Caro Direttore Dossena, sono un ultraottantenne napoletano che nella magia del presepe ritrova un poco di quella infanzia che gli è stata rubata dall’infame guerra voluta da alcuni esaltati. La mia è stata, così come per tanti bambini del ’40, un’infanzia non vissuta perché non la potevi vivere in una Napoli distrutta dai bombardamenti, umiliata dalla miseria e dalla fame e mortificata nel corpo e nell’anima per le migliaia di vittime dilaniate dalle bombe. Pertanto il Natale, per me, è ancora più sacro e desiderato perché ritrovo nei miei pastorelli qualcosa dei miei primi anni di vita che ancora mi commuove e fa ritornare il mio cuore bambino. Vedo attorno a me un mondo che va in rovina ma io, testardo quale sono, continuo a non arrendermi al degrado materiale e spirituale che mi circonda e ancora spero che tutto possa migliorare. Ho 84 anni e, nonostante vecchiaia e acciacchi, anche questa volta ho trovato l’entusiasmo e la forza per realizzare il mio presepe che per questo Natale ha qualche cosa di particolare in più che vorrei condividere con tutti: ho voluto affidare il mio messaggio di Pace per l’intera umanità agli Angeli che ritengo i reali messaggeri dell’Amore in grado di penetrare il cuore di ogni essere umano inserendolo tra i due Angeli con le foto di Putin, Zelensky e delle bandiere di Israele e Palestina. A tutti gli uomini di buona volontà, ma soprattutto a tutti quelli di ”cattiva volontà”, auguro che la Luce del Santo Natale illumini i loro cuori.