Intervista di Tiziano Thomas Dossena
Italian Family Hospitality vuole essere una comunità di persone amanti della cultura e dello stile di vita italiani in tutti i suoi aspetti (lingua, arte, musica, gastronomia, moda, natura, economia), favorendo l’incontro tra le persone interessate all’apprendimento della lingua italiana, provenienti dall’estero e una rete di accoglienza turistica familiare (famiglie, agriturismi, B&B). Abbiamo avuto l’opportunita` di intervistare il dottor Martino Gulino responsabile del progetto Italian Family Hospitality.
L’Idea: Da cosa è nato il progetto “Italian Family Hospitality” e in che cosa consiste?
Martino Gulino: L’idea è nata circa quattro anni fa da un gruppo di genitori con figli che hanno fatto esperienza di corsi di lingua all’estero. Visitando internet abbiamo scoperto che anche la lingua italiana è molto apprezzata all’estero e che esistono scuole, associazioni, fondazioni dove si tengono corsi di italiano a tutti i livelli e che spesso gli allievi vengono in Italia per trascorrere un periodo di soggiorno per migliorare la conoscenza della lingua e contemporaneamente apprezzare ciò che di bello offre il nostro paese (arte, musica, buona cucina, moda, bellezze naturalistiche).
È iniziata quindi una ricerca per elaborare un progetto specifico e verificarne la validità tenendo conto di altre eventuali iniziative simili, facendo sondaggi in diversi paesi, interloquendo con diversi testimoni privilegiati che ci hanno fornito consigli e utili indicazioni.
Ne è nata una rete di “amici di Italian family hospitality” a cui inviamo periodicamente notizie e aggiornamenti.
Di questa rete fanno parte anche strutture di accoglienza turistica di tipo familiare (famiglie, agriturismi, B&B) nella convinzione che l’ospitalità familiare, a differenza di altre modalità di soggiorno, mette in primo piano i rapporti umani come fonte di conoscenza e di amicizie sincere.
L’Idea: In“Italian Family Hospitality”si parla di imparare l’italiano ma c’`e anche un riferimento al “turismo culturale”. Potrebbe spiegarci a che cosa si riferisce?
Martino Gulino: Secondo la definizione dell’OMT (“Organizzazione Mondiale del Turismo”), agenzia delle Nazioni Unite, “il turismo culturale rappresenta tutti quei movimenti di persone motivati da scopi culturali come le vacanze studio, la partecipazione a spettacoli dal vivo, festival, eventi culturali, le visite a siti archeologici e monumenti, i pellegrinaggi. Il turismo culturale riguarda anche il piacere di immergersi nello stile di vita locale e in tutto ciò che ne costituisce l’identità e il carattere”.
L’Italia offre uno straordinario patrimonio di bellezze nelle grandi città come nei piccoli borghi, nelle campagne come nelle località marine e montane.
Basti pensare alle bellezze del paesaggio, dovunque cosparso di tracce che testimoniano e raccontano due millenni della nostra storia ricca di identità plurali, date da origini, popolazioni, linguaggi diversi, in ogni piccolo o grande villaggio da Nord a Sud.
Le tracce di questa bellezza si trovano al di là dei tanti e ricchi musei presenti sul territorio nazionale, si trovano sparsi nel territorio nazionale in un contesto di “museo diffuso”. Alla bellezza dei luoghi si somma la lingua, la cucina, il modo di vivere. Quando creatività e bellezza si incrociano con tradizione e innovazione si producono situazioni di eccellenza.
L’Italia è il paese che detiene il record di maggior numero di patrimoni dell’umanità dell’UNESCO nel mondo con 53 beni nella lista nel 2017, a cui vanno aggiunte 8 realtà della cultura tradizionale e del folclore riconosciute Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO e 20 Parchi Letterari.
L’Italia dispone, inoltre, di un’ampia rete di Aree Protette (nell’elenco ufficiale sono registrate 871 aree protette), a salvaguardia del paesaggio, della biodiversità, della fauna e della flora, delle coltivazioni e produzioni locali, costituita da ben 25 Parchi Nazionali, a cui vanno aggiunti parchi naturali regionali, interregionali, comunali e locali (associazioni ambientalistiche, naturalistiche e del territorio), Riserve naturali, Zone umide di interesse internazionale, con una superficie protetta di oltre il 10% del territorio nazionale. Il quadro del patrimonio naturalistico si completa con 27 AMP (Aree Marine Protette), 2 parchi sommersi ed un Santuario Internazionale per la Tutela dei Cetacei.
L’Italia è il paese con il maggior numero di riconoscimenti dell’Unione Europea per le specialità agroalimentari: i prodotti alimentari italiani a denominazione di origine e a indicazione geografica sono 291, di cui 166 DOP (Denominazione di Origine Protetta), e 125 IGP (Indicazione Geografica Protetta), a cui si aggiungono 2 STG (Specialità Tradizionale Garantita). Nell’Atlante dei prodotti tipici pubblicato nel 2000 venivano registrati ben 475 prodotti tipici e tradizionali. Il 12% del suolo agricolo è coltivato secondo i dettami dell’agricoltura biologica.
L’Idea: Perché è importante, secondo lei, per uno straniero imparare l’italiano?
Martino Gulino: L’italiano è il quarto idioma più studiato nel mondo (al primo posto l’inglese, al secondo il francese e al terzo lo spagnolo). Perché oggi tante persone studiano italiano? Malgrado l’importanza politica ed economica di altre lingue, il numero di persone che studia l’italiano cresce continuamente sia nei paesi che hanno conosciuto l’immigrazione italiana (si stima che siano circa 80 milioni gli oriundi di origine italiana, cioè nati in altri paesi e discendenti da precedenti emigrazioni), sia in altri paesi.
La motivazione più comune è l’arricchimento culturale, seguita da esigenze di studio, di lavoro, per turismo o per ragioni affettive. L’italiano è una lingua di cultura, è la lingua di Dante, del bel canto, della lirica. È la lingua di grandi artisti, pittori, poeti, scrittori, filosofi. È inoltre la lingua del Papa, essendo la lingua ufficiale, insieme al latino, della Città del Vaticano.
La lingua italiana è una lingua musicale, aperta, varia e ridondante, per cui comprendere in italiano è più facile che in altre lingue ed è anche più piacevole.
Ma l’italiano è anche la lingua che accompagna il Made-in-Italy: è la lingua della moda, della cucina e delle automobili. Tutto questo è sinonimo di qualità, di stile e saper vivere. L’italiano è anche Dolce vita. L’italiano è una parte importante di quell’Italia piena di tesori d’arte, di paesaggi, di magia. E gli italiani sono un popolo creativo, simpatico, caloroso.
Parlare italiano è una risorsa per crescere dal punto di vista umano, culturale e professionale. L’industria italiana rimane una delle più importanti al mondo.
L’Idea: Avete riscontrato che esiste un particolare interesse per la lingua italiana negli USA?
Martino Gulino: L’amicizia tra gli italiani e il popolo americano ha delle radici profonde. Negli USA ci sono circa 20 milioni di italo-americani che hanno dato nel tempo un notevole contributo alla crescita economica e politica degli USA.
Tra i paesi anglofoni, gli Stati Uniti d’America è tra quelli con un numero maggiore di studenti di italiano, con un’elevatissima presenza soprattutto nelle scuole locali. Negli Stati Uniti d’America, l’italiano è oggi la quarta lingua straniera più studiata ed il numero di studenti è in costante crescita. L’insegnamento della lingua italiana all’interno del sistema universitario è molto diffuso: gli Stati Uniti rappresentano il paese con una maggiore presenza di cattedre di italiano e dipartimenti di italianistica nel mondo.
Negli Usa risultano attivi circa 50 dipartimenti di italianistica e oltre 400 corsi di italiano a livello universitario presso cattedre di diversa tipologia. Inoltre, circa 31.166 studenti universitari americani hanno studiato sul territorio italiano nell’anno scolastico 2013/2014, con una crescita del 4,4% rispetto all’anno accademico precedente. L’Italia è il secondo Paese non anglofono meta di destinazione dagli studenti universitari americani che scelgono di frequentare dei periodi di studio presso sedi di università americane o corsi di specializzazione presso istituzioni italiane.
In circa 800 scuole di ogni ordine e grado l’italiano costituisce parte dell’offerta curricolare; il 60% circa è concentrato nella costa est, in particolare nella fascia Boston-New York-Filadelfia-Washington. La maggiore presenza di corsi di italiano nelle scuole di segmento k-12 (dalle elementari alle superiori) riflette la demografia degli italo-discendenti, degli italiani residenti all’estero e della presenza della nuova immigrazione ad alto capitale intellettuale.
Innumerevoli sono le associazioni culturali, le fondazioni, enti no profit, club, canali televisivi e radiofonici, testate giornalistiche, associazioni di insegnanti, blog, meetup ecc. che concorrono a promuovere la conoscenza e la diffusione della lingua italiana.
Un recente articolo (aprile 2018) sull’argomento è stato pubblicato sul sito http://www.iitaly.org/magazine/focus-in-italiano/arte-e-cultura/article/evviva-la-lingua-italiana-nelle-scuole-americane
L’Idea: Quali sono i principi di ospitalità sui quali si basa l’Italian Family Hospitality?
Martino Gulino: In linea con il Codice Mondiale di Etica del Turismo (Organizzazione Mondiale del Turismo – OMT), e con le carte etiche di riferimento dell’Associazione Italiana per un Turismo Responsabile (AITR), i principi a cui ci ispiriamo sono:
- promuovere un turismo che contribuisca alla difesa e alla valorizzazione del patrimonio culturale, storico, linguistico ed ambientale del proprio territorio;
- promuovere il turismo quale strumento di reciproco rispetto tra i popoli, rispettando e riconoscendo il valore delle diverse tradizioni e pratiche sociali e culturali;
- promuovere il turismo quale fattore di sviluppo durevole, contribuendo alla salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali (che soddisfi cioè in modo equo le necessità e le aspirazioni delle generazioni presenti e future);
- favorire, nel limite del possibile, l’utilizzo dei prodotti locali (alimentari, artigianali o industriali), nell’applicazione dei principi della filiera corta, instaurando un rapporto di cooperazione tra i vari soggetti;
- adottare un’etica commerciale tutelando e rispettando il cliente e praticando una politica dei prezzi equa;
- adottare un’etica dell’accoglienza di ogni tipo di pubblico (con particolare attenzione a gruppi, famiglie con bambini, anziani e visitatori diversamente abili), favorendo l’accesso ai luoghi di interesse turistico ed alle sue strutture ricettive.
L’Idea: Ci sono ditte o associazioni che sponsorizzano il progetto?
Martino Gulino: Il progetto, dopo una lunga fase di incubazione, è diventato operativo dall’inizio dell’anno 2018 in seguito alla collaborazione instaurata con Easy Holidays (www.easyholidays.it). Easy Holidays srl è una startup operante da diversi anni in campo turistico; l’assonanza di modalità operative e di vedute sul futuro del turismo era tanto forte da inserire all’interno del sito una sezione riguardante i soggiorni linguistici, http://easyholidays.it/soggiorni-linguistici-in-italia/. La pagina progetto permette all’utente di trovare tutte le informazioni relative al progetto, i nominativi degli “amici di Italian family hospitality”, le diverse possibilità di soggiorno linguistico e culturale, le modalità di adesione e di prenotazione, ma soprattutto inserire la propria richiesta di soggiorno e ottenere delle risposte in tempi brevi.
Non ci sono sponsorizzazioni, ma ci sono collaborazioni con enti, scuole, associazioni che condividono lo spirito del progetto e che contribuiscono a promuoverne l’attività.
L’Idea: Che cosa deve fare la persona interessata per ottenere più informazioni?
Martino Gulino: Chi è interessato può accedere al sito web http://easyholidays.it/soggiorni-linguistici-in-italia/, alla pagina facebook Italianfamilyhospitality inserire la sua richiesta di soggiorno linguistico ed inviarla. La sua richiesta verrà inviata alle strutture aderenti che sottoporranno le loro offerte direttamente all’utente.
Per info: [email protected].
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