Saturday, December 21, 2024

“Michelangelo e il Novecento” presso la Casa Buonarroti

a cura di Emanuela Ferretti, Marco Pierini e Pietro Ruschi

 casalogo

FIRENZE

450 anniversario della morte di Michelangelo. La mostra, prevista anche nella sede della Galleria civica di Modena, raccoglie il lavoro di artisti del XX secolo, tra cui Tano Festa, Le Corbusier, Alberto Giacometti i quali hanno realizzato lavori che si rifanno in modo esplicito e non, all’arte di Michelangelo.

La Fondazione Casa Buonarroti di Firenze e la Galleria civica di Modena celebrano la ricorrenza del 450° anniversario della morte di Michelangelo con la mostra “Michelangelo e il Novecento”, evento dedicato alla fortuna della figura e dell’opera dell’artista nel corso del secolo scorso che apre al pubblico a Firenze dal 18 giugno e a Modena dal 20 giugno, per chiudersi, in entrambe le sedi, il prossimo mese di ottobre.

Basata su un progetto scientifico comune e accompagnata da un catalogo unico, l’esposizione, realizzata per la sede fiorentina con i contributi determinanti dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e dell’associazione MetaMorfosi, Roma e, per la sede modenese con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e con il contributo dell’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, è strutturata su due nuclei tematici specifici: uno riferito ai centenari novecenteschi della morte e della nascita dell’artista che hanno coinvolto nel 1964 e nel 1975 la Casa Buonarroti e altre istituzioni fiorentine e italiane; l’altro, più in generale, legato alla presenza di Michelangelo nella cultura visiva del XX secolo, un’influenza che spazia dalla citazione diretta al richiamo ideale e che abbraccia scultura, pittura, architettura, grafica, fotografia, video, design e che continua a esercitare il suo fascino anche sugli esiti recenti della ricerca artistica internazionale.

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Opera di Renato Guttuso

Esempio di pienezza intellettuale, di magistero artistico e dignità morale, Michelangelo resta per il Novecento uno straordinario punto di riferimento della vita culturale moderna e contemporanea, della sua storia, della società, delle arti e della civiltà produttiva: lascia una traccia indelebile nell’opera degli artisti che si sono confrontati con lui, tanto da costituire un focus di interesse e di approfondimento che continua a tradursi in dibattiti, convegni e mostre, che supera i confini degli studi sul Rinascimento e si inserisce in una prospettiva interdisciplinare e aperta della scena culturale internazionale.
La mostra è un’occasione di studio e di ricerca per tentare di comprendere quanto sia stata vasta e profonda l’influenza di Michelangelo sulla scena culturale del secolo scorso, per quanto riguarda la scultura, l’architettura, il design e le arti visive in generale.
La presenza e il forte carattere iconico dell’artista non hanno eguali. Altri grandi del Rinascimento, come ad esempio Raffaello o Leonardo da Vinci, non hanno dato origine sul piano figurativo ad una ricaduta come quella cui ha dato vita l’opera michelangiolesca, talmente presente nell’immaginario del ‘900 che se ne è fatto uso e abuso, fino alla recente rappresentazione del David armato di mitragliatrice in una discussa pubblicità americana. Le icone michelangiolesche sono un unicum, dalla Pop Art in poi ritornano continuamente, spesso ridotte a oggetti kitsch o di consumo, o a statuette da bancarella.
Le opere in mostra a Firenze sono una settantina; a Modena, dove l’allestimento propone opere monumentali e di grandi dimensioni, oltre una trentina. In entrambe le sedi esse si confrontano con disegni originali di Michelangelo, sette a Firenze, due a Modena, una prima assoluta per la città emiliana che non ha opere dell’artista nelle collezioni estensi.

La rassegna, inserita ufficialmente nelle celebrazioni per il 450° anniversario della morte di Michelangelo, è a cura di Emanuela Ferretti, Marco Pierini, Pietro Ruschi e si avvale del contributo di un Comitato scientifico composto da Claudia Conforti, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Emanuela Ferretti, Università degli Studi di Firenze, Carlo Francini, Responsabile Ufficio Unesco del Comune di Firenze, Elena Lombardi, Fondazione Casa Buonarroti, Marcella Marongiu, Fondazione Casa Buonarroti, Tommaso Mozzati, Università degli Studi di Perugia, Alina Payne, Harvard University, Marco Pierini, Direttore della Galleria civica di Modena, Pina Ragionieri, Direttrice della Fondazione Casa Buonarroti, Pietro Ruschi, Università degli Studi di Pisa, Davide Turrini, Università degli Studi di Ferrara.

La mostra di Firenze avrà, dal 6 al 20 ottobre 2014, una preziosa appendice alla Biblioteca di Scienze Tecnologiche dell’Università di Firenze, sede storica della Facoltà di Architettura. La sezione ospiterà filmati e video, oltre a volumi e riviste di proprietà dell’Università di Firenze che illustrano la fortuna del mito michelangiolesco fra gli anni Venti e gli anni Settanta del Novecento nell’arte e nell’architettura italiana.

Gli artisti in mostra a Casa Buonarroti
Aurelio Amendola, BBPR, Sylvano Bussotti, Nado Canuti, Mario Ceroli, Joe Colombo, Tano Festa, Alberto Giacometti, Emilio Greco, Gigi Guadagnucci, Renato Guttuso, Vassily Kandinsky, Le Corbusier, Arturo Martini, Napoleone Martinuzzi, Henry Matisse, Roberto Melli, Giovanni Michelucci, Henry Moore, Luigi Moretti, Fabio Novembre, Eduardo Paolozzi, Claudio Parmiggiani, Giò Ponti, Aldo Rossi, Giulio Aristide Sartorio, Grazia Sgrilli, Francesco Somaini, Giuseppe Terragni, Robert Venturi, Bruno Zevi.

Gli artisti in mostra alla Galleria civica di Modena
Aurelio Amendola, Michelangelo Antonioni, Gabriele Basilico, Jan Fabre, Kendell Geers, Yves Klein, Robert Mapplethorpe, Ico Parisi, Thomas Struth.

Organizzazione e produzione
Fondazione Casa Buonarroti di Firenze
Galleria civica di Modena
Ente Cassa di Risparmio di Firenze
Associazione MetaMorfosi, Roma
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena

Inaugurazione 17 giugno alle 18

Casa Buonarroti,
via Ghibellina 70, Firenze.
Lunedì-domenica 10-17, chiuso il martedì. Ingresso intero: 6.50 euro, ridotto 4.50 euro.

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