É andata in scena il 25 giugno all’Arena di Verona, con circa un ora di ritardo, la prima rappresentazione della celebre Aida verdiana nell’edizione storica del 1913: nemmeno la tromba d’aria abbattutasi sulla città ferma la prima rappresentazione del 94° Festival Lirico. Anche se il vento ha danneggiato qualche parte delle scene (una parte delle colonne del tempio), i tecnici della Fondazione Arena di Verona hanno fatto i miracoli ripristinando al volo i danni ed anche le luci, che hanno subito qualche variazione rispetto la loro originaria costruzione.
La scenografia di questa Aida la si conosce da tempi lontani, e magari qualche accorgimento in più non sarebbe guastato, ma il regista Gianfranco de Bosio ha voluto seguire le note registiche che Verdi stesso ha inserito a suo tempo nel libretto in maniera scrupolosa, come mai in altre opere.
Tutto è iniziato quindi con l’Arena strapiena più che mai, il pubblico trasportato idealmente al tempo egizio, complice la struttura dell’anfiteatro veronese che si presta perfettamente alla messa in scena di quest’opera. Il direttore d’orchestra Julian Kovatchev ha dato l’attacco, e le note di Verdi si sono librate nell’anfiteatro. Subito ci si è resi conto che le sonorità non erano quelle che ci si aspettava: poco colore orchestrale, poca grinta ed anche poco piglio agogico, cosa quest’ultima importantissima in un’opera come questa dove la parte musicale dell’orchestra, molto spesso, ha un agogica diversa dalla parte vocale e bisognerebbe marcare di più queste differenze.
Anche in questa serata i momenti clou sono stati gli stessi di sempre, ovvero: la prima aria di Radamès (Celeste Aida), la Marcia trionfale del secondo atto, le arie di Aida e di Amneris .
Il cast di questa serata però non è risultato omogeneo nella composizione artistica, con alti e bassi un po’ da parte di tutti gli interpreti, ma il più deludente è stato proprio Radamès interpretato da Yusif Eyvazov che, anche se dotato di una voce gradevole, è risultato molto ingolato, portando indietro i suoni negli acuti; intonazione quasi sempre ai limiti ed anche scenicamente non ha delineato molto il suo personaggio risultando un po’ impacciato ed ingessato sulla scena (eppure di spazi in Arena ce ne sono e come!). Anche il suo ingresso nella marcia trionfale non è stato un granché, quasi in sordina, con poca spettacolarità.
Amneris, interpretata da Ildikó Komlósi, ha avuto momenti altalenanti. Voce un po’ troppo ballerina e fastidiosa in alcuni momenti, ma la sua interpretazione è stata comunque apprezzata dai molti, avendo portato sul palcoscenico una principessa amante severa verso se stessa e verso il suo amato dopo l’affronto subito dalla sua ancella Aida ed il tradimento di Radamés.
Ottima la performance del Gran Sacerdote, Rafal Siwek, bella voce profonda e ottima dizione, che ha incarnato splendidamente il sacerdote verdiano. Lo stesso dicasi per il Re, interpretato da Carlo Cigni, che ha reso bene il suo ruolo regale con la sua bella voce.
La protagonista Aida, affidata al soprano Hui He, non è passata inosservata al pubblico, ma agli addetti ai lavori non sono sfuggite le solite mancanze di questo soprano. Come avvenuto nei mesi precedenti in alcune recite del Trovatore a Parigi, quando Hui He deve salire sui sovracuti, molto spesso questi risultano calanti, forse per stanchezza, ma si sono percepite defaillance in alcuni momenti. Anche interpretativamente non è stata omogenea: in alcune parti ha esagerato, infondendo troppa enfasi alla frase musicale, e la cosa non è passata inosservata.
Gli insiemi corali si sono rivelati ottimi, anche se il coro, stavolta, è sembrato un po’ ingessato sul palcoscenico; deliziosi i balletti affidati a Susanna Egri, anche se pure questi datati, ma almeno di alto livello tecnico.
Ottime le performance degli artisti che completano il cast della serata : Amonasro, Ambrogio Maestri, un messaggero, Antonello Ceron, la Sacerdotessa, Alice Martini.
Insomma alla fine dei conti un’Aida discreta è stata portata in scena nonostante le intemperie che si erano abbattute poche ore prima sull’Arena di Verona. Le repliche saranno molte, e molti i cast che si alterneranno, sarebbe interessante poter sentire gli altri interpreti di questa produzione per trarne le conclusioni generali.
Orchestra, Coro, Corpo di Ballo e Tecnici dell’Arena di Verona.
Primi ballerini: Alessia Gelmetti, Teresa Strisciulli, Amaya Ugarteche, Evghenij Kurtsev, Antonio Russo.
Direttore allestimenti scenici: Giuseppe De Filippi Venezia.
Maestro del Coro: Gaetano Petrosino.
Si replica il 7,14,17,24,28,31 luglio; il 7,9,14,18,21,24,28 agosto
Tra gli artisti nei cast si alterneranno nomi tra i quali: Luciana D’Intino e Ekaterina Gubanova(Amneris), Maria Josè Siri e Amarilli Nizza(Aida), Carlo Ventre e Stefano La Colla (Radamès), Roberto Tagliavini, Romano Dal Zovo e Gianluca Breda ( Il Re), e tanti altri nomi interessanti.