Ho assistito all’intervista rilasciata ad un giornalista satirico da un gruppo di studenti di un istituto di Giugliano, vicino Napoli. Poiché il sindaco non aveva ritenuto opportuno sospendere le lezioni per un’allerta meteo, gli studenti gli hanno rivolto offese e ingiurie. Sono rimasto sgomento per un così sconfortante comportamento, una sfilza di improperi, una vera e propria istigazione allo scontro. Come è possibile che in questi studenti vi sia tanto rancore? Come è possibile che intorno a noi vi sia tanto odio? Basta che uno abbia un’opinione differente per diventare un nemico da offendere e stroncare. Di certo si rimane esterrefatti ad ascoltare quegli studenti che ripetono senza alcuna vergogna le offese fatte al sindaco. Anche io, nato 80 anni fa in provincia di Napoli, sono stato studente, svogliato e poco attento ma, come tutti i miei compagni d’allora, mai così volgare. Credo e spero che questo squallido episodio abbia turbato tutti i telespettatori, soprattutto perché si tratta di studenti che a scuola dovrebbero come minimo imparare ad affinare i comportamenti e ispirarsi a pensieri elevati! A chi oggi è vecchio ed è stato studente degli anni ’40 e ha vissuto un dopoguerra di miseria e fame, ma che non si è mai permesso di offendere alcuno, non rimane che domandarsi: in quale mondo viviamo? Forse qualcuno ha sbagliato a farli vivere negli agi concedendo loro tutto senza curarsi di inculcare principi morali. Comunque penso che la volgarità e la sguaiataggine non dovrebbero avere visibilità e una platea così vasta come quella televisiva. In questo modo non si educa ma si incoraggiano certi atteggiamenti. Diamo spazio e visibilità a quegli studenti – tanti – che pur vivendo il loro tempo studiano anche per far diventare il mondo migliore!