Monday, December 23, 2024

INNOVAZIONE NEL FOOD. USA–ITALIA–START UPS

Articolo di Chiara Paolinelli

Il mercato, in termini globali del food-tech, come viene definito – ovvero il mercato che usufruisce della tecnologia e dell’innovazione all’interno del contesto delle cosiddette “innovative food pratiche” – e’ in crescita smisurata.

Globalmente, si registrano circa $240 miliardi di dollari in entrate in termini di tecnologie alimentari.

Aziende come Cisco, Americana, si sono messe in collaborazione con fantastiche piattaforme, start ups, ed organizzazioni Italiane, nella missione della promozione dell’ innovazione agroalimentare Italiana – e non solo -e nello sviluppo di  soluzioni innovative per l’industria alimentare e agricola. Un esempio chiave di partner di Food Accellerator – Start Up Food Dedicated, a Milano, e grandi “supporters” non solo Cisco, Nestle’, De Longhi, Barilla ed altri rinnomati brand affiliati al settore food and innovation, in termini nazionali ed esteri.  H Farm S.P.A. ovvero il Hub, che ha ideato il Food Accellerator del quale parlavamo, ha sedi a Roma, Milano, Torino e Catania, e si definiscono un centro di innovazione nel quale imprenditorialità e istruzione lavorano mano nella mano. H Farm, inoltre,  con il suo H Campus e H for Human raccoglie una moltitudine di menti. Fondato nel 2005, H Farm, hub per coltivazione di idee, e stato fra i primi business model nel paese ad adottare un tecniche di raduno di modello investimenti, e sviluppi per programmi educativi digitalmente aumentati. Il Hub tutto Italiano, supportato da Cisco, assiste start up come la Antlos, e 2° Lines, start up tutte Italiene. Il Hub, ha dato un reale via ad un movimento a cluster, verso l’innovazione Italiana non solo nel food, ma in diversi aspetti della tech-innovation.  Inoltre, sempre nel bel paese troviamo anche il Food Future Accellerator, promosso dal Future Food Institute, proattiva piattaforma per il supporto della green economy nel food, sia in Italia che nella Coasta Ovest, West USA e nel mondo. Il Future Food Accellerator, nasce a Bologna – citta’ madre della buona cucina e danno supporto a start up nell’ispirazione e potenziamento della nuova generazione di innovatori alimentari, partendo dall Food Valley, come la chiamano – Italiana – di Bologna. La citta’ di Bologna, rappresenta il secondo epicentro del paese  n termini di hub di  della penisola.

Parallelamente, nel paese del “Bigger is Better”, gli USA, si stanno sviluppando gli stessi food tech hubs e simili start up clusters sia nella Costa Ovest USA che nella Costa EST.  Vediamo ad esempio, sviluppata a Boston, ChefDazzer. ChfDazzer e’ un’ app IOS che consente ai clienti di prenotare servizi locali per eventi privati a casa. Michael Cormier, CEO e co-fondatore (con Avery Gordon) voleva creare un sistema semplice per ordinare cene intime. Lanciata ad inizi 2018, la start up ha 8 chef on call preselezionati in tutta la citta’ di Boston, con prezzi variabili a seconda del menu. Parallelamente in Italia si sono create formule ed applicazioni e servizi simili online.  Nella West Coast USA, intanto TrashFish, di Los Angeles sta ideando un iniziativa, chiamasti  “pesce della spazzatura”- ovvero pesce avanzato dei business locali o del grande mercato di LA, non acquistato – che viene in tempi brevi confezionato e, o spedito o preso a mano da un Retail. L idea e’ di  non buttar nulla, un “green economy” no waste promoter, che crea buzz intorno a nuove ricette, con nuovi pesci, usando nuove parte dei pesci e dando supporto a businesses locali. L’idea e l’app e’ basata su abbonamento ed a seconda delle porzioni si pagano fra i 12 ed i 14 dollari. Per non parlare poi di Uber Eats e di Post Made, ed altre mega app del food che hanno realmente rinnovato non solo la modalita’ di acquisto del cibo, ma l’esperienza del mangiare in generale.  Che siano app ti altissimo valore svluppate negli USA, o che siano hub di supporto nello sviluppo delle idee del food Italiane,  o che siano app. per avere ricette pronte a tavola e servite, negli USA ed in Italia il trend il trend ’ chiaro, la food innovation ha preso il via…. Chissà’ cosa penserebbe l’attorone del passato tutto Italiano, Alberto Sordi, di Maccheroni Americani virtuali, da mangiare con gli occhi – in casa propria – ed ordinati su un app?

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