Lella Beretta, a famed photographer who I interviewed in the past for our magazine, has just completed a 500-shots photographic reportage on Covid19 in Italy. In and out of the ‘danger zone’, risking by entering the ICUs and infected areas, Lella has sadly witnessed the development and crisis related to the Covid19 in Piedmont, one of the most infected areas of Italy, and thus, thanks to her faithful camera and her immense talent, she created a marvelous, poignant reportage, a document on suffering and healing, despair and hope. We had the opportunity to have the trailer of her reportage, which you can find (and watch) at the end of the article, and Lella was kind to send us also a few of those images for our readers to start viewing them. (Click on the images to see the larger version).
Tiziano T. Dossena
Here is the comment on the trailer by Lella Beretta.
THE TRAILER… a handful of shots that in 90 seconds summarize my COVID reportage at the ASL of Vercelli…
A TRUE story, narrated with 500 images and three months of “walks” inside our hospital, but also of that of Borgosesia and Gattinara… From the Emergency Department to the Intensive Care, Infectious Diseases, Radiology, Pulmonology and Psychiatry… crossing the Pre-Triage barrier and assisting in continuous protective clothing and undressing necessary to enter and exit the “yellow line” that delimits the risk zone from the clean one…
An army of “astronauts” without identity, whose fogging of the glasses often made them completely unrecognizable, all committed relentlessly to fight the virus and save the sick patients…
Thousands are the things that I could tell about this experience and I will definitely try to do it through my shots, but that strong emotion, imbued with Amuchina, mixed with Fear, with Sadness but even with Hope, will never abandon me, and never as in these months of medical emergency I loved so much my Nikon, thanks to which I proudly managed, despite my little courage in front of a drop of blood, to tell a piece of History of this difficult year 2020…
Lella Beretta
Lella Beretta, famosa fotografa che ho intervistato in passato per la nostra rivista, ha appena completato un reportage fotografico di 500 scatti sul Covid19 in Italia. Dentro e fuori della ‘zona di pericolo’, rischiando il contagio entrando in terapia intensiva e nelle aree infette, Lella ha purtroppo assistito allo sviluppo e alla crisi legate alla Covid19 in Piemonte, una delle aree più infette d’Italia, e quindi, grazie alla sua fedele macchina fotografica ed al suo immenso talento, ha creato un reportage meraviglioso e toccante, un documento sulla sofferenza e la guarigione, la disperazione e la speranza.
Abbiamo avuto l’opportunità di avere il trailer del suo reportage, che puoi trovare (e guardare) alla fine dell’articolo, e Lella è stata gentile a inviarci anche alcune di quelle immagini affinché i nostri lettori inizino a visualizzarle. (Clicca sulle immagini per vedere la versione più grande.)
Tiziano T. Dossena
Ecco il commento di Lella Beretta sul suo trailer…
IL TRAILER… una manciata di scatti che in 90 secondi sintetizza il mio reportage COVID presso l’ASL di Vercelli…
Una Storia VERA, raccontata con 500 immagini e tre mesi di “passeggiate” all’ interno del nostro Ospedale, ma anche di quello di Borgosesia e di Gattinara… Dal Pronto Soccorso ai reparti di Rianimazione, Terapia Intensiva, Malattie Infettive, Ragiologia,Pneumologia e Psichiatria..oltrepassando la barriera del PreTriage e assistendo a continue vestizioni protettive e svestizioni necessarie per entrare e uscire dalla “linea gialla” che delimita la zona a rischio da quella pulita…
Un esercito di “astronauti” senza identita’, di cui spesso l’appannatura degli occhiali rendeva completamente irriconoscibili ,tutti impegnati senza tregua a combattere il virus e a salvare i malati..
Mille sono le cose che potrei raccontare di questa esperienza e cercherò sicuramente di farlo attraverso i miei scatti… ma quell’Emozione forte, intrisa di Amuchina, mista a Paura, a Tristezza ma anche a Speranza non mi abbandonerà mai, e mai come in questi mesi di emergenza sanitaria ho amato così tanto la mia Nikon, grazie alla quale sono riuscita orgogliosamente, nonostante il mio poco coraggio di fronte ad una goccia di sangue, a raccontare un pezzo di Storia di questo difficile anno 2020.