Un Governo senza la politica è la cosa migliore che ci poteva capitare in questo momento. Per troppo tempo i nostri politicanti hanno concentrato le loro forze e discussioni sui personalismi ed interessi privati, lasciando, così sprofondare nel dimenticatoio i veri problemi e necessità di uno Stato democratico come l’Italia. Noi, dall’estero, assistevamo, tramite Rai Internazionale, a dibattiti che la maggior parte delle volte diventavano monotoni ed indecifrabili; due, tre e quattro ospiti che parlavano contemporaneamente a dispetto del conduttore, che invano tentava di calmarli. Tante volte, sono sincero, ho spento il televisore o cambiato su una trasmissione Americana.
La chiamata di Mario Monti, nuovo Presidente del Consiglio, mi fa ricordare, quando sui libri di storia studiavamo l’Impero Romano il Senato Romano chiamavana a comandante supremo dell’esercito un condottiero al solo scopo di guidare i soldati romani affinché vincessero la battaglia per poi tornare a casa, naturalmente con tutti gli onori del caso.
Monti ed il suo Governo di tecnici sono stati chiamati dal nostro Presidente Napolitano per sanare la situazione disastrosa in cui l’Italia è stata trascinata da tanti anni di mal Governo: ci riuscirà? Non posso prevederlo, come nessun’altro può, ma siamo tutti sulla stessa barca e quindi tanto vale collaborare per cercare di salvare il salvabile; nel caso contrario ci si affonda tutti.
Certo, noi viviamo fuori dall’Italia e di conseguenza potremmo salvarci aggrappandoci alla nazione in cui viviamo e che abbiamo contribuito a fare grande, a differenza di chi vive in Italia e che, a mio modesto avviso, non ha scelta. Non disprezzo l’Italia, vi ci sono nato, è la mia terra d’origine e rimarrà sempre nel mio cuore; vorrei tanto fare qualcosa per sanare questa situazione, ma chi si deve muovere sono quelli che non sono mai andati via dall’Italia. Oggi ho ascoltato il progetto di risanamento di Monti e mi trova d’accordo su alcune misure prese; ho notato i sacrifici che ci si appresta a fare, ma vorrei ricordare ai lettori, soprattutto a chi vive in Italia, che quelli che il Presidente del Consiglio ed i suoi Ministri hanno chiesto agli italiani, in molti casi noi emigranti già li facciamo da tantissimi anni, tanto che per noi sono cose normalissime e non sacrifici. Sono però convinto che con un po’ di buona volontà ce la si può fare.
Esorto tutti ad augurare “Buon Lavoro” al nuovo Governo e soprattutto a dare il proprio supporto, non solo morale ma fattivo, rimboccandoci le maniche della camicia ed iniziando, quel processo difficile che si è presentato davanti a noi ed affrontarlo con un pizzico di positività. Il Governo ha bisogno della fiducia incondizionata di tutti e sono sicuro che riusciremo, tutti insieme, a stupire il Mondo ancora una volta.