Per vivere più a lungo, ridurre lo stress e mantenere un peso corporeo ideale, effettuare attività fisica in modo regolare è fondamentale e prendersi cura della propria salute prima di scendere in campo è l’unico modo per non incorrere in disturbi che potrebbero alterare la performance sportiva.
Eppure l’Academy for Sport Dentistry lancia l’allarme: secondo una ricerca effettuata durante i Giochi Olimpici di Rio 2016 dal dott. Richard Knowlton, un terzo degli atleti in gara mostravano seri disturbi dentali, mentre più della metà presentavano carie o infezioni, quali ascessi o malattie parodontali. Lo studio conferma i dati già pubblicati qualche anno prima dal British Journal of Sports Medicine sulle condizioni dentali degli atleti di diverse categorie che avevano partecipato alle Olimpiadi di Londra 2012.
I problemi di igiene orale e cattive abitudini alimentari nel mondo dello sport riguardano i dilettanti così come i professionisti, specialmente i più giovani. In uno studio pubblicato dal giornale dell’Academy of General Dentistry è stata evidenziata la correlazione fra l’assunzione di sport ed energy drink e l’aumento delle malattie gengivali e dentali.
Il consumo di tali bevande è sempre più in aumento in particolare tra gli adolescenti, convinti che la loro costante assunzione possa aiutare a migliorare le loro prestazioni atletiche, ignorando i danni irreparabili che soprattutto gli energy drink, essendo estremamente acidi, possono causare allo smalto dei denti, esponendoli a carie, erosione, disturbi e malattie gengivali. Secondo i ricercatori dello studio infatti l’assunzione regolare di energy drink può causare quasi il doppio dei danni rispetto a scarsa igiene orale dovuta allo stress derivante dall’intenso programma di allenamenti e errate occlusioni dentali non diagnosticate. Proprio queste malocclusioni queste possono portare gli atleti a ripercussioni sulla loro prestazione fisica e all’insorgenza di infortuni anche gravi, dal momento che le arcate dentarie non allineate possono creare problemi al sistema posturale dell’atleta e quindi compromettere la sua performance.
L’attività sportiva, soprattutto a livello agonistico, richiede un alto livello di concentrazione che spesso porta a una compressione involontaria delle arcate dentali e a un rilascio di una quantità eccessiva di ormoni negativi quali il cortisolo, responsabile di stress, stanchezza e distrazione, stati che inevitabilmente portano a scarse prestazioni sportive.
Per sapere se esiste un problema di malocclusione è bene sottoporsi a una visita dentale specialistica. Gli specialisti in gnatologia sportiva raccomandano di lavarsi i denti due volte al giorno con un dentifricio al fluoro e uno spazzolino elettrico a setole morbide arrivando a spazzolare gentilmente ogni dente sino al bordo gengivale in modo da attuare un leggero massaggio non solo del dente ma anche della gengiva; quest’operazione elimina l’accumulo di tartaro e aiuta ad evitare il problema delle gengive che sanguinano.
La salute orale deve essere una delle priorità di uno sportivo perché è bene ricordare che alcuni disturbi della bocca comportano conseguenze negative sul resto del corpo fino ad allungare i tempi di recupero dopo un infortunio.