LA GREEN ECONOMY, COS’È?
Se ne parla tanto, ma cos’è la green economy? Semplicisticamente si può definire economia verde quell’insieme di attività industriali e di servizi improntate all’aspetto ecologico e basate prevalentemente sulle risorse rinnovabili (l’eolico e il solare, per citare le due più note) come sostitute dei combustibili fossili e il risparmio energetico attraverso l’efficienza energetica, con lo scopo di ridurre i livelli di inquinamento e istituire un’economia sostenibile. Per estensione, tutte le professioni nate o sviluppate in queste attività possono essere definite green jobs come, ad esempio, ne fanno parte i bioingegneri, i certificatori energetici e gli energy manager.
Con l’andare del tempo, però, l’industria energetica e il suo indotto hanno perduto parte del loro ruolo primario verde. Ovvero, in questo nuovo modo di pensare eco-compatibile, si sono ritagliati ampi spazi anche attività che, fino a poco tempo fa, normalmente non erano considerate come tali. Possono rientrare a pieno titolo nella categoria anche professioni come quelle di designer cuoco, stilista, forestale, parrucchiere e molte altre, come riporta il libro «Guida ai green jobs. Come l’ambiente sta cambiando il mondo del lavoro» di Tessa Gelisio e Marco Gisotti, pubblicato da Edizioni Ambiente. Per ogni segmento gli autori hanno intervistato un esperto del settore tra i manager, gli imprenditori o i professionisti che hanno fatto della sostenibilità la chiave del successo, arricchendo poi il volume con 125 schede che indicano i percorsi formativi, le opportunità occupazionali e le prospettive di sviluppo. La considerazione di fondo è che il tema ambiente (al di là dell’aspetto ecologista e naturalista) professionalmente è e sarà sempre più strategico. A titolo di esempio si possono citare gli avvocati ambientali che, tenendo in considerazione i tanti reati perpetrati contro l’ambiente, avranno svariate occasioni per praticare la professione, così come il “marketing green” (una delle più recenti strategie di mercato) avrà una marcia in più rispetto alle metodologie tradizionali.
Di bello rimane il fatto che la green economy, comunque, rimane uno dei settori trainanti nell’economia ed è in continua crescita. In questo macrocosmo, infatti, operano imprese diversissime che vanno dalla produzione di macchinari a basso consumo a prodotti chimici a scarso impatto ambientale, attraverso una moltitudine di attività spesso misconosciute. I green jobs, infatti, non sono esclusivo appannaggio dell’industria energetica e del suo indotto. A ulteriore testimonianza che “verde” è bello a 360 gradi, si aggiungono anche alcuni concorsi e riconoscimenti, rivolti alle aziende, per premiare progetti di innovazione in campo ambientale. Tra questi si può ricordare Oscar Green, promosso da Coldiretti Giovani Impresa, volto a premiare le idee più innovative sviluppate dalle giovani imprese agricole italiane. Il suo obiettivo è portare all’attenzione della gente e delle aziende agricole le esperienze vincenti di imprenditori che hanno saputo costruire progetti di impresa, competitivi e sostenibili allo stesso tempo, rafforzando il legame con il loro territorio d’appartenenza. Una dimostrazione in più che sancisce la rilevanza delle professionalità esprimibili nell’ambito agrario o, comunque, della stretta correlazione con la produzione di energie rinnovabili (che rimane, comunque, sempre il punto cardine della green economy).
[…] Se ne parla tanto, ma cos’è la green economy? Semplicisticamente si può definire economia verde quell’insieme di attività industriali e di servizi improntate all’aspetto ecologico e basate prevalentemente sulle risorse rinnovabili […]. Con l’andare del tempo, però, l’industria energetica e il suo indotto hanno perduto parte del loro ruolo primario verde. Ovvero, in questo nuovo modo di pensare eco-compatibile, si sono ritagliati ampi spazi anche attività che, fino a poco tempo fa, normalmente non erano considerate come tali. […]