Thursday, November 21, 2024

Il Progetto Karibu Chakama nel Kenya

intervista a Fabrizio Popi – di Elena Rossini

Proprio con un italiano in Africa, il signor Popi Fabrizio, inizia la nostra avventura mirata a scoprire italiani nel mondo che hanno lasciato, o ancora lasciano la loro impronta. Il Progetto Karibu Chakama, da lui fondato in Kenya, “non è una proposta di aiuti ed interventi in più aree povere del mondo e nemmeno un progetto di microcredito. Semplicemente, l’intento  è quello di aiutare il villaggio Chakama a raggiungere l’indipendenza alimentare ed economica in un periodo di 5 anni.”

L’IDEA: Signor Popi, mi parli un po’ di lei. Cosa l’ha portata in Africa?
Fabrizio Popi: Assolutamente il destino. Io, volontariamente, non ci sarei mai andato, ed invece è successo. (Tutto il racconto dettagliato è sul sito nella sezione IL MIO KARIBU)

L’IDEA: Com’è la vita a Chakama?
Fabrizio Popi: Molto povera ma dignitosa. Poco lavoro, poca scuola, polenta bianca come pasto standard, qualche verdura, carne solo nelle grandi occasioni. Una vita che scorre immutevole da secoli. Le novità solo il cellulare, l’AIDS e la KARIBU con il suo progetto.

L’IDEA: Cos’ha trovato appena è arrivato nel villaggio?
Fabrizio Popi: Gruppi sparsi di capanne, un fiume bellissimo e tanti sorrisi, soprattutto da parte dei bambini, la diffidenza delle donne, l’attenzione degli uomini, un albero gigantesco sotto il quale riunirsi e prendere le grandi decisioni, il silenzio, la serenità ed un grande senso di libertà.

Chakama 2010 193

L’IDEA: Il progetto Karibu Chakama, da cosa è nato e cosa prevede?
Fabrizio Popi: È nato dal desiderio di aiutare la gente povera. Inizialmente doveva durare cinque anni e poi tutto sarebbe passato nelle loro mani, ma col tempo abbiamo capito che non sono ancora pronti a gestire in proprio e non lo saranno per almeno tre generazioni. Non hanno il concetto di investire per il futuro. Loro la sera devono portare a casa denaro perché serve per comprarsi il cibo. Loro dicono: “E se stanotte muoio?” Quindi, abbiamo trasformato il nostro progetto iniziale  in un progetto di servizi dedicati a migliorare la loro vita. Le scuole, l’allevamento, l’agricoltura, una clinica, l’acqua, l’energia elettrica saranno il servizio che offriremo a loro come se fossimo (in effetti lo saremo) una grande Fattoria/casa famiglia.

Chakama 2010 126

Ma sarà anche una scuola di vita per tutti i volontari, un modo per imparare, capire e aiutare. Il programma Chakama nel Cuore è stato studiato proprio per questo scopo. Da noi i volontari sono ospiti, devono pagare solo il biglietto aereo. Noi pensiamo al resto.

L’IDEA: Nell’associazione, oltre ai suoi familiari, ci sono anche altri volontari?
Fabrizio Popi: Di familiare c’è mio figlio, ma solo nominalmente, e poi due volontari fissi a Chakama e due responsabili africani, uno per l’agricoltura ed uno, masai autentico, per l’allevamento. Infine, durante l’anno, soprattutto ad agosto e Dicembre/gennaio, arrivano tanti volontari con periodi che variano da due settimane a 4 mesi di permanenza. Sono tutti italiani, ma per la prima volta, a Novembre scorso, abbiamo avuto anche 18 ragazzi studenti in medicina provenienti da una università che si trova in Polonia. È stata un’esperienza bellissima per tutti e sarebbe bello avere, per esempio, ragazzi americani, canadesi e australiani qui con noi.

L’IDEA: Nei vari progetti già realizzati o in fase di realizzazione, ho visto che c’è la possibilità di adozione a distanza. Come funziona?
Fabrizio Popi: È una adozione scolastica. In pratica si sostengono i bambini ed i ragazzi negli studi. Il costo mensile è di 50 euro  ed ognuno può partecipare con una quota minima di 10 euro fino a 50 euro. In pratica un bambino può essere adottato da una a 5 persone. L’adozione scatta nel momento in cui si raggiunge la somma necessaria

Chakama 2010 frency 404

L’IDEA: Voi avete anche un terreno agricolo dove avete da poco piantato Aloe Vera, conosciuta in tutto il mondo per le sue proprietà terapeutiche. Qual è lo scopo finale del progetto?
Fabrizio Popi: Lo scopo è commercializzarla in tutto il mondo. Noi la coltiviamo, non la trattiamo e siamo in grado di consegnare le foglie recise in soli quattro giorni con uno speciale imballaggio e tramite via aerea da Mombasa. Questo permette all’acquirente di ricevere un prodotto freschissimo, incontaminato e non impoverito nelle sue qualità fondamentali. A questo proposito le dico che stiamo cercando agenti/rappresentanti in tutto il mondo. Ovviamente lo scopo è quello di finalizzare i ricavi nel progetto principale.

In questo senso, aggiungo anche che stante la mancanza di donazioni dall’Italia per la grande crisi esistente, ci siamo creati ,oltre alla coltivazione dell’aloe vera, anche un’altra strada. Abbiamo ottenuto dalla FC JUVENTUS, ramo merceologico, l’esclusiva dei diritti per tutto il Kenya per l’apertura di una o più Scuole di Calcio Ufficiali Juventus. Il progetto si chiama JSSK, Juventus Soccer School Kenya, e partirà il prossimo 27 aprile con l’apertura della prima scuola ufficiale  a Nairobi, la capitale del Kenya. Il Quartier Generale sarà per il momento presso un Istituto molto conosciuto, il BROOKHO– USE INTERNATIONAL COLLEGE.

Un nuovo modo per stare vicino ai giovani ed aiutarli nella vita attraverso lo sport. Un progetto che sono convinto possa darci molte soddisfazioni.

L’IDEA: E l’Italia le manca molto?
Fabrizio Popi: L’Italia è un paese bellissimo e Milano è la mia città. Ma io mi sento cittadino del mondo, la mia casa è qualsiasi posto dove la mia vita possa avere un senso compiuto. Quello che mi manca sono i miei fratelli, con i quali sono in contatto giornaliero.

Colgo l’occasione per inviare un saluto particolare a tutti gli italiani che, lontani dall’Italia, leggeranno queste righe che raccontano di noi. Le nostre porte sono aperte a chiunque voglia vivere una straordinaria esperienza, una vacanza dello spirito ed una emozione indimenticabile. L’Italia è nel Vs cuore ed è questo che permette all’Italia di essere in ogni parte del mondo. Ricordatevi però anche di chi vi ha accolto e vi ha aiutato a crescere e che molte persone, adesso, potrebbero avere bisogno delle stesse cose da voi. Magari in uno sperduto angolo della savana africana che risponde al nome di CHAKAMA.

Per avere più notizie ecco i nostri indirizzi:
www.karibuvillage.com
www.jssk.me
www.juvesoccerschool.com alla pagina INTERNAZIONALE
Facebook: Karibu ass onlus
Facebook: CHAKAMA NEL CUORE
Facebook: popi fabrizio – Skype: popi.fabrizio

ALBERO ridotta

KARIBU
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