Intervista di Giovanni Frazzetto
John Alexander Crosetti, californiano di nascita (originario della contea di Alameda, San Francisco), classe 1978, vive da circa 14 anni a Catania, in Sicilia.
Padre di Alec, ha una lunghissima e lusinghiera carriera accademica alle spalle, che lo ha portato a girare il mondo: dalla Spagna, passando per il Guatemala, fino alla Scozia ed in Italia, a Bergamo.
Oggi è Esperto linguistico d’inglese all’Università degli Studi di Enna “Kore” e Virtual English Language Fellow alla George Town University di Washington (Progetto finanziato dall’ U.S. Department of State).
Laureato alla prestigiosa Università della California “Berkeley” in lingua inglese e spagnola, è stato vincitore di una borsa di studio presso l’Unione Europea, con il progetto: “Erasmus Mundus Masters”.
Vincendo questo progetto, ha studiato presso le Università di Bergamo, Santiago de Compostela (Spagna) e St. Andrews (Scozia).
Dopo tutto questo girovagare di studio, ha scelto Catania e la Sicilia come luogo in cui vivere.
L’Idea Magazine: “Prof. Crosetti, quali similitudini culturali e sociali coglie tra la California e la Sicilia?”
John Alexander Crosetti: “Ci sono più differenze che cose simili, però il tradizionalismo cattolico è molto radicato in California, visto che prima era uno stato messicano. Uno dei fattori simili alla Sicilia è sicuramente il clima: la California è molto soleggiata e la gente passa molto tempo fuori, come nelle spiagge. Stessa cosa che avviene in Sicilia. Il cibo è molto differente… A livello sociale abbiamo una storia molto diversa, ma come la Sicilia caratterizzata da molte etnie. In California abbiamo tracce indigene, europee, africane ed asiatiche… Il multiculturalismo è una similitudine sostanziale con la Sicilia. Un bel mix etnico e culturale.”
L’Idea Magazine: “La California è famosa per la sua forza economica (se fosse uno stato indipendente dagli U.S.A., sarebbe la quarta potenza mondiale ndr), ed anche Catania e la Sicilia, nel loro piccolo, hanno la loro “Silicon Valley siciliana”, denominata “Etna Valley”. Crede che Catania abbia un fermento accademico e tecnologico paragonabile, con le dovute proporzioni, a San Francisco?
John Alexander Crosetti: “Non è paragonabile. L’economia della Silicon Valley è radicata in una storia che dura da più di 40 anni, con un potere economico preponderante. Sono presenti Google ed Apple per esempio. Questi enti privati sono legati alle università, come la prestigiosa Stanford University. Questo ha avuto un triple effect nel settore dell’informatica, degli immobili e su altri settori. Ha segnato l’economia profondamente. È difficile paragonare la Silicon Valley all’Etna Valley.”
L’Idea Magazine: “Catania era definita negli anni ’90 la “Seattle d’Italia” per il suo dinamismo artistico – musicale, soprattutto in ambito rock e di produzione discografica. Anche San Francisco ha una storia invidiabile, fin dagli anni ’60, come modello di progressismo artistico: vede delle somiglianze, tra le due città, in questo ambito?”
John Alexander Crosetti: “Sì, però penso che Catania oggi abbia un dinamismo creativo, diverso. Catania ha una storia importante a livello musicale e pittorico. Vedo delle somiglianze, questo senza dubbio.”
L’Idea Magazine: “Ha scelto Catania come luogo di vita: cosa ritrova in questa città, nel quotidiano, rispetto alla sua San Francisco?”
John Alexander Crosetti: “È paragonabile il fermento pedonale. Sono due città che invitano a girare a piedi. I paesaggi sono belli, in entrambi le città. Penso ai faraglioni di Acitrezza, come a San Francisco Pier 39, dove si vede Alcatraz. A Baker Beach e Lands End ci sono viste dell’Oceano Pacifico molto suggestive. Ritrovo delle similitudini. La Movida è molto attiva, soprattutto a Catania. Alla gente piace stare in giro tutto l’anno, a Catania come a San Francisco.”
L’Idea Magazine: “Il suo cognome ha chiare origini italiane. Cosa ne pensa dell’immigrazione italiana negli Stati Uniti? Il Belpaese è stato, veramente, uno dei motori principali dell’affermazione economica mondiale degli USA?
John Alexander Crosetti: “Sì, l’immigrazione cento anni fa ha contraddistinto gli Stati Uniti. Tante figure storiche hanno creato la storia americana: come Amadeo Giannini, fondatore della Bank of America, che all’inizio era la Bank of Italy. J.F. Kennedy era di origini italiane, Marlon Brando, per esempio. O il californiano di origini italiane Joe di Maggio nello sport. Il poeta Lawerence Ferlinghetti di San Francisco, era di origini italiane. Quindi si può dire che l’immigrazione italiana è stata fondamentale nella formazione della cultura americana. E dell’immagine degli Stati Uniti nel Mondo.”
L’Idea Magazine: “Un dettaglio che l’ha colpita maggiormente della Sicilia? Che sia culinario, artistico, culturale o sociale.”
John Alexander Crosetti: “La gente. Ho trovato in Sicilia un popolo molto accogliente, aperto, solare ed ospitale verso gli stranieri. E’ uno dei motivi per la quale sono rimasto. Nell’ambito culinario posso dire che qui si mangia meglio rispetto a qualsiasi altra parte sono stato nel mondo. Altro aspetto, l’architettura: il barocco. La natura dà spettacolo. Il contrasto acqua e fuoco è unico nel suo genere. La produzione agroalimentare mi ha molto colpito.”
L’Idea Magazine: “Come vede le sue città del cuore, Catania e San Francisco, tra 20 anni?”
John Alexander Crosetti: ” È difficile da dire. San Francisco è una città sempre in evoluzione. È meno artistica che negli anni Sessanta. È un posto che in passato richiamava più artisti. In passato, era un autentico crocevia. Tra vent’anni spero che ritorni questo dinamismo culturale. Catania, invece, è più cosmopolita e tra vent’anni lo sarà ancora di più. L’immigrazione ha cambiato pelle alla città. La vocazione turistica sarà il punto cruciale della nostra Catania. Il multietnismo sarà un fattore chiave della Catania del futuro.”