Monday, November 25, 2024

Aldrovandi, la ricerca tra passato e scenari futuribili

di Marina Landolfi

Ospitata al Museo civico di zoologia di Roma, la mostra su Ulisse Aldrovandi testimonia il possibile dialogo tra scienza e arte che ha caratterizzato la vita dello scienziato italiano. Presenti opere, reperti, strumenti e immagini per riflettere sulle scoperte scientifiche e sulle tappe della conoscenza dell’uomo, in un intreccio tra realtà e fantasia. È visitabile fino al 21 luglio

Presso il Museo civico di zoologia di Roma, fino al 21 luglio è visitabile la mostra “Oltre lo spazio, oltre il tempo. Il sogno di Ulisse Aldrovandi”, che gravita intorno alla figura di questo scienziato, naturalista e botanico rinascimentale, che ha osservato la natura, l’ha catalogata e ne ha conservato i reperti. Fautore del moderno museo di storia naturale, Aldrovandi ha unito l’essere scienziato con la sua natura artistica, dando forma e svelando scenari che il progredire della scienza trasforma in realtà e spingendo a riflessioni sul destino dell’umanità.

L’esposizione presenta opere d’arte, ritrovamenti e strumenti che testimoniano la capacità dell’uomo di andare nello spazio, ma anche indietro nel tempo. La sua famosa opera “Monstrorum Historia” indica il rapporto simbiotico tra scienza e arte in un dialogo con quadri d’epoca, opere contemporanee a sfondo naturalistico e sguardi visionari di scienziati che si occupano di Intelligenza artificiale e neuroscienze. Il percorso espositivo evidenzia le tappe della conoscenza umana e offre ai visitatori gli strumenti per riflettere sull’umanità e sul binomio uomo-natura attraverso exhibit interattivi e immersivi, ma anche sulle nuove condizioni per l’uomo, come le cabine che simulano l’ibernazione per affrontare i viaggi interstellari, le postazioni per simulare un’alimentazione adatta per la sopravvivenza nello spazio e le installazioni multisensoriali per scoprire gli odori dell’universo. Esposti anche quadri di epoche diverse di Bartolomeo Passarotti, Enrico Prampolini, Virgilio Marchi e Mattia Moreni, e dipinti, sculture e installazioni di Nicola Samorì.

Sono a disposizione dei visitatori oggetti, video e immagini dall’Istituto nazionale di astrofisica e dall’Agenzia spaziale europea, strumenti costruiti dagli scienziati per esplorare sempre di più, e progettare la presenza umana su altri pianeti. Tra questi, modelli di insediamenti abitativi spaziali e mattoni realizzati con la stampa 3D per costruire basi lunari utilizzando materiali innovativi come la polvere lunare.

Frutto di una collaborazione scientifica tra la Fondazione Golinelli e il Sistema di ateneo Alma Mater Studiorum, Università di Bologna, in collaborazione con l’Istituto nazionale di astrofisica, l’iniziativa è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla cultura, Sovrintendenza capitolina ai beni culturali.

Per informazioni: https://www.museocivicodizoologia.it/

[Almanacco della Scienza N.4, aprile 2024]

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