La mia è una voce che sgorga dal cuore di un vecchio scugnizzo che è stato poco “attento” e molto svogliato. Non voglio invocare attenuanti, mi assumo la piena responsabilità dei miei “ruzzoloni” però, per onestà verso me stesso, devo riconoscere che nei miei “fallimenti” scolastici c’è stato anche lo zampino di qualche “maestro” non all’altezza del suo compito, soprattutto dal punto di vista umano! Oramai per me è acqua passata. Sicuramente i giovani oggi vivono tutta un’altra scuola, hanno altri stimoli e in massima parte insegnanti che sanno davvero come rapportarsi con loro. Io, nato nel 1940, vi posso assicurare che era davvero ben poca la comprensione che circolava nelle aule… Bando ai miei brutti ricordi. Quest’anno, grazie ai tanti uomini di buona volontà che operano per il bene comune, la scuola affronta l’inizio delle lezioni con maggiore serenità, anche se continuano a pesare lo strascico di un biennio difficile per la pandemia e le mancate giuste riforme istituzionali. Gli insegnanti dovranno vedersela ancora una volta con problematiche serie e per sconfiggerle occorrono spirito di sacrificio e fattiva collaborazione di tutti, è per il bene e l’avvenire dei nostri ragazzi. La scuola vincerà e la cultura continuerà ad essere il più prezioso dei “carburanti” per dare ali d’aquila ai nostri pensieri e alle nostre azioni. E se gli studenti devono fare tesoro degli insegnamenti e dei sacrifici dei loro docenti, questi devono amare ancora di più gli allievi e comprendere che alcuni ragazzi hanno maggiore bisogno di amorevolezza. Il nozionismo è importante, altrettanto lo sono l’impegno civico, l’educazione, la tolleranza, la premura e la tenerezza. Più e meglio di prima i professori devono stare vicino ad ogni alunno dimostrando fiducia e comprensione. Abbinare all’insegnamento quel calore umano che tanti ragazzi “difficili” molto probabilmente non hanno mai avuto in famiglia, può dare risultati sorprendenti e creare basi nuove per un futuro diverso. Ragazzi, amate la scuola. Maestri, amate i vostri discepoli, di più!
Raffaele Pisani