Racconto inedito di Bruno Pegoretti
Un teen-ager vivace, ecco cos’era John Crossover a diciassette anni. Un ragazzone col metabolismo accelerato e in esubero di testosterone che frequentava con miserando profitto l’ultimo anno della Benjamin Franklin High School. Difensore della squadra di football, col suo metro e novantaquattro per centodieci chili di peso, quando giocava non ce n’era per nessuno. Durante un placcaggio maldestro spaccò la tibia di Alex Gordon: frattura scomposta, chirurgia, riabilitazione.
Tutti d’accordo, i professori scommisero sulla colpevolezza di John: il ragazzo l’aveva fatto apposta, perché odiava Alex Gordon. (Era vero).
Nonostante John giurasse che era stato un incidente, fu sospeso per venti giorni.
In quelle interminabili ore di ozio, andò perfino a trovare in ospedale Alex, per scusarsi, e divennero amici.
Al ritorno a scuola fu convocato dal preside. Venne accusato di ogni possibile nefandezza. In più, sul suo conto, pesava il rendimento scolastico, realmente patetico. Il preside infieriva e infieriva sul ragazzone ipertrofico, fino alla minaccia di cacciarlo fuori dalla scuola.
La pazienza del ragazzo, allora poco limitata per via degli ormoni in ebollizione, affatto inclini ai predicozzi, s’annichilì d’un colpo, e John ammollò un manrovescio al preside, il quale sentì tuffarsi, nella bocca insanguinata, un molare.
Non solo fu espulso da quella scuola, ma gli fu proibito frequentare tutte le scuole dello stato.