Sunday, January 26, 2025

I dipendenti italiani sono i più insoddisfatti d’Europa / Italian employees are the most dissatisfied in Europe

L’Italia è maglia nera a livello europeo per il livello di soddisfazione dei collaboratori. Solo il 43% dei dipendenti italiani, infatti, considera, la propria organizzazione un ottimo luogo di lavoro, un dato che pone il Bel Paese all’ultimo posto di questa speciale classifica, dietro anche a Cipro (53%), Polonia (47%) e Grecia (44%). I collaboratori europei più soddisfatti sono invece danesi (75%), norvegesi (73%) e svedesi (68%), con un indice medio di soddisfazione lavorativa che in Europa è pari al 59%. È questo uno dei dati forti che emergono dalla prima edizione del rapporto European Workforce Study 2025, stilato a livello europeo da Great Place to Work, ascoltando i pareri e le opinioni espresse da quasi 25mila collaboratori, attivi in 19 paesi del Vecchio Continente.
Tra i settori, tecnologia (65%), finanza (63%) e servizi professionali (62%) sono quelli in cui i collaboratori mostrano i più alti livelli di soddisfazione. In generale, la gran parte della forza lavoro europea non si sente valorizzata e lo scarso apprezzamento mostrato dal management aziendale, con meno di un responsabile su due (48%) che ricerca e prende in considerazione con reale interesse i suggerimenti e le idee sviluppate dai dipendenti, genera parecchia insoddisfazione. Essere trattati con rispetto, l’equilibrio tra lavoro e vita privata, la sicurezza psicologica, la coerenza della leadership e ricevere una retribuzione equa sono i 5 principali fattori che determinano il grado di soddisfazione dei dipendenti europei. La soddisfazione della forza lavoro ha un impatto diretto sulla produttività ed ecco quindi come avere dei dipendenti insoddisfatti o poco coinvolti possa costare alle aziende europee delle ingenti perdite nel confronto con i competitor in grado di soddisfare al meglio le esigenze dei collaboratori. In questo senso Paesi Bassi, Danimarca, Norvegia, Finlandia, Svezia e Svizzera rappresentano i benchmark di riferimento a livello europeo in termini di cultura aziendale con riflessi diretti e positivi sulla produttività del lavoro, calcolata come PIL per ora lavorata. In fondo al ranking, con un differenziale medio di 15 punti percentuali, troviamo anche qui l’Italia in compagnia di Grecia, Polonia, Francia e Portogallo.
La qualità della leadership influisce sui risultati aziendali e, in questo senso, lo studio di Great Place to Work analizza nel dettaglio un modello di leadership, quello della fiducia, basato su 3 componenti (la credibilità del management, l’equità nel trattamento e il rispetto nei confronti dei collaboratori).
La qualità della leadership varia notevolmente in Europa dove ai modelli virtuosi, riconosciuti dai lavoratori in Danimarca (64%), Paesi Bassi (63%), Norvegia e Svezia (62%) fanno da contraltare quelli di Francia (49%), Polonia (48%), Grecia, Lussemburgo (47%) e Italia (44%), in cui meno di un collaboratore su due si fida dei propri responsabili, a fronte di una media europea del 55%.
“La qualità della leadership ha un impatto positivo e profondo sulle prestazioni di un’organizzazione e in questo senso l’indagine svolta dimostra come la soddisfazione, la fidelizzazione e il sostegno dei dipendenti ne guidano in maniera diretta la produttività quando si è in presenza di leader di cui ci si può fidare”, spiega Alessandro Zollo, CEO di Great Place to Work Italia. “Solo il 4% dei collaboratori si dichiara soddisfatto delle organizzazioni in cui manca una leadership che suscita elevati livelli di fiducia, un divario di ben 85 punti percentuali se confrontato con il livello di soddisfazione (89%) mostrato dai collaboratori dei migliori luoghi di lavoro europei (Best Workplaces Europa 2024). L’impatto diretto della cultura organizzativa e della qualità della leadership sulle prestazioni è innegabile, ora è tempo per i leader delle organizzazioni e per le scuole di management di agire sulle capacità dei futuri manager di conquistarsi la fiducia dei propri collaboratori. Da qui, e non solo dall’innovazione e dalla tecnologia – conclude Zollo – si può partire per aumentare la produttività di questo Paese”.
La leadership di prossimità è un’altra abilità fondamentale. Quando i leader sviluppano la capacità di essere vicini ai collaboratori, sfruttano l’empatia, la curiosità e l’autenticità e le integrano nel loro set di competenze manageriali, le organizzazioni ottengono risultati migliori in termini di soddisfazione, fidelizzazione e sostegno da parte di dipendenti e clienti. Purtroppo i leader aziendali europei sono carenti nelle capacità di leadership di prossimità con meno di un leader su due (42%) che è disposto a concedere autonomia ai collaboratori, fidandosi di loro affinché facciano un buon lavoro.
Inoltre in Europa solo i leader di realtà attive nei settori dei servizi professionali e dell’immobiliare sono in sintonia con i propri dipendenti. Danimarca, Svezia (61%), Paesi Bassi e Svizzera (60%) sono i paesi europei migliori per quanto riguarda le competenze di prossimità dei manager, superando di quasi 20 punti percentuali il Lussemburgo e l’Italia, che con il 42% si trovano in fondo alla classifica. Il Nord Europa è avanti, a livello europeo, nella sicurezza psicologica sul lavoro con Norvegia (65%), Danimarca (64%) e Paesi Bassi (62%) che offrono gli ambienti di lavoro più sicuri dal punto di vista psicologico; con ben 20 punti percentuali di differenza nel confronto con le peggiori realtà che si trovano in Grecia (43%), Lussemburgo (41%), Polonia (39%) e Italia (38%).
“Non è solo il potere d’acquisto il problema dei lavoratori in Italia – sostiene Beniamino Bedusa, presidente di Great Place to Work Italia – La percezione dei leader (manager/responsabili/people manager) sempre più lontani e la scarsa serenità nell’ambiente di lavoro rendono la fiducia dei dipendenti italiani la più bassa in Europa e li spingono, più che in ogni altro paese europeo, a cercare altri lavori e altri manager”.
LE 10 RAGIONI PER CUI I COLLABORATORI EUROPEI SI SENTONO INSODDISFATTI SULL’AMBIENTE DI LAVORO, SENZA ESSERE VALORIZZATI, INCLUSI E DATI PER SCONTATI
Mancato apprezzamento dei manager: sono meno di uno su due (49%) i responsabili che apprezzano un lavoro ben fatto e l’impegno mostrato dai collaboratori.
Dialogo di facciata management-dipendenti: solo il 48% dei responsabili ricerca, con reale interesse, suggerimenti e idee dei dipendenti, prendendoli in seria considerazione.
No extra premi: il 47% dei dipendenti dichiara di avere l’opportunità di ottenere un riconoscimento speciale.
Stipendi poco equi: il 45% dei collaboratori ritiene di essere pagato in maniera equa per il lavoro svolto.
Esclusione dalle scelte fondamentali sull’ambiente di lavoro: solo il 44% dei manager coinvolgono le persone nelle decisioni che influiscono sulle modalità e sul luogo di lavoro
Favoritismi nelle nomine: poco più di 4 collaboratori su 10 (43%) pensano che i manager non facciano favoritismi.
Welfare aziendale assente: il 42% dei collaboratori europei si vede riconosciuti dei benefit particolari.
Diversità e inclusione: per i dipendenti solo nel 38% dei casi le organizzazioni europee comunicano in maniera efficace le informazioni relative alla neurodiversità e ai servizi di supporto.
Meritocrazia: poco più di un terzo dei dipendenti europei (37%) ritiene che le promozioni vadano a chi le merita di più.
Redistribuzione degli utili: solo il 36% dei collaboratori delle organizzazioni europee ritiene di ricevere una parte equa della ricchezza prodotta dall’azienda. (aise)


Italian employees are the most dissatisfied in Europe

Italy is  at the bottom at European level for the level of satisfaction of employees. Only 43% of Italian employees, in fact, consider their organization an excellent place to work, a figure that places the Bel Paese in last place in this special ranking, behind Cyprus  (53%), Poland (47%) and Greece (44%). The most satisfied European employees are Danish (75%), Norwegian (73%) and Swedish (68%), with an average job satisfaction index of 59% in Europe. This is one of the strong data that emerges from the first edition of the European Workforce Study 2025 report, drawn up at European level by Great Place to Work, listening to the opinions and opinions expressed by almost 25 thousand employees, active in 19 countries of the Old Continent.Among the sectors, technology (65%), finance (63%) and professional services (62%) are those in which employees show the highest levels of satisfaction. In general, the majority of the European workforce does not feel valued and the lack of appreciation shown by company management, with less than one in two managers (48%) researching and considering with real interest the suggestions and ideas developed by employees, generates a lot of dissatisfaction. Being treated with respect, work-life balance, psychological safety, leadership consistency and receiving fair pay are the top 5 factors that determine the degree of satisfaction of European employees. Workforce satisfaction has a direct impact on productivity, so having dissatisfied or poorly engaged employees can cost European companies huge losses compared to competitors who can best meet the needs of their employees. In this sense, the Netherlands, Denmark, Norway, Finland, Sweden and Switzerland represent the reference benchmarks at European level in terms of corporate culture with direct and positive effects on labor productivity, calculated as GDP per hour worked. At the bottom of the ranking, with an average differential of 15 percentage points, we also find Italy in the company of Greece, Poland, France and Portogallo.La quality of leadership affects business results and, in this sense, the Great Place to Work study analyzes in detail a leadership model, that of trust, based on 3 components (the credibility of management,  fairness in treatment and respect for collaborators). The quality of leadership varies considerably in Europe where the virtuous models, recognized by workers in Denmark (64%), the Netherlands (63%), Norway and Sweden (62%) are counterbalanced  by those of France (49%), Poland (48%), Greece, Luxembourg (47%) and Italy (44%), where less than one in two employees trust their managers, compared to a European average of 55%.” The quality of leadership has a positive and profound impact on an organization’s performance and in this sense the survey carried out shows how employee satisfaction, loyalty and support directly drive productivity when you are in the presence of leaders you can trust,” explains Alessandro Zollo, CEO of Great Place to Work Italia. “Only 4% of employees say they are satisfied with organisations that lack leadership that arouses high levels of trust, a gap of 85 percentage points when compared to the level of satisfaction (89%) shown by employees in Europe’s best workplaces (Best Workplaces Europe 2024). The direct impact of organizational culture and leadership quality on performance is undeniable, now is the time for organizational leaders and management schools to act on the abilities of future managers to win the trust of their employees. From here, and not only from innovation and technology – concludes Zollo – we can start to increase the productivity of this country”. Proximity leadership is another critical skill. When leaders develop the ability to be close to their employees, leverage empathy, curiosity, and authenticity, and integrate them into their managerial skill set, organizations achieve better results in terms of employee and customer satisfaction, retention, and support. Unfortunately, European business leaders are lacking in proximity leadership skills with less than one in two leaders (42%) willing to give autonomy to employees, trusting them to do a good job. In addition, in Europe, only the leaders of companies active in the professional services and real estate sectors are in tune with their employees. Denmark, Sweden (61%), the Netherlands and Switzerland (60%) are the best European countries in terms of proximity skills for managers, surpassing Luxembourg and Italy by almost 20 percentage points, which are at the bottom of the ranking with 42%. Northern Europe is ahead, at European level, in psychological safety at work with Norway (65%), Denmark (64%) and the Netherlands (62%) offering the safest working environments from a psychological point of view; with a 20 percentage point difference in comparison with the worst realities found in Greece (43%), Luxembourg (41%), Poland (39%) and Italy (38%).” It is not only purchasing power that is the problem of workers in Italy – says Beniamino Bedusa, president of Great Place to Work Italia – The perception of leaders (managers/managers/people managers) increasingly distant and the lack of serenity in the work environment make the trust of Italian employees the lowest in Europe and push them, more than in any other European country,  to look for other jobs and other managers”.
THE 10 REASONS WHY EUROPEAN EMPLOYEES FEEL DISSATISFIED WITH THE WORK ENVIRONMENT, WITHOUT BEING VALUED, INCLUDED AND TAKEN FOR GRANTED
Lack of appreciation of managers: less than one in two managers (49%) appreciate a job well done and the commitment shown by employees. A management-employee façade: only 48% of managers seek employees’ suggestions and ideas with real interest, taking them into serious consideration. No extra bonuses: 47% of employees say they have the opportunity to get special recognition. Unfair salaries: 45% of employees believe they are paid fairly for the work they do. Exclusion from fundamental workplace choices: Only 44% of managers involve people in decisions that affect how and where they workFavoritism in appointments: Just over 4 in 10 employees (43%) think managers do not show favoritism. Absent corporate welfare: 42% of European employees are granted special benefits. Diversity and inclusion: For employees, only 38% of European organisations effectively communicate information related to neurodiversity and support services. Meritocracy: Just over a third of European employees (37%) believe that promotions go to those who deserve them most. Redistribution of profits: only 36% of employees in European organisations believe they receive a fair share of the wealth produced by the company. (aise)

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Tiziano Thomas Dossena, Direttore Editoriale della rivista.

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