Tuesday, November 5, 2024

Luce e colori nella pittura di Don Pedro

L’articolo scritto da Valeria Nardulli

Venerdì 7 febbraio 2020 si è svolta, nella raffinata cornice di Palazzo Pesce a Mola Di Bari, la presentazione dell’atteso volume di Valeria Nardulli, Luce e colori nella pittura di Don Pedro, pubblicato da Idea Press Usa, con la partecipazione del prof. Dionisio Simone, di Antonella Berlen e di Vitangelo Magnifico, che ha letto una poesia in dialetto molese su Don Pedro, tratta dal libro Calaggèine di Antonio Abatangelo.
«Ho seguito con molto interesse – ha detto il Prof. Dionisio Simone nel suo intervento – le varie fasi della ideazione e della elaborazione di questo libro e del precedente, dedicato all’illustrazione del Giardino di Don Pedro, due opere che si integrano e ci offrono un’immagine completa – a tutto tondo – della produzione architettonica e pittorica del Maestro».
C’è indubbiamente un legame, un fil rouge, che unisce i due momenti dell’attività artistica di Don Pedro:
– la condanna della violenza e della guerra, l’anelito alla pace universale, alla
concordia, alla fratellanza, alla solidarietà tra i popoli e l’aspirazione ad un
ecumenismo religioso e civile.
Riscontriamo questi temi soprattutto
– nella simbologia del Murale del Giardino di pietra (con elementi che vanno dall’antichità egiziana, greca, romana, ai maya, agli aztechi sino ai nostri giorni) e
– nelle numerose Deposizioni dalla Croce, riportate in “Luce e colori” e ispirate
alla guerra degli anni ‘90 nell’ex Jugoslavia e alle sue atrocità, che avevano
profondamente colpito Don Pedro, come uomo e come artista.
La guerra, che portò alla dissoluzione dello Stato federale jugoslavo, fu la conseguenza degli odi mai sopiti, delle rivalità e delle rivendicazioni che da sempre dividevano le etnie slave (croati, sloveni, serbi, montenegrini, macedoni, bosnìaci) che il Maresciallo Tito aveva saputo tenere a freno per quarant’anni; rivalità che si manifestarono in tutta la loro violenza, dopo la sua morte, negli anni Novanta, anche per saldare molti conti rimasti in sospeso, soprattutto con i musulmani.
Basti pensare al massacro di Srebrenica, un vero genocidio (1995), in cui furono trucidati circa ottomila uomini e ragazzi bosniaci musulmani. Ciò che colpisce della strage, che suscitò orrore in tutto il mondo, oltre alla crudeltà ed alla sistematicità con cui fu commessa, è che i caschi blu olandesi dell’ONU, presenti nel territorio, nulla fecero per prevenire lo sterminio.
Sin dagli anni dell’Università (Facoltà di Lettere con indirizzo Storico-artistico) Valeria Nardulli, affascinata dalla multiforme personalità di Don Pedro, al secolo Pietro Di Giorgio, ha avuto frequenti incontri e scambi culturali con il Maestro che la scelse per la presentazione delle sue opere nella mostra personale a Palazzo Roberti nell’anno 2000. Tutto questo le ha permesso di giungere ad una conoscenza davvero approfondita dell’uomo e dell’artista.
I numerosi dipinti riprodotti in questo testo sono raggruppati e studiati tenendo conto dei soggetti (lavori a china, acqueforti, nature morte, paesaggi, volti e figure di donne, temi mistico-religiosi), dell’evoluzione della tecnica del Maestro nel tempo e del passaggio, nei sui dipinti, dai colori tenui (chiarismo), a quelli cupi, infine a quelli brillanti, seguendo l’insegnamento di Kandinskij.
Come il libro precedente sul “Giardino”, anche questa è un’opera che mancava, esattamente dal 2004, quando fu pubblicato il catalogo Il colore di Don Pedro, di Francesco Tateo e Livia Semerari, che affrontava per la prima volta le tematiche principali della produzione pittorica di Don Pedro.
Nel corso della presentazione, Valeria Nardulli, seguita con grandissimo interesse e attenzione dal numeroso pubblico presente, ha approfondito tutti i temi che caratterizzano i dipinti di Don Pedro – in cui si ritrovano elementi comuni ad altri artisti del Novecento, in particolare Onofrio Martinelli e Candido Portinari – rispondendo con grande competenza ai quesiti che le ha rivolto il prof. Simone
1. sulle “nature morte”, uno dei temi più ricorrenti nella produzione pittorica di Don Pedro;
2. sui colori, che, insieme con la luce, danno forma e risalto ai soggetti dei dipinti e ai paesaggi;
3. sui movimenti artistici e sui pittori del Novecento a cui Don Pedro fa riferimento nella sua opera;
4. sui volti e sulle figure femminili (modelle e ballerine), nei cui confronti il Maestro mostra una particolare attenzione;
5. sui motivi mistico-religiosi (in particolare sulle Deposizioni) che hanno ampio spazio nell’ultima produzione dell’Artista, strettamente legati al dramma della guerra (nella Bosnia) e alle sue atrocità ;
6. sul ritorno alla speranza, dopo le violenze e gli orrori.
«Sono fermamente convinto – ha concluso il prof. Simone – che con questo libro Valeria Nardulli riuscirà nel suo intento di
– valorizzare l’opera di un grande artista che i giovani devono conoscere, coinvolgendo le scuole e le associazioni culturali;
– avvicinare all’arte di Don Pedro anche i non specialisti, grazie al tono divulgativo del volume e ad un lessico che è sì rigoroso e preciso, come richiede la materia trattata, ma che non eccede nell’uso di tecnicismi, fatta eccezione per quelli strettamente necessari».

Il libro lo si può acquistare tramite AMAZON in tutto il Mondo

redazione
redazione
Tiziano Thomas Dossena, Leonardo Campanile, LindaAnn LoSchiavo, and Dominic Campanile

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