Thursday, November 14, 2024

Intervista al M° Giuseppe Sabbatini: come ho diretto l’Elisir d’amore in Giappone

Il Maestro Giuseppe Sabbatini, tenore di fama internazionale, ritiratosi dalla carriera sette anni fa, per progetto di vita si è dedicato alla Direzione d’Orchestra: la Musica è la sua linfa, il suo nutrimento intellettuale e culturale, l’espressione della sua personalità e della sua sempre rinnovata vitalità di raffinatissimo Musicista, dai gusti onnivori. Adesso dirige con emozione e gioia anche le opere che ha interpretato cantando sul palcoscenico. Il Teatro è la sua casa, in giro per il mondo…e lo incontro in Italia al ritorno dalla sua ultima fatica. In scena l’Elisir d’Amore di Gaetano Donizetti, il 9 novembre 2014, in Giappone nel grande Teatro di Yokosuka, che quest’anno festeggia i 20 anni dall’inaugurazione.

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L’Idea Magazine: Maestro Sabbatini, lei si dichiara sempre “felice” quando si trova in Giappone…
Giuseppe Sabbatini: Sì, è vero…Mi trovo bene in Giappone, ho debuttato lì, lì ho iniziato la mia carriera di tenore, mi ritrovo tra gente che mi stima moltissimo, che mi vuole molto bene e che risponde al meglio delle proprie possibilità alle mie aspettative didattiche e musicali in genere. Il tutto è ricambiato.

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L’Idea Magazine: Quale ruolo riveste al momento come musicista nel Paese del Sol Levante?
Giuseppe Sabbatini: Sono Direttore Didattico della Suntory Hall Opera Academy, dove insegno Canto. Quest’anno finiamo il secondo biennio: questo è il 4° anno accademico, il 2014-2015: abbiamo iniziato nel 2011. Anima ideatrice dell’Accademia è stata la signora Keiko Manabe, che continua a sostenerci con la propria profonda competenza artistico-manageriale.

Catturasabba3L’Idea Magazine: Come si svolge la sua attività e quella dell’Accademia in generale e nel mettere in scena questi spettacoli, di cui quest’anno l’Elisir d’amore è il fiore all’occhiello?  Nemorino è stato una tappa importante nella sua carriera…
Giuseppe Sabbatini: Sì, Elisir, quest’anno: Nemorino è stato un personaggio che ho interpretato molte volte… Lo abbiamo rappresentato nel Teatro di Yokosuka: io ci ho cantato Romeo et Juliette di Gounod nell’ottobre del 2003 e l’anno scorso vi abbiamo messo in scena Così fan tutte di Mozart, sempre con allievi ed ex allievi dell’Academy. Per quanto riguarda l’Accademia, tutto il corpo insegnante ha un grosso peso specifico al suo interno: ho quattro assistenti/colleghi tra i migliori insegnanti di Canto nelle Università di Tokyo e una che è pianista di chiara fama ed insegna agli allievi pianisti Accompagnamento pianistico (abbiamo anche una sezione di Korrepetitor per allievi pianisti). In tutto siamo in sei insegnanti, anche con competenze e specializzazioni diverse (Belcanto, Barocco, Repertorio Tedesco, Francese, Verismo). A pieno beneficio dei ragazzi che studiano e possono trarre il meglio.
Oltretutto questa Accademia è tutta sovvenzionata dalla Suntory, grande azienda giapponese, ma senza neanche uno yen di esborso da parte dei ragazzi!
Per loro i due anni di studio con noi sono totalmente gratuiti. Questo è un dato di fatto di estrema importanza per noi. Quanto alle rappresentazioni in seno all’Accademia stessa, cerchiamo di mettere in scena un titolo che possa andar bene per i nostri ex allievi o allievi che stanno frequentando, ma già meritevoli. Per i ruoli vacanti facciamo delle audizioni. Da maggio io inizio a lavorarci musicalmente per una decina di giorni…Si monta tutta l’opera e un mese circa prima della recita ci si vede per assemblare il tutto, dato che in Giappone gli interpreti e il coro lavorano separatamente anche con la regista, Michiko Taguchi.

Catturasabba23L’Idea Magazine: Un braccio destro in gamba!
Giuseppe Sabbatini: Assolutamente! Regia, scene e costumi. La signora Taguchi vive da 40 anni in Italia…ha studiato canto ed è l’interprete di lingua giapponese preferita del M.° Muti. Conosce le parti di tutti a memoria, è straordinaria.
Teniamo tantissimo a far lavorare i ragazzi in un contesto “tradizionale” senza troppe distorsioni interpretative ma approfondendo tutto quello che è il “reale”, il “vero”…avranno tempo di stravolgere i loro personaggi! Picasso iniziò con dei disegni incredibilmente reali per arrivare, da grande qual era, dopo un lungo percorso, a Guernica! L’ambientazione, poi, è decisamente “essenziale”.

L’Idea Magazine: L’iter del lavoro?
Giuseppe Sabbatini: Seguiamo la struttura organizzativa prestabilita: quest’anno si è lavorato come lo scorso anno: abbiamo messo insieme, in preordinate ore di prove, prima il 1° atto e poi, a rotazione, il 2° atto. E’ seguita la prova generale.

1459242_735077966545948_5282239116525866572_nL’Idea Magazine: E i giovani dell’Accademia come rispondono?
Giuseppe Sabbatini: Ah, riguardo a loro sono davvero molto soddisfatto e orgoglioso. Il soprano Yuko Sato, che ha interpretato il ruolo di Adina, ha avuto il Diploma di merito della nostra Accademia nel 2012, primo biennio dell’”era Sabbatini”. Molto bene l’Adina…molto!!! Bel fraseggio e padronanza dello strumento: molto interessante. Katsuhiko Nakashima è stato Nemorino: la Furtiva lagrima è stato un vero cesello…sia da parte mia che del tenore che, sia pur possedendo misurata potenza vocale, ha grande gusto…si sente che canta molto barocco…e, seppur piccolino, ha un’ottima presenza scenica. Anche il fagotto ha suonato l’introduzione da dio: onore al merito della strumentista. Toru Kaku ha interpretato Belcore; è un baritono chiaro che si produce in una intensa attività cameristica (si sta specializzando in liederistica tedesca): ha fatto molto bene e lo stesso Giannetta, Taeko Shimizu, diplomata nel 2012 insieme a Yuko Sato nel 1° biennio con me Direttore Didattico. E poi Dulcamara, Hideya Masuhara…mattatore della serata. Ha una grandissima presenza scenica…vocalmente ben messo e ottima pronuncia. D’altronde ha studiato a Parma, per 4 anni, al Conservatorio. Bravi, davvero bravi tutti i solisti!

CatturacoroL’Idea Magazine: E il Coro?
Giuseppe Sabbatini: Altra soddisfazione! Il Suntory Hall Opera Academy Chorus è il nostro vanto perchè, composto da sedici coristi, è formato, per il 60% da studenti ed ex studenti dell’Accademia…quindi questi ragazzi hanno fatto anche un’importantissima esperienza come artisti del coro, mentre stanno studiando da solisti con me e i miei assistenti/colleghi.

CatturaL’Idea Magazine: E del Direttore d’Orchestra Sabbatini cosa pensa?
Giuseppe Sabbatini: Di lui…che dire? Che è sempre attento alle indicazioni della partitura e che ama colorare i suoni con il significato delle parole… Anche quando è alla guida della Suntory Hall Chamber Opera Academy Orchestra.

L’Idea Magazine: Intendevo della direzione d’orchestra…
Giuseppe Sabbatini: Beh, quanto a questo, rispettando la partitura nei minimi dettagli, ne ho “teatralizzato” le indicazioni!

IMG_0552L’Idea Magazine: In che senso?
Giuseppe Sabbatini: In partitura ci sono moltissime “corone” che non avrebbero affatto senso, musicalmente parlando, se non interpretate come attese di una qualche azione scenica. Abbiamo, con la regista, tentato di sfruttarle e di valorizzarle! Ovviamente Elisir rimane sempre un “melodramma giocoso”, ma con un modo particolare di commentare con l’orchestra le frasi dei solisti, specie quando ci sono delle frasi inframezzate da omoritmia da parte di tutta l’orchestra. Io ho allungato delle pause…in altri casi ho rallentato o accelerato queste omoritmie (io le chiamo così). Cerco di spiegare a parole: ci sono momenti, come il duetto Nemorino/Belcore, in cui l’orchestra suona tutta insieme lo stesso ritmo: per esempio da quando Nemorino canta “ Venti scudi?” – Belcore: “Su due piedi” – Nemorino: “Ebben vada: li prepara”… etc. …
Oppure, meglio, nel momento in cui Dulcamara canta: “Ho qua una canzonetta” – (orchestra) – ”di fresco data fuori” – (orchestra) – “vivace, graziosa” – (Orchestra) – “che gusto vi può dar! Le prime due frasi sono rimaste uguali, ma la terza (“vivace e graziosa”) l’ho fatta suonare più veloce e con arrivo staccato, quindi anche difficile tecnicamente per un direttore!

10311759_876911178999504_317868119470943094_ncopyrightL’Idea Magazine: Dunque ha “governato” la partitura in maniera personale e originale: filologicamente molto intraprendente.  Ma che ne penserebbe Donizetti?
Giuseppe Sabbatini: Io credo che ne sarebbe contento! Sono 182 anni che ciascuno dice la propria…anch’io ho voluto dire la mia… E’ più facile eseguirla come si è sempre sentita, ma così mi sembra più simpatica, diversa e fresca!

L’Idea Magazine: Non se ne può dubitare!  Il pubblico ha risposto all’insieme dello spettacolo con applausi sentiti e calorosi.
Giuseppe Sabbatini: Sì, un bel pubblico, al quale veniva raccontata dettagliatamente la trama prima di ogni atto dal “Navigator” Satoshi Asaoka.
E’ stato un bel successo per tutti: sono soddisfatto di tutto l’insieme, compresa la risposta del pubblico.

L’Idea Magazine: Grazie Maestro Sabbatini per la sua ben nota schiettezza e le sue dettagliate spiegazioni, anche tecniche.  Si attende con impazienza di ascoltarla dal vivo. Inevitabile la curiosità…

Foto: © Yokosuka Arts Theatre, © Natalia Di Bartolo

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