Arena di Verona lo scorso 1 luglio. Protagonisti cantanti di grande spessore che hanno regalato, con le loro belle voci, emozioni da ricordare incorniciate in una bellissima ed imponente scenografia di Raffaele Del Savio (allestimenti scenici di Giuseppe De Filippi Venezia) e la regia di Ivo Guerra che in questo caso stranamente non ha disturbato l’intreccio dei personaggi sulla scena, ma anzi, ne è stato un perfetto complemento. Quasi cinematografico ed incredibilmente realistico il  gigantesco Castello di Mantova, alto e svettante sul palcoscenico con le sue torri e torrette,. Interessanti anche se non eclatanti i costumi di Carla Gallieri che ha tolto il superfluo e realizzato abiti raffinati e consoni, assegnando ad ogni personaggio un colore identificativo, che sarebbe tuttavia maggiormente risaltato con un illuminazione più mirata: anche se in questo titolo la penombra la fa da padrone, in alcuni casi la mancanza fisica di luce ha decisamente smorzato e appiattito le perfomances degli artisti.Lidea_0207_Rigoletto_FotoEnnevi_078_20170701

Nomi di spicco del panorama lirico mondiale sul palcoscenico areniano: Gianluca Terranova (Il Duca di Mantova) ha regalato emozioni continue ad un pubblico estasiato: voce squillante, puntata e precisa, curati i  minimi dettagli e le tante raffinatezze, come di rado si sentono, ha reso il “suo”  Duca in un’interpretazione encomiabile. Applauditissimo dal pubblico, Terranova si impone come una delle migliori voci tenorili del momento.Lidea_0207_Rigoletto_FotoEnnevi_032_20170701

Non da meno la Gilda di Elena Mosuc. Tuttavia incostante in tutta la sua interpretazione, infatti abbiamo riscontrato meno freschezza del solito nella sua voce,  in alcuni momenti è sembrata stanca e sfocata sugli acuti, e molti i fiati che ha dovuto prendere durante l’esecuzione delle sue arie più famose ovvero “Caro nome” e “Tutte le feste al tempio”. Peccato. Un’interpretazione che a nostro parere, rimandava all’idea di una Gilda matura più che ad una fragile fanciulla.Lidea_0207_Rigoletto_FotoEnnevi_080_20170701

Debuttante della serata era il baritono Amartuvshin Enkhbat nei panni del giullare di corte nonché protagonista assoluto dell’opera: Rigoletto. Voce possente, scura, bel legato di fiato, ha mandato in delirio il pubblico con la sua interpretazione, tanto da bissare “Cortigiani, vil razza dannata”. Era palpabile però l’emozione del debutto in quanto ci è sembrato un po’ monotono. Ma le premesse sono buone e l’esperienza limerà queste mancanze.

Rivelazione della serata è stato invece il basso Andrea Mastroni  (Lidea_0207_Rigoletto_FotoEnnevi_092_20170701Sparafucile), dotato di voce potente, scura e pulita, con la quale ha giocato molto e, modulandola senza apparente sforzo,  è risultato uno Sparafucile credibilissimo, come poche volte abbiamo potuto sentire. Bravissimo!

Ottimo il resto del cast, e precisamente: la Maddalena  di Anna Malavasi, bella voce profonda e sensuale; Nicolò Ceriani, nei panni del Conte di Monterone ; il Marullo di Marco Camastra; il Conte di Ceprano di Dario Giorgelè; la Giovanna di Alice Marini. Buoni gli altri interpreti : Marina Ogii, Omar Kamata, Lara Lagni, Francesco Pittari.Lidea_0207_Rigoletto_FotoEnnevi_094_20170701

In tutto questo la nota dolente che purtroppo ha annebbiato un po’ tutta l’opera é stata la direzione d’orchestra di Julian Kovatchev. Noioso nei tempi, solo qualche guizzo vivace qua e là, ha tenuto per lo più sotto tono gli orchestrali, riuscendo a mettere in grosse difficoltà anche i cantanti, che ad un certo punto con molta eleganza hanno deciso di proseguire da soli senza seguire la bacchetta, con la conseguenza che si trovavano spesso fuori tempo.

Lidea_0207_Rigoletto_FotoEnnevi_104_20170701E’ già la seconda volta che vediamo questo direttore sul podio dell’Arena, e per la seconda volta non ci ha convinto la sua direzione, con gesti parziali e poco chiari, priva di quel ritmo drammatico e deciso che in Rigoletto sono fondamentali. Il tutto è risultato ovattato, flemmatico, quasi soporifero, ma l’ottima orchestra e il bravissimo Coro dell’Arena di Verona (diretto da Vito Lombardi) hanno saputo, con la loro pluriennale esperienza, gestire al meglio questi tempi così strani, e, pur se traspariva molto bene la difficoltà, si è percepita molto bene la loro bravura. Grandi applausi per loro, meritatissimi, e per tutti gli artisti.Lidea_0207_Rigoletto_FotoEnnevi_106_20170701

La recensione si riferisce alla prima recita del 1 luglio 2017

©Foto Ennevi/Fondazione Arena di VeronaLidea_0207_Rigoletto_FotoEnnevi_141_20170701

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Salvatore Margarone
Salvatore Margarone
Vincitore di oltre 30 Concorsi Nazionali e Internazionali in duo liederistico con il soprano Stefania Pistone, pubblicano insieme tre Saggi Critici: Il Lied e Franz Schubert, Il Lied e L.v.Beethoven e La Romana da Salotto Italiana, tutti con CD allegato editi dalla Casa Musicale Eco di Monza. Negli ultimi anni è stato direttore artistico del Circolo della Lirica di Padova, dove vive tutt’ora, proseguendo l’attività pianistica. Nel 2014, in occasione del 150° anniversario della nascita di Richard Strauss, pubblica il volume “Richard Strauss, Uomo e musicista del suo tempo”.

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