Intervista di Tiziano Thomas Dossena
Nata a Monreale, alle porte di Palermo, Silvana Di Liberto è una cantante che vive in Spagna, nella comunità autonoma dell’Andalusia, precisamente nel comune
di Ayamonte, proprio al confine con il Portogallo. Fabio Vergovich su “Romait.it” la definisce “una donna siciliana con la passione della musica nel sangue”.
“BLOGSICILIA.it” invece asserisce che lei ha “la musica nel sangue e la passione per la vita”. Cogliamo l’occasione per fare quattro chiacchiere con lei…
L’Idea Magazine: Tu canti e balli da quando eri piccina. Come nacque questo tuointeresse per la musica?
Silvana Di Liberto: Intanto, Tiziano, colgo l’ occasione per ringraziarti e salutare gli Italiani che come me, vivono all’estero.
Effettivamente, questa magica passione per la musica è nata insieme a me. Mio fratello Marcello era sempre alla ricerca di nuovi dischi e mi “nutriva”, con artisti di livello come: Michael Jackson, Madonna, Led Zeppelin, Queen, Pink Floyd, David Bowie, Eric Clapton, Elton John per citarne alcuni, che mi ispiravano e mi facevano sognare di essere una di loro.
Tutto è iniziato spontaneamente, negli anni del Liceo con delle partecipazioni in diversi concorsi canori, audizioni, trasmissioni televisive su reti locali e venivo seguita da un rappresentante di Caltanissetta.
La mia passione comincia a prendere sempre più una buonissima piega, grazie anche a molti manager che mi hanno aperto le porte del mondo dello spettacolo.
Ricordo ancora i miei primi lavori, sono stati le grandi feste di piazza, con moltitudine di gente, e questo mi permetteva di viaggiare per tutta la Sicilia.
L’Idea Magazine: E così a 21 anni hai deciso di andare in Inghilterra a studiare l’inglese con il tuo compagno francese. Come mai lasciasti quella nazione e come decidesti di scegliere proprio la Spagna? Ti senti a casa in Spagna? Ti manca molto l’Italia?
Silvana Di Liberto: Il mio periodo in Inghilterra è stato corto, non sono riuscita a fare mia la cultura e la socialità British, troppo diversa dal mio modo di essere. Alcuni dei motivi che mi hanno spinta a lasciare questa città furono: il clima, il tenore di vita molto alto e un quotidiano troppo frenetico e troppo rumoroso.
È stato il mio compagno a suggerirmi di cambiare rumbo e andare in Spagna. Ho avuto la fortuna di fare una lunga esperienza positiva a Barcellona, quando ancora non era “Disneyland”, continuando a viaggiare, portando musica di qua e di là.
Al giorno d’oggi mi trovo in un paesino molto tranquillo dell’Andalusia che si chiama Ayamonte e confina con Portogallo.
Vivere tra due culture diverse è molto interessante perchè riesco a fare il paragone ogni volta fra due realtà opposte.
A mio avviso, la Spagna come il Portogallo sono due paesi multiculturali, solari, con un clima piacevole, splendide spiagge, ricche di arte e di musica tradizionale. La gente inoltre è sempre accogliente nei miei confronti, ed è molto piacevole stare in loro compagnia.
Però ci tengo a sottolineare che mi definisco una cittadina del mondo, quindi non mi identifico più solo nell’italianità, ma neppure nella cultura d’oltralpe in cui mi trovo.
L’Idea Magazine: Adesso operi principalmente in Spagna e Portogallo. Hai anche formato un gruppo musicale, “La famiglia”, con due musicisti portoghesi. Chi sono? Come mai portoghesi e non spagnoli, dato che vivi in Spagna? Come vi siete trovati?
Silvana Di Liberto: In passato ho anche lavorato con dei musicisti Spagnoli, poi, grazie ad un’altro portoghese, ho conosciuto i due giovani talentuosi in questione e così nacque il nostro gruppo… sfortunatamente non c’è più il gruppo La Famiglia. Purtroppo, la pandemia ha flagellato il mercato musicale lasciando, a mio avviso, musica che suona allo stesso modo, suoni e voci sempre più computerizzate, testi senza carattere e un fermento creativo inesistente. Il ruolo del cantante o musicista in questa società è diventato ormai alla portata di tutti.
L’Idea Magazine: Hai appena completato un progetto con una radio spagnola, Bravísima Social Radio. Potresti parlarcene?
Silvana Di Liberto: È il mio primo singolo, insieme a Csar Work di Bravísima Social Radio e il dj Jose Franko.
Abbiamo dato vita a “Earth”, un pezzo di musica elettronica, registrato ognuno da casa e prendendo spunto dall’attuale emergenza sanitaria e soprattutto dal lockdown. L’ho scritto principalmente in lingua inglese, anche se non manca qualche parola in francese, in spagnolo e italiano, ed è attualmente disponibile in digitale.
L’Idea Magazine: Suppongo che, come tanti altri performers avrai avuto le tue difficoltà durante questo periodo di pandemia. Che cosa hai tratto di positivo da questo periodo?
Silvana Di Liberto: Il lockdown mi ha stimolata a fare cose che ho sempre messo in secondo piano e mi ha dato l’opportunità, grazie al brano del duo dinamico “Resistiré”, di farmi conoscere al pubblico.
Per di più, ho avuto modo di connettare e collaborare con molti pittori importanti, creando una fusione illustrata, associata alla mia voce, con dei video clip che si possono ascoltare e vedere nel mio canale di YouTube, proprio per promuovere l’arte e la musica, che sono stati i settori più danneggiati da questa crisi sanitaria.
Per me è stata una bella maniera di comunicare con persone interessanti e la vita, e questo periodo mi ha resa molto più produttiva.
L’Idea Magazine: Quali canzoni italiane hai interpretato? Che cosa te le ha fatte scegliere?
Silvana Di Liberto: Ho interpretato varie canzoni italiane: Con te partirò, Città vuota, Bella senz’anima, Cuore matto, E penso a te, Senza fine e Ieri.
L’obiettivo era quello di creare una nuova raccolta di brani del periodo d’oro della nostra musica, quando c’era un forte interesse per quello che veniva creato dall’Italia e di ridare vita a pezzi conosciuti con una nuova sonorità.
Questi hit nazionali che ho scelto, mi riportano alla mente dei momenti di quando vivevo in Sicilia e a quei ricordi spensierati della mia infanzia che custodisco.
L’Idea Magazine: Però l’interpretazione di “Ieri” dello scomparso Luigi Tenco ha una storia più complessa alle spalle, vero?
Silvana Di Liberto: Il 21 giugno 2020 ho partecipato a un evento social, (progetto online su Luigi Tenco) su richiesta di Michele Piacentini, portavoce ufficiale della famiglia Tenco.
È stato un immenso onore rendere omaggio a uno dei grandi cantanti della musica italiana, interpretando il suo brano Ieri. L’ ho scelto perché è uno dei pezzi della serie televisiva “Arde Madrid”, che racconta parte della storia del regime franchista e della movida spagnola degli anni 60 in cui quel Tenco rock’n’roll era ballato.
L’Idea Magazine: So che hai lavorato ad un progetto a titolo benefico per l’Ospedale Sant’Antonio di Padova…
Silvana Di Liberto: L’iniziativa è nata da un’idea del dottor Giampiero Avruscio, direttore responsabile del Servizio di Angiologia dell’Ospedale di Sant’Antonio di Padova. Tanti cantanti come me hanno dato il loro contributo vocale alla riuscita del progetto, con il pezzo del celebre artista Roby Facchinetti: “Rinascerò, rinascerai”.
È stata una maniera di dire grazie a tutti operatori sanitari e per sostenerli nei giorni critici dell’epidemia.
Mi ha entusiasmata l’idea di creare un ponte tra i miei due paesi che sono stati più castigati, l’Italia e la Spagna, ed è stata un’esperienza indicibile e molto forte.
L’Idea Magazine: Potresti parlarci un poco del tuo video “Abballati abballati”?
Silvana Di Liberto: Ho versionato questa allegra tarantella con un sound tutto flamenco e con una parte finale in lingua inglese. Per completare il mio omaggio alla mia bellissima terra siciliana, ho associato alla melodia un forte impatto visivo con le pitture di Mauro Fornasero, pittore e architetto di Caltanissetta.
L’Idea Magazine: Hai progetti in lavorazione al momento?
Silvana Di Liberto: Si, sto cominciando a scrivere, a sperimentare e poi se sono rose fioriranno.
L’Idea Magazine: Sulla rivista “Portugal News” ho letto un aneddoto da te raccontato riguardo uno spettacolo di fine anno. Potresti gentilmente ripeterlo per i nostri lettori?
Silvana Di Liberto: Certo! con molto piacere.
Fui contattata per lavorare in una vigilia di Capodanno, chiedendomi di portare anche qualche musicista.
La notte dell’evento, dissi alla signora dell’agenzia che nessun’altro era disponibile e lei non riusciva a credere che per la quantità di soldi che erano disposti a pagare, non ci fossero candidati.
Per caso, tra il pubblico c’era un uomo anziano, un’ invitato, che stava ascoltando la nostra conversazione, si avvicinò e si propose per suonare la tastiera, che era già sul palco dato che dopo di me c’era un’ altra band, e che lo avrebbe fatto con molto piacere.
Velocemente ci mettemmo d’ accordo sul repertorio e le tonalità.
Dopo aver terminato, mi disse che era stato un onore e io risposi ‘lo stesso’. Solo più tardi mi fecero sapere che quel nonnino ai suoi tempi era stato un grande e importante maestro.
L’Idea Magazine: Ti sei definita una cantante Jazz. Potresti elaborare in merito?
Silvana Di Liberto: Sono partita dalla Sicilia proprio con la volontà di approfondire il jazz ed è il genere che mi appartiene in assoluto. E poi ha un potere immenso su di me, riesce a farmi sentire libera attraverso l’ improvvisazione e soprattutto mi fà evadere dalla realtà in cui mi trovo.
Insomma, è sufficiente ascoltare il mio timbro vocale per capirne la natura.
La mia vasta conoscenza musicale e apertura mentale mi hanno permesso nel tempo di adattarmi a molti stili di musica, però il denominatore comune resta sempre afroamericano.
L’Idea Magazine: Se tu potessi incontrare e parlare con una persona del passato, o anche del presente, qualsiasi persona tu voglia, chi sarebbe e di che cosa parleresti?
Silvana Di Liberto: Mi piacerebbe incontrare una geniale cantante del passato, Ella Fitzgerald, considerata la maggiore esponente del jazz di tutti i tempi. Senza dubbio, l’artista che mi ha ispirata jazzísticamente e che ho sempre apprezzato. Sarebbe toccante e stimolante sentirla cantare dal vivo e poi chiederle di svelarmi qualche secreto inerente alla sua tecnica dello scat, dato che lei era la numero uno.
L’Idea Magazine: Sogni nel cassetto?
Silvana Di Liberto: Questi sono quelli che mi piacerebbe che si avverassero:
- Cantare in un club di jazz di New Orleans
- L’idea di un album, con pochi pezzi, che mi rispecchiassero e dando al tempo stesso un tocco moderno e particolare.
- E per concludere mi auguro che in futuro possa cantare in nuovi posti del mondo, che ancora non conosco.
L’Idea Magazine: Un messaggio per i nostri lettori?
Silvana Di Liberto: Sono assolutamente convinta che dobbiamo vivere la nostra vita in funzione di come vorremmo che fosse e non in funzione di cosa pensano o vorrebbero gli altri, attraverso tutto ciò che siamo in grado di offrire, di fare e di creare e non dipendere dal giudizio esterno.