Sunday, November 24, 2024

La “poesia tattile” al museo Omero di Ancora

Fino al 3 aprile, presso la collezione Design del Museo Tattile Statale Omero di Ancona, sarà visitabile l’esposizione “poesia tattile”. L’operazione artistica nasce dall’attività di ricerca di Andrea Sòcrati, con la prestigiosa collaborazione del Maestro Emilio Isgrò, uno dei maggiori protagonisti della scena artistica contemporanea. La mostra – inaugurata ieri – è presentata da TACTUS – Centro del Museo Omero per le arti contemporanee, la multisensorialità e l’interculturalità – in occasione della Giornata Nazionale del Braille e della Giornata mondiale della difesa dell’identità linguistica che ricorre il 21 febbraio.
L’esposizione, con protagonista il senso del tatto, si ispira alle Neoavanguardie degli anni ’60 e a quella che è stata definita “poesia visiva”, “poesia totale”, “poesia sperimentale”, di cui Emilio Isgrò è uno dei principali protagonisti.
Oggetto di questa operazione estetica sono i valori tattili ed il codice Braille, un alfabeto dotato di un proprio valore plastico, la cui decodifica passa attraverso le mani. Da sempre le lettere degli alfabeti sono oggetto di elaborazioni estetiche in ambiti artistici diversi: dai “carmina figurata” latini ai poemi tipografici di Stéphane Mallarmé, dai Calligrammes di Guillaume Apollinaire alle “tavole parolibere” di Filippo Tommaso Marinetti.
In esposizione una poesia tattile dal titolo “l’albero” che si compone di quattordici “tavole-versi” con l’immagine di un albero realizzato a rilievo, usando i puntini del codice Braille. Un sonetto tipico, con rime tattili alternate definite dalle caratteristiche e dalle assonanze tattili dei diversi materiali su cui le tavole sono stampate. Saranno le mani a scoprire la forma dell’albero e a cogliere le variegate sensazioni tattili che i diversi materiali propongono. Anche l’udito viene stimolato dalle sensazioni sonore, costituite dal fruscìo prodotto dalle mani che toccano, contribuendo insieme al tatto a suscitare in ciascun fruitore pensieri, memorie, emozioni e coinvolgendolo in un’intima esperienza estetica. Esperienza che trae origine dalle modalità percettive e cognitive della realtà delle persone non vedenti che unisce tatto e cinestesia, ovvero quella percezione dinamica che Rudolf Arnheim considerava la base dell’esperienze estetica.
Per l’occasione, il Maestro Emilio Isgrò ha realizzato la sua prima “cancellatura tattile”, una sorta di calligramma dove le cancellature in rilievo danno forma ad un’immagine che può essere percepita anche attraverso il tatto. A sottolineare il protagonismo dei valori tattili nella sua opera, Isgrò vi inserisce una scritta in Braille, operazione non solo di tipo estetico-tipografico ma anche di contenuto, capace di rivelare e suggerire alle mani lettrici spunti di senso e di significato. (aise)

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Tiziano Thomas Dossena, Direttore Editoriale della rivista.

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