Dal tailleur maschile, scomposto e ricomposto, alle contaminazioni del quotidiano, passando attraverso eteree trasparenze, con un tocco animalier: questa la donna proposta a Milano per la primavera/estate 2016
La fashion week milanese ha visto in programma ben 70 sfilate, un
centinaio di presentazioni, ed una trentina di eventi serali su invito, tra inaugurazioni, mostre e cocktail in alcune tra le più belle ed eleganti location del quadrilatero della moda.
La donna per la prossima
primavera/estate presenta una personalità nuova, sempre più legata al mondo contemporaneo e ai suoi ritmi frenetici: si assiste al trionfo di una dimensione per così dire ‘sub urbana’ e più dinamica.
La donna SS 2016 è in grado di sfilare eterea, tra trasparenze e richiami esotici, ma al tempo stesso indossare con naturalezza capi maschili riletti in modo glamour, come da Alberta Ferretti, che propone abiti leggeri, dai colori tipici del deserto, come il sabbia, il giallo sole, il cammello e il rosso.
Abiti fluidi ed eterei, plissettati, quasi angelici, abbinati a monili d’oro e sandali piatti.
Un elogio del tailleur si apprezza da Prada: un tailleur ricco di martingala, colli tondi, plissé, di ricercate asimmetrie, patchwork di tweed, pellami e colori.
Ancora tailleur nella collezione Versace, che propone, per una donna moderna, la giacca fit, tagli a vivo, pantaloni scampanati, gonne mini e dritte con vertiginosi spacchi e tocchi sportivi (ed anche animalier) nei vari accessori, dai sandali alle cinture alle borse.
Senza tralasciare l’amato nero, presente sia nei completi con caban e gonna lunga sia negli abiti tagliati a vivo.
Il guardaroba si scompone e ricompone da Mila Schön: ispirandosi al concetto filosofico dell’ inganno, nulla è ciò che sembra e i cartamodelli della perfetta giacca da uomo e del tailleur da donna sono ridisegnati con macro cuciture di filo cerato su abiti, caban e tute geometriche, creando un effetto branding trompe-l’œil dalla doppia personalità, ‘doppia’ come i nuovi tessuti double in sete plasmate e cotoni enzimati che compongono gli outfits.
Una collezione dalla doppia personalità, quindi, che confonde e mescola gli incipit dell’alta sartoria maschile con la couture più eterea.
Attinge ispirazione dal guardaroba maschile rielaborandolo in modo altamente femminile, Ermanno Scervino: il pizzo si trasforma in abiti sinuosi, spolverini dal taglio maschile e camicie rigorose, i toni sono pastello e le mussole impalpabili.
Rigore funzionale e protettivo in passerella da Alberto Zambelli: tale rigore, quasi incondizionato ‘luogo’ del maschile, si plasma
sul corpo femminile, in un indumento affascinante e quasi reale, in cui il movimento attenua la severità della natura dalla quale lo stesso indumento è partito.
Nella scelta dei tessuti, si alterna il cotone strutturato al lino rustico, passando per la seta ed il fresco lana, in colori che vanno dal crema all’ebano, al gesso e al latte.
Nel corso della fashion week, gli abiti da giorno sembrano avere la meglio su quelli da sera, dando vita ad una sorta di ‘eleganza sportiva’, più rilassata e quotidiana, come da Bottega Veneta e Gabriele Colangelo, mentre da Aquilano.Rimondi si esalta il bianco puro, con qualche incursione del nero e del blu.
Protagonisti per la prossima stagione SS 2016 il bianco ed il nero anche da Roberto Musso: assoluti, accostati in tessuti uguali e diversi, che giocano con la luce, lo spessore, la caduta dei tessuti oppure abbinati insieme a stampe floreali full color che richiamano il sintetismo di Gaugin.
Nella collezione di Roberto Musso tornano in scena i pantaloni, che lasciano scoperte le caviglie e cadono morbidi, impreziositi da giochi di pieghe; protagoniste anche le geometrie astratte, alternate a tocchi romantici e innocenti, nelle stampe con fiori disegnati a mano, mentre giochi grafici di tessere a mosaico animano le gonne a portafoglio.
Raffinate alchimie cromatiche e lavorazioni di alta artigianalità negli abiti presentati da Angelo Marani, in una collezione in cui si respira il profumo del mare e del mirto di Sardegna.
I gilet gioiello con l’anima luminosa di una rete di cristalli Swarovski si alternano alle gonne che accarezzano il corpo, ai lunghi caftani e ai sensuali tubini.
Sulle passerelle, anche la ‘stampologia’ affiancata dalla ‘ricamologia’ di Leitmotiv e la fluidità e la leggerezza di Francesco Scognamiglio e Luisa Beccaria: un autentico tripudio di pizzi e ricami, nastri, organza e stampe floreali, tulle e chiffon.
Così come da Etro, che propone abiti di mussoline leggere e impalpabili: durante la sfilata, si ha la sensazione di essere finiti magicamente, senza rendersene conto, in un altrove ideale, un mondo incantato, tra i colori e i profumi di fiori freschi di primavera appena sbocciati, che evocano l’idea di un misterioso, arcaico, femmineo fascino.
Abiti di seta, lunghi e fluidi, e svolazzanti gonne plissé sotto il ginocchio: i tessuti sono ricchi ed elaborati con lacci e nastri e ricercati ricami nei dettagli.
Una donna sensuale ed eterea sfila anche per Raffaela D’Angelo, una donna sofisticata che ama le stampe floreali su fondo nero, in modo da essere protagonista di eleganza e romanticismo anche sulla spiaggia, come ben testimonia la modella d’eccezione, Federica Pellegrini, applauditissima dai presenti.
I tessuti di questa collezione – in cui il
leitmotiv è la stampa “indodeco” che richiama i meravigliosi e fantastici paesaggi dell’India dei maharaja – sono elaborati e preziosi.
Il tulle ricamato con sottili filari di lurex capaci di catturare la luminosità si abbina perfettamente alla rete di cotone; il lino ricamato e la seta, arricchiti con preziose applicazioni, donano a tutti i capi un tocco di raffinata eleganza.
Sono i dettagli a sancire la differenza e si conferma il pizzo un must have della prossima stagione: esso, infatti, regala ad ogni donna glamour e sensualità e al contempo una candida innocenza.
Una novità assoluta proposta dalla stilista, in contemporanea con l’EXPO 2015, è la Bio capsule Collection, in limited edition, creata utilizzando risorse assolutamente naturali ed ecologiche, nel pieno rispetto del Pianeta.