Caro Direttore, ho tenuto spenta la Tv per la cerimonia inaugurale dei Mondiali di Qatar 2022 e sono ben determinato a non guardare alcuna partita dell’intero campionato! Sono un semplice uomo di strada e ho deciso di fare questa scelta sia come forma di protesta contro un regime che non riconosce fra l’altro i più elementari diritti dei lavoratori e i diritti LGBT e sia per onorare la memoria di Mahsa Amini, barbaramente picchiata e uccisa dalla polizia iraniana perché indossava male il velo. Ho gioito quando ho appreso che i giocatori della Nazionale di calcio iraniana non avevano intonato l’inno della Repubblica islamica prima della partita contro l’Inghilterra e mi sono anche commosso vedendo la foto di una iraniana che piangeva e applaudiva la Nazionale per l’eroica protesta. Ho apprezzato l’iniziativa di alcuni sportivi che hanno messo al braccio la fascia arcobaleno contro tutte le forme di discriminazione e sono rimasto favorevolmente sorpreso nel vedere i calciatori inglesi in ginocchio. Mi sono ricordato di Silvio Pellico, scrittore, poeta e patriota che con “Le mie prigioni”, scritto durante la sua detenzione nel carcere austriaco dello Spielberg, descrisse le atrocità subite dai patrioti del Risorgimento Italiano. Il Primo ministro austriaco Metternich dichiarò che Silvio Pellico, con il suo libro, “aveva danneggiato l’immagine dell’Austria più di una guerra perduta!” Volesse Iddio che tale dichiarazione si rivelasse profetica anche in questo caso e grazie al “non canto” dei calciatori iraniani iniziasse una nuova Era di democrazia e libertà!
Raffaele Pisani