Monday, November 18, 2024

La realizzazione di un sogno: Marendin, Dolci in strada

di Marina Agostinacchio

Lo scorso autunno, durante una delle passeggiate solitarie lungo l’argine, incontrai un ragazzo che usciva da uno locale, prima adibito a “pizzeria da asporto”. Incuriosita, gli chiesi cosa stesse succedendo. Lui mi rispose: “Marendin Dolci in strada”. “Insomma – dissi – un ritorno di Chocolat”, (riferendomi al noto film del 2000), e proprio in questo quartiere!”
Del quartiere storico di Padova in cui vivo, avevo già scritto un articolo che il 20 settembre 2020 veniva pubblicato in L’idea Magazine, (il link relativo e: https://lideamagazine.com/i-segreti-di-un-quartiere/) . Al suo interno esso si arricchiva di informazioni su alcune donne che hanno dato vita ad attività imprenditoriali anche su Via Crescini. Perciò, quando vidi nascere il nuovo esercizio lungo questa strada, pensai che il quartiere si impreziosiva di altre presenze giovanili.

Sulla scia di giovani che investono le proprie energie, con creatività ed entusiasmo, in attività di elezione, vorrei così presentarvi tre ragazzi: Alessandra, Alessandro (il ragazzo in cui mi ero imbattuta l’autunno scorso) e Paola. Ideatrice del progetto imprenditoriale è Alessandra, poi supportata da Alessandro nella realizzazione. Questi i due titolari effettivi dell’esercizio commerciale. Alessandra ha dato ali a questo sogno, nato da un vero e proprio colpo di genio.
Non nascondo il desiderio di incontrare i “magnifici tre” di cui la parola d’ordine potrebbe essere “Insieme”. Nel corso dell’intervista fatta a loro, capisco, infatti, quanto sia importante contare sull’aiuto reciproco per la realizzazione e la buona resa di un’attività.

Alessandra e Alessandro

Inizio questo incontro e chiedo loro: “Chi ha avuto l’idea dei dolci in strada”
Risponde Paola, il volto che appare di frequente dietro la finestra di Marendin, l’immagine che trasmette, e prima dell’assaggio di qualunque delle prelibatezze esposte sui ripiani, in cosa consista il dono del sapere vendere un buon prodotto alimentare.

Paola al frefdo con la bici-cargo…

“Marendin Dolci in strada è il sogno di Alessandra, pasticciera per passione e professione, che diventa realtà con l’aiuto e l’appoggio costante di Alessandro, consulente del lavoro nella vita di tutti i giorni. La nostra bella squadra di trentenni propone un nuovo modo di fare pasticceria: dolci sani con materie prime che vengono tutte da aziende agricole locali, accuratamente ricercate e selezionate.
La ricetta di Marendin nasce già durante l’infanzia di Alessandra, guardando le sapienti mani della nonna Amabile che nella cucina di casa impastava e infornava la torta per fare merenda.
Proprio quei profumi e quei sapori sono le qualità dei dolci di questa pasticceria, in cui tradizione e innovazione si intrecciano, andando a ripescare vecchie ricette, quelle più autentiche, a volte dimenticate, per farle rivivere come erano una volta o rielaborandole, sperimentando il nuovo”.

Mentre Paola parla, mi rendo conto del lavoro di pianificazione, di strategia atte ad esaltare la creatività e la professionalità di questi ragazzi, che sembrano, già al loro esordio, avere introiettato le premesse per gestire un’attività tipica di ogni Imprenditore, professionista, venditore.

Nonna Amabile

Chiedo ancora: “In che cosa consiste la novità che avete portato a Padova in Via Crescini 136?”

“Padova – mi rispondono alternandosi – è la città in cui vede la luce Marendin Dolci in strada! Una finestra aperta sulla strada è l’originale punto vendita che si apre su via J. Crescini, per accogliere tutti! Evoca la finestra di casa da cui la nonna passava la merenda appena sfornata.

Questa particolare pasticceria inoltre porta i suoi dolci e il suo messaggio di prodotti buoni, genuini e fatti a mano, con una bellissima bici cargo, che si sposta per le vie della città per raggiungere proprio tutti! Creando un punto di incontro e socialità in ogni luogo in cui staziona per la vendita itinerante. La strada è dunque l’elemento fondamentale dell’identità di questa nostra stravagante pasticceria”.
Io la bici-gargo la vedo durante le mie passeggiate quotidiane lungo l’argine. Ferma, intabarrata e sorridente Paola, pronta ad offrire spiegazioni sui prodotti a quanti – e di domenica numerosi – le si avvicinano per conoscere ed acquistare qualche dolcezza proposta su questo insolito mezzo-contenitore.
Mentre ascolto i ragazzi, penso che mi piace il loro modo di intendere il lavoro; è come navigare, oltre i limiti dettati dalla contingenza planetaria del momento, scommettendo su sé, sulle proprie capacità e possibilità, puntando alla qualità del prodotto, al di là del business.
Proseguo quindi con un’altra curiosità: “Nella progettazione della vostra attività, quando essa era ancora solo scintilla, idea, vi siete ispirati a qualcosa di già sperimentato o conosciuto?”

A questo punto è Alessandro che interviene: “L’idea è nata durante i viaggi nelle città del nord Europa, dove c’è una vera e propria cultura della vendita itinerante con la bicicletta! Inizia così a prendere forma il progetto di sposare questo tipo di vendita all’aperto con i dolci della tradizione veneta, per raggiungere ed accogliere proprio tutti!”

Rifletto su come l’intento dei ragazzi sia anche sociale, nel senso più ampio del termine. Perché, caro lettore, in molti di noi, ormai maturi, di sicuro la pandemia ha causato e causa un malessere profondo. Figuriamoci poi nei giovani! La mancanza di relazione, infatti, significa, sottrazione di uno degli elementi fondanti della persona. E in quanto persone, viviamo di rapporti, di scambi comunicativi, che danno valore al nostro essere nel mondo.

Riprendo il piacevole ed interessante dialogo con loro: “Mi piacerebbe ora che parlaste dei vostri prodotti e degli ingredienti”.
“Le torte da credenza interviene ora Alessandro-  i biscotti, i dolci più moderni e a fantasia della pasticciera sono tutti realizzati con materie prime che vengono da aziende agricole locali, accuratamente ricercate e selezionate.
Non si usano conservanti, addensanti, stabilizzanti, farine studiate dai chimici perché devono a tutti i costi lievitare, né coloranti artificiali”.

A questo punto Paola prosegue con il discorso.
“Ogni giorno in laboratorio Alessandra, la pasticceria, rompe a mano le uova, una ad una, impasta farine macinate a pietra con frutta e latte biologici. E cioccolato solo di altissima qualità!”

Apprendo dai ragazzi che Da Marendin rispettano il ritmo delle stagioni, proponendo torte e biscotti con ingredienti freschi e che arrivano direttamente dal campo dei contadini che li riforniscono, e con cui è stata avviata una importante collaborazione per ricercare sempre il meglio per il cliente finale.
Fieri della loro cultura contadina, quella trasmessa dai nonni, presentano i loro prodotti con nomi spesso dialettali e modi di dire, che esprimono al meglio l’emozione che si prova guardando e poi gustando i dolci!
Scegliere di recuperare le ricette della nonna, quelle della tradizione, richiede l’utilizzo di ingredienti genuini, proprio per fare le cose come una volta: da Marendin si fa la merenda di un tempo, quella che profuma di casa! Marendin ha una proposta per ogni gusto: dalla classica torta di mele, ai zaeti – biscotti tipici veneti, qui comunque diversi -, al ciambellone classico con l’uvetta da inzuppare nel the o nel vino, come facevano i nostri nonni… e tanto altro!

Chiedo loro come sia la reazione con l’acquirente e se l’idea stia decollando concretamente.
“Da Marendin Dolci in strada – dice Alessandro – si trovano i valori della genuinità, della qualità e della salute: sì, un dolce fatto con ingredienti buoni non fa male! É per questo che i clienti ritornano: per assaggiare sapori sempre nuovi, che al contempo ricordano il piacere del fatto a mano con amore e passione.
Le modalità di vendita della finestra e della bici permettono di allacciare rapporti fatti di chiacchiere e fiducia: il piacere di incontrarsi e condividere qualcosa di buono! È attivo anche il servizio di consegna a domicilio per coccolare al massimo i clienti!, attraverso l’On-Line!”

L’On-Line! Dimostrazione dell’evoluzione del progetto, visivamente accattivante: uno sfondo rosa, su cui risaltano colori coinvolgenti e avvincenti, come il lilla delle ruote della bici-cargo, il verde di mezzi di trasporto, il celeste delle nuvolette, il giallo del sole. Quel rosa con la scritta al centro Ordina il tuo dolce online! Puoi ritirarlo alla nostra finestra o riceverlo comodamente a casa tua: te lo portano i tosi di Marendin
Poi, più sotto scopro quest’altra scritta: Ma cos’è Marendin? Il marendin” era la pausa che i nostri nonni facevano a metà mattina per riprendersi dalle fatiche del lavoro in campagna. Era qualcosa di sostanzioso e di naturale, qualcosa che sapeva di territorio e di contadino.

Lascio al lettore la curiosità di entrare nel sito di Marendin (https://www.marendin.it/) per scoprire curiosità cliccando sui diversi pulsanti. Potrà leggere e divertirsi anche attratto dai nomi dati ad alcuni dolci.
Ad esempio: Sandrin,butame zo un perin, (Tortino pere e cioccolato con copertura cremosa al mascarpone e una spolverata di cacao) narra un ricordo di Alessandra il cui nonno le si rivolgeva con l’appellativo di Sandrin quando voleva che la nipotina gli porgesse delle pere dall’albero.
Troverete anche gli ingredienti: pere Williams, ricotta dell’azienda agricola Turato Silvano di Villafranca Padovana (PD), farina di grano tenero biscottiero macinata a pietra del Molino degli Euganei di Baone (PD) e uova di galline allevate all’aperto dell’azienda agricola Pagliarini di Canaro (RO). E anche gli Allergeni:Cereali, latte, uova, arachidi.
Altri nomi curiosi di dolci e monoporzioni sono: Se rinfresca el bosco, Che bellezza, Mousse, mia cara mousse, Stranbarìa; e poi i biscotti: Zaeti Marendin, Lumazze, Pien come un ovo; i Raffinati: Raffinato alla pera, Raffinato al cioccolato. Troverete le torte da credenza (tra cui, a proposito di nomi curiosi: La Bistocca dea Pia). E , inoltre, monoporzioni vegane.
Di ogni prodotto si potrà leggere la composizione. Troverete anche la pagina: Crea e ordina il tuo dolce

Dico poi: “Altre iniziative in cantiere legate all’attività come quella della bici-cargo sull’argine?”
I ragazzi mi confessano che Marendin ovviamente non si ferma qui: ci sono molte idee nel cassetto! Collaborazioni con scuole per far conoscere ai più piccoli le nostre radici contadine e far assaggiare i sapori genuini e puliti; partecipazione ad eventi e mercatini in cui la bici cargo carica di fette di torta e biscotti sarà il punto di incontro e condivisione di idee, bontà e cultura.
Questi tre ragazzi, veri e propri navigatori verso un infinito, hanno accolto l’idea di impresa consapevoli di dovere convivere con l’incertezza, l’imprevisto, la fortuna ma anche con l’intelligenza necessaria a investire e a sapere cambiare direzione, se necessario.
“Successo, Soldi e Fama” andranno di pari passo al proprio modo di vivere le sfide della quotidianità, sfide che il Mercato presenta. Del resto parecchie aziende hanno accolto la cosiddetta “filosofia dell’ignoto e dell’incertezza”, con strategie lucide e duttili. Mi sembra, a questo punto, che emerga dall’espressione dei volti dei ragazzi una convinzione, sciolta nelle seguenti parole: “Se non si può, conoscere l’imprevisto, si può sempre scegliere come affrontarlo. Sta in ognuno di noi la scelta e la responsabilità di gestire le situazioni”.
Li saluto, portandomi, sulla via di casa, la riflessione sulla vita dei giovani imprenditori, come Alessandra, Alessandro e Paola, pronti ad accogliere quel tanto di incognita che si cela nelle loro scelte professionali, per dare senso e concretezza ai loro sogni.

 

Marina Agostinacchio
Marina Agostinacchio
Nel 1998 e nel 2007, Marina Agostinacchio è tra i vincitori del concorso nazionale di poesia “Premio Rabelais”. Nel 2006 è tra i finalisti del Premio “Tra Secchia e Panaro”. Nel 2002 ha ottenuto il Premio internazionale Eugenio Montale per l’inedito. Nel 2006 pubblica la raccolta di poesie Porticati, nel 2009 la raccolta Azzurro, il Melograno, nel 2012 Lo sguardo, la gioia, nel 2014 Tra ponte e selciato. Nel 2021, Marina Agostinacchio ha pubblicato i volumi bilingue di poesie "Trittico Berlinese", 2021, e "In the Islands of the Boughs", 2023.

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