Di Raffaele Pisani
Le “Quattro giornate di Napoli”, dal 27 al 30 settembre 1943, hanno scritto le più belle pagine della nostra Storia. Quel sangue generosamente versato sfidando un nemico tanto più potente, organizzato militarmente e fortemente armato, ha segnato per la nostra città il riscatto dalle numerose umiliazioni subite e sopportate. Da quel 27 settembre, la parte più fragile del popolo oppresso, Donne (il maiuscolo è voluto!) e addirittura bambini – che da un momento all’altro erano divenuti adulti – accese una miccia che seppe coinvolgere tutta Napoli e in quattro giorni riuscirà a riconquistare la libertà e, innanzitutto, quella dignità che per tante volte nei secoli era stata calpestata dai diversi dominatori. Quella volta non ci fu alcun segno di tentennamento e fu deciso di scegliere la libertà a costo della morte. È giusto ricordare e sottolineare che le prime ad agire con fierezza e supremo coraggio furono le donne napoletane, mamme, sorelle e mogli che offrirono la vita senza alcuna titubanza. Nessuna di quelle donne e nessuno di quegli uomini indugiò! Fu così che un popolo, spesso irriso e sottovalutato, divenne eroico e liberò Napoli ancor prima dell’arrivo delle forze Alleate che il 1° ottobre entrarono nella città liberata dall’oppressione dell’esercito tedesco. Valorose pagine della nostra storia che, pur se già ben note a noi anziani, sarebbe bene rileggere e far conoscere ai giovani. Risultano ben chiari quali siano i veri valori da difendere e conquistare, prima di ogni cosa, con il costruttivo impegno sociale e culturale di tutti, nessuno escluso. È sacrosanto dovere di noi anziani non far cadere nell’oblio gli immani sacrifici affrontati da quei tanti giovani di allora per riconquistare la libertà e la dignità che ci erano state rubate, calpestate e infangate.
