Il nome di Giuseppe Verdi è indissolubilmente legato alla musica e all’Italia. Alla prima il grande autore ha regalato pagine di eccellenti armonie, alla seconda, invece, ha donato un ulteriore motivo di vanto mondiale. Questo è l’anno in cui si celebra il 200° anniversario della sua nascita, un’occasione per rinnovare i fasti di un personaggio le cui opere continuano ad essere considerate pietre miliari della musica classica.
Tanti gli eventi dedicati a questa ricorrenza ed elencarli tutti si tradurrebbe in una sterile lista di titoli e nomi. Ecco, senza voler togliere nulla alla qualità e alla rappresentatività degli eventi esclusi, un riassunto dei momenti più significativi di quanto è già stato messo in scena tra Piemonte e Lombardia, a loro modo due regioni che condivisero il Verdi musicista e quello politico
“Verdi e il potere” è il titolo dello spettacolo dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai – Radiotelevisione Italiana, che si è svolto il 10 e 11 gennaio all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, trasmesso anche in diretta su Radio3 e in streaming sul sito istituzionale (www.osn.rai.it). Si è trattato di una meditazione sul tema del potere proposta attraverso le rinomate musiche del Cigno di Busseto. Il direttore Roberto Abbado ha proposto una scelta di arie, duetti e brani sinfonici legati tra di loro per il tema del potere. Al suo fianco, l’attore Remo Girone ha intercalato momenti di lettura ad altri di pura recitazione di brani di Shakespeare e di altri autori, anch’essi attinenti al potere.
Il prestigioso Teatro Regio di Torino (Piemonte) ha proposto, durante questa prima metà dell’anno, due spettacoli importanti. Ai primi di marzo è stata messa in scena “La traviata” (l’opera di Verdi più rappresentata al mondo), firmata da Laurent Pelly nell’allestimento del Regio prodotto insieme con il Santa Fe Opera Festival. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Regio è salito il maestro Corrado Rovaris, direttore musicale della Philadelphia Opera Company dal 2005 e direttore principale ospite de I Virtuosi Italiani. In aprile è stata la volta del “Don Carlo”, proposto dall’organizzazione del teatro torinese nel programma delle celebrazioni per il 40° anniversario della rinascita del Regio (fondato nel 1740 fu distrutto da un incendio nel 1936 e riaperto nel 1973). Considerata l’opera più complessa e monumentale di Giuseppe Verdi, è stata proposta nella versione in quattro atti composta dall’autore nel 1884. A dirigerla è stato il direttore musicale del Regio, Gianandrea Noseda, che al termine delle recite torinesi ha poi guidato l’Orchestra e Coro del Regio al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi (Francia) presentando l’opera in forma di concerto, prima tappa di una tournée dei complessi artistici del Teatro nelle capitali europee della musica.
Altro teatro di prestigio, altra programmazione eccezionale. Il Teatro alla Scala di Milano (Lombardia) ha celebrato Giuseppe Verdi proponendo, a metà gennaio, il “Falstaff” diretto da Daniel Harding (coproduzione con Royal Opera House, Covent Garden, Londra, UK, e Canadian Opera Company di Toronto) a cui è seguito, a febbraio, il “Nabucco” diretto da Nicola Luisotti (coproduzione con Royal Opera House, Covent Garden, Londra, UK, Lyric Opera of Chicago e Gran Teatre de Liceu, Barcellona, Spagna). A marzo è stata la volta del “Macbeth” nell’edizione completa della prima versione 1847, in cui le varie repliche sono state dirette alternativamente da Valery Gergiev e da Pier Giorgio Morandi, mentre ad aprile Riccardo Frizza ha diretto “Oberto Conte di San Bonifacio”, storicamente la prima opera di Verdi ad essere stata rappresentata alla Scala nel 1839.
La celebrazione del grande compositore da parte del teatro milanese continuerà anche nei mesi a venire con tre appuntamenti imperdibili. Dal 9 al 25 luglio sarà in scena “Un ballo in maschera” affidato alla direzione di Daniele Rustioni (in collaborazione con il Teatro Comunale di Bologna), il 12 ottobre si svolgerà la prima del “Don Carlo”, sotto la duplice direzione di Fabio Luisi e Gaetano D’Espinosa, con repliche fino al 29 ottobre. L’opera “Aida”, diretta alternativamente da Gianandrea Noseda e da Gaetano D’Espinosa, proposta riprendendo lo spettacolo del regista Franco Zeffirelli del 1963, concluderà questa straordinaria programmazione alla Scala: première il 25 ottobre e repliche fino al 19 novembre.