Intervista di Tiziano Thomas Dossena
L’Idea Magazine: Laura, la tua formazione scolastica è stata con l’Accademia Internazionale di Teatro, dalla quale ti sei diplomata in recitazione. Hai mai fatto pratica come attrice? Che cosa ti ha fatto deviare da questa passione iniziale?
Laura Vegliamore: In verità la passione per la scrittura è sempre stata più forte. Quella per la recitazione è arrivata un po’ in ritardo ma è stata fondamentale per me e mi ha cambiata profondamente. Dopo l’accademia non ho preso parte a molti spettacoli, ho partecipato a qualche festival negli anni in cui sono stata a Parigi, ma poi la scrittura ha preso di nuovo il sopravvento. Sicuramente il teatro e gli anni dell’accademia mi hanno aiutata a crescere come scrittrice, hanno trasformato il mio stile e il modo di approcciarmi ai sentimenti e alla psicologia dei personaggi che voglio raccontare.
L’Idea Magazine: Sei sempre stata appassionata di storia e di luoghi antichi e hai addiritura lavorato tre anni a Parigi come agente museale. Puoi dirci di più al proposito?
Laura Vegliamore: Gli anni a Parigi sono stati il coronamento di un sogno, senza dubbio. Ho avuto la possibilità di lavorare in un luogo che per tanto tempo, fin da piccola, avevo sperato anche solo di poter vedere, la reggia di Versailles. Sono una grande appassionata di storia, in particolare dell’Ancien Régime francese, perciò potete immaginare come potessi essere emozionata nel trascorrere ogni giorno in quelle stanze, di potervi accedere, poterle esplorare a mio piacimento. Un sogno meraviglioso, un’esperienza che porterò dentro per tutta la vita.
L’Idea Magazine: Il tuo romanzo “Terraferma”(Dri Editore) del 2020 di che cosa tratta?
Laura Vegliamore: “Terraferma” è un romance storico che narra le vicende di Jude, figlio adottivo di Lord Wingfield, trovato da quest’ultimo riverso sulla spiaggia quando non era che un bambino. Jude non ricorda come ci sia finito, da dove sia arrivato e quale sia il suo passato. O forse non vuole ricordare. L’incontro con Olive Riddle, figlia del medico di paese, riuscirà a smuovere qualcosa, e a farlo uscire dalla prigione dorata che ha costruito intorno a lui e alla sua identità.
L’Idea Magazine: Hai poi cambiato casa editrice nello stesso anno, pubblicando con Words Edizioni ben due romanzi. Parlaci un po’ del primo, “Novembre”.
Laura Vegliamore: “Novembre” è sicuramente il romanzo che ho scritto in meno tempo in assoluto. L’ispirazione è arrivata in un momento particolare della mia vita. Ero a Parigi da poco, dagli attentati di novembre 2015 erano passati alcuni mesi e mentre ero in attesa del treno (in ritardo) che mi portasse a casa, ho immaginato questo incontro inaspettato, davanti a un tabellone dei treni della stazione Saint-Lazare. Così è nata la storia di Adriano, ventiseienne romano in fuga da un senso di colpa insostenibile, e di Mathilde, una ragazza che gli rivolge la parola all’improvviso e che gli propone di fare un gioco: prendere una metro a caso per vedere dove li porterà. La loro serata magica inizia così, giocando col destino, un destino beffardo che li porterà di fronte all’incubo di quella notte terribile. Novembre è ambientato tra le strade di Parigi e quelle di Roma, tra presente e passato, un passato che per Adriano era diventato ingombrante e dal quale ha deciso di scappare e un presente vivido in cui dovrà fare i conti con i propri errori.
L’Idea Magazine: Hai recentemente pubblicato “Di cenere e di carne”. Romanzo d’amore o molto di più?
Laura Vegliamore: Parlare di “Di cenere e di carne” senza incorrere in qualche spoiler è sempre un po’ difficile. È la storia alla quale sono più affezionata in assoluto e quella che ho impiegato più tempo a scrivere, quasi dieci anni di riscritture, sconvolgimenti, tagli e aggiunte.
È una storia che ricalca un po’ gli stereotipi di un certo tipo di letteratura: la giovane e ingenua orfana cresciuta in convento, la bellissima padrona di casa che nasconde un segreto, un grande palazzo antico pieno di stanze abbandonate e l’assoluto divieto di entrarci… È la sintesi di tutti gli elementi che ho sempre amato nei libri. È un romanzo ambientato su due piani temporali, in un presente un po’ nebbioso e strano e in un passato non definito.
I protagonisti sono Lucrezia, giovane che viene incaricata dalla signora di leggere libri a voce alta tutto il giorno, anche se nella stanza non è presente, apparentemente, nessuno, e Thomas, ragazzo francese che in una mattina d’inverno si ritrova, qualche secolo dopo, nello stesso palazzo di Lucrezia e trova finalmente le risposte alle domande che l’hanno tormentato per tutta la vita.
Un romanzo che è forse un po’ difficile classificare, che parla magari di tante cose, ma soprattutto di amore e della sua forza sorprendente, capace di scavalcare i secoli.
L’Idea Magazine: Hai altri lavori letterari in lavorazione al momento?
Laura Vegliamore: Al momento sto lavorando allo spin-off di “Novembre”, una storia che ha per protagonista Leonardo, il fratello gemello di Adriano. L’idea era di scrivere un romance contemporaneo, ma come al solito i personaggi fanno di testa loro, quindi non posso più dirlo con certezza!
Ho in mente anche la trama per un romanzo storico ambientato dieci anni dopo la Rivoluzione Francese; ho scritto qualche capitolo ma non credo di riuscire a scriverlo in tempi brevi. Devo e voglio studiare tanto per renderlo il più accurato possibile.
L’Idea Magazine: Quali sono i tuoi progetti futuri?. Sono solo letterari oppure hai altre passioni che vorresti esprimere creativamente?
Laura Vegliamore: Vorrei poter dire di avere tanti hobby, ma mentirei. Mi piace leggere, ma l’ho sempre vista più come una vocazione che un hobby! Adoro le serie tv e il cinema, sono appassionata di colonne sonore e compositori, ogni tanto mi piace fare i dolci e soprattutto mangiarli. Diciamo che tutta la mia creatività si esaurisce con la scrittura, insieme a parte delle mie energie!
I miei progetti riguardano solo la scrittura. Ho tante trame in mente, molti personaggi in cerca di una storia in cui lanciarsi e non vedo l’ora di farlo.
L’Idea Magazine: Se potessi incontrare e parlare con un personaggio del presente o del passato, qualsiasi persona, chi sarebbe e che cosa chiederesti?
Laura Vegliamore: Be’, chi mi conosce un pochino sa benissimo qual è la mia risposta a questa domanda. Vorrei incontrare Luigi XIV e chiedergli finalmente, una volta per tutte, di rivelare l’identità del prigioniero sotto la maschera di ferro.
L’Idea Magazine: Scrivi romanzi che trattano il paranormale, la storia ma anche l’amore, ma la tua vita sentimentale come va?
Laura Vegliamore: Sono fidanzata da due anni con quello che penso sia l’uomo perfetto. Nel senso che se dovesse esistere al mondo un computer, un aggeggio o un test che indichi con esattezza la persona più adatta per me non potrebbe che essere lui. Viviamo insieme da un anno e mezzo ed è come se l’avessimo fatto per anni, secoli addirittura.
Sono innamorata e felice e mi sento di rispondere, per la prima volta, che la mia vita sentimentale va a gonfie vele.
L’Idea Magazine: Chi è lo scrittore o scrittrice al quale senti più affinità? E quale ti ha influenzato di più?
Laura Vegliamore: Non c’è qualcuno a cui mi sento affine. Mi sento vicina a tanti scrittori perché li ammiro e vorrei un giorno essere brava almeno la metà di loro. Tra questi sicuramente John Steinbeck, Elena Ferrante, Primo Levi, Chuck Palaniuk, Dave Eggers (e molti, tantissimi altri) per quanto riguarda lo stile di scrittura. Vorrei poter scrivere gialli impossibili come Agatha Christie, immaginare mondi fantastici e dettagliati come J.K. Rowling e scavare dentro alla complessità delle emozioni e all’animo umano come Victor Hugo. Leggere per uno scrittore è come respirare, succhiare ossigeno e trasformarlo in vita, e scoprire nuove storie e nuovi autori è sempre meraviglioso.
Sono stata sicuramente influenzata da Alexandre Dumas, ma non solo per la scrittura. È stato grazie a lui che ho scoperto il mio amore per la storia francese, amore che mi ha portato in Francia e a vivere tre anni splendidi che mi hanno cambiata profondamente. Quando si dice che leggere ti cambia la vita…
L’Idea Magazine: Sogni nel cassetto?
Laura Vegliamore: Uno impossibile da realizzare che più che un sogno è un desiderio di quelli che solo le lampade magiche esauriscono… e che non dico per scaramanzia!
Poi non ho grandi sogni nel cassetto, a parte quelli legati alla scrittura… so che vorrei poter arrivare alla fine della mia vita ed essere sicura di aver fatto il possibile per essere felice.
L’Idea Magazine: Vivi ancora a Roma? Ti senti di più cittadina italiana nel mondo o cittadina del mondo? Se tu potessi scegliere senza limitazioni di alcun tipo, dovre vivrestI?
Laura Vegliamore: Mi sento cittadina del mondo, forse. Anche se non ne ho vista che una minima parte. Se potessi scegliere vivrei quattro mesi all’anno in Italia, quattro mesi in Francia e quattro in giro per il mondo.
L’Idea Magazine: C’è qualcosa di te nei tuoi personaggi letterari?
Laura Vegliamore: C’è tutto di me nei miei personaggi letterari! Tendo a spezzettarmi sempre un po’ quando scrivo. Metto un pezzetto in un personaggio, uno un po’ più grande in un altro. Mi piace dar loro parti di me e della mia personalità, credo sia un modo per sentirli più affini e reali.
L’Idea Magazine: Dove pensi di trovarti tra dieci anni?
Laura Vegliamore: Spero di poter riuscire a vivere di scrittura e basta, ma non penso che potrei riuscirci davvero. È un mondo complesso e trovare il proprio spazio è molto difficile.
Più realisticamente spero che fra dieci anni farò un lavoro che mi piace, che io e il mio compagno vivremo ancora insieme più uniti e felici che mai e soprattutto spero che qualcuno inventi finalmente il teletrasporto!
L’Idea Magazine: Un messaggio per i nostri lettori?
Laura Vegliamore: Una delle cose più importanti che ho capito è che bisogna imparare ad amarsi, perciò ai lettori dico: amatevi, comprendetevi e cercate di trovare ogni giorno per fare qualcosa che vi piace.