Due anni fa, il dottor James Walter Smith donò un “Panorama” appartenuto ad un suo prozio, che lo aveva acquistato in Inghilterra, alla Brown University. Questo è un evento che potrebbe essere valutato come secondario dal grosso pubblico, ma che si è rivelato di primaria importanza per noi italiani e per tutti gli amanti della nostra storia e cultura. I ‘panorama’ erano una forma d’arte molto popolare, particolarmente in Europa.
Potevano essere ammirati in grandi sale, come quello collocato nel Gettysburgh National Military Park, nelle quali circondavano i visitatori, oppure potevano essere trasportati da città a città ed usati come oggetto di spettacolo, come quest’imponente “panorama Garibaldi”. Un panorama di questo tipo, difatti, è un dipinto di grandi dimensioni prodotto su una tela che deve essere srotolata per potere ammirarne il contenuto. Questa scelta era legata all’intento del dipinto, che era quello di raccontare una storia e non solo di rappresentare un singolo evento. Mentre il dipinto era lentamente srotolato, un commentatore narrava ad alta voce la storia rappresentata dalle immagini. La presentazione di un panorama, dunque, tenendo presente la limitazione tecnologica dei tempi, è paragonabile ad un’attuale proiezione di diapositive, fotografie digitali o di un film. Questo particolare panorama, dipinto da J.J.Story, riproduce la storia di Giuseppe Garibaldi, dalla gioventù al 1860.
Dipinto nel 1860-1861, quest’incredibile acquerello policromo, nella sua straordinaria lunghezza di 273 piedi (circa 82 metri) era probabilmente un prodotto “state of the art” per quegli anni. Le vivide immagini di questo panorama riproducono vari episodi dell’avventurosa vita del nostro eroe, partendo da una scena nella quale l’allora tredicenne Garibaldi salva gli amici da un probabile annegamento, e continuando con le sue battaglie, traversate, ritirate ed altre vicende che lo hanno reso il personaggio più popolare della storia italiana.
Bisogna ricordarsi che Garibaldi era a quell’epoca l’argomento principale delle conversazioni in tutta l’Europa, poiché aveva da poco liberato l’Italia meridionale con le sue camicie rosse. Questo panorama era, dunque, come un film da premio Oscar, una primizia da non perdere. Tutti volevano conoscere quest’eroe italiano che aveva cambiato la geografia del mondo, ed innegabilmente questo panorama rispondeva alle esigenze del popolo.
I curatori della Brown University si resero subito conto, però, che lo svolgere e riavvolgere del dipinto, date le già precarie condizioni dovute all’età, avrebbero danneggiato irrimediabilmente il panorama e decisero di fotografarlo e di catalogare tutte le immagini digitali sul loro sito Internet. Ben presto, quindi, avremo accesso a queste immagini sul loro sito, http://dl.lib.brown.edu. Il professore di Studi Italiani della Brown University, Massimo Riva, che la primavera scorsa organizzò un simposio su Garibaldi presso tale ateneo, asserisce che questo “panorama è un artefatto originale, sia come fonte storica su Garibaldi ed il suo periodo, sia come affascinante esemplare della preistoria del cinema…Certamente con il Web possiamo diffondere l’esistenza del panorama, e raggiungere il pubblico in tutto il mondo”.
La digitazione delle immagini di questo panorama e la loro accessibilità sull’Internet è una notizia ancora più sensazionale perché le immagini saranno disponibili in un continuo flusso, proprio com’era l’intenzione di tale dipinto, con il commento sonoro, in italiano o inglese, che consiste nella lettura del testo originale abbinato al panorama. Sarà possibile inoltre fermare il flusso della narrazione e delle immagini e tornare indietro a qualsiasi punto della presentazione.
Un vero e proprio film, quindi, che ricreerà l’atmosfera che la creazione di tale progetto aveva previsto. Harriette Hemmasi, Joukowsky Family University Librarian, ha dichiarato che la “Biblioteca Brown sta ridando vita al Panorama Garibaldi” e che i “visitatori potranno sperimentare una parte importante e largamente ignorata del nostro retaggio culturale in maniera vitale”.