Articolo di Diletta Maria Cecilia Loragno
La settimana milanese dedicata, nel mese di ottobre, al ‘nettare degli dèi’, come lo definivano gli antichi Greci, si riconferma un appuntamento imperdibile per gli operatori del settore e non solo.
Una settimana densa di incontri, Masterclass ed eventi su invito presso lo storico Palazzo Bovara in Corso Venezia, oltre a diverse degustazioni in eleganti vinerie in zone rinomate ed esclusive della città.
Il vino declinato in tanti modi differenti, con un denominatore comune come passione e dedizione.
Vino significa storia e cultura. Storia di famiglia, storia di intere generazioni, storia del territorio e delle sue tradizioni.
Vino significa competenze tecniche, conoscenza della morfologia del territorio, delle caratteristiche fisiche e della biodiversità di un’area specifica: l’interazione tra terreno, clima, vitigno e le tradizioni enologiche e agronomiche di quel luogo danno vita ad un vino unico e irripetibile, in quanto esso non potrà essere riprodotto identico in nessun altro luogo.
Ė il Terroir che riempie il calice.Imprescindibile la combinazione di tre fattori, suolo, clima e uomo. Ogni vino è diverso da un altro, a seconda dell’altitudine, della latitudine e dell’orientamento del vigneto. Ed ecco allora l’importanza dei venti, del sole, della pioggia, della vicinanza o meno al mare.
Il vino è godimento per la vista, l’olfatto e il palato ma è anche momento di convivialità e socialità, soprattutto se abbinato ai giusti piatti, alla giusta temperatura: anche l’abbinamento vino /cibo è, infatti, una straordinaria forma di cultura, sapienza e arte.
Il vino è festa del paese, come avviene ancora oggi in alcune zone della Sardegna, ci spiegano durante una Masterclass dedicata ai vini della costa nord ovest della Sardegna, così come avveniva in molte altre zone del Sud Italia fino a qualche decennio fa.
Dall’Alto Adige, con i vigneti di Cortaccia che si estendono dai 220 m ai 900 m — unico comune vitivinicolo in Europa che può vantare una simile differenza d’altitudine — alla Sardegna, presente per la prima volta alla Milano Wine Week, passando per la Toscana con i suoi rinomati vini, abbiamo compiuto un viaggio sensoriale, inebriante per i sensi e per l’anima, imparando a distinguere le diverse nuances di colore del vino in calice, a coglierne le differenti sfumature olfattive, apprezzando di volta in volta, di vino in vino, equilibrio e armonia.Molto interessante il connubio vino e musica in una esclusiva serata evento, in collaborazione con Hard Rock Café Milan, in cui abbiamo rivissuto il decennio più cool del XX secolo, i favolosi anni ‘80.
Nel calice quattro diversi vini di Piccini, dal 1882 una delle più rinomate cantine del Chianti Classico, selezionati per accompagnare i brani più iconici del repertorio musicale della serata.
Grazie alla Milano Wine Week e ai suoi numerosi eventi abbiamo compiuto un viaggio bellissimo che è stato scoperta e conoscenza di paesaggi, borghi e culture del nostro Bel Paese, che sempre più si impone con i suoi vini di alto livello nei mercati internazionali, ottenendo riconoscimenti di altissimo profilo.