Di Rita Bugliosi
L’obesità è un problema sempre più diffuso in Italia, e interessa quasi un adulto su due. Per capire meglio come scegliere i cibi giusti e come comportarsi a tavola per evitare di accumulare chili di troppo abbiamo parlato con Concetta Montagnese dell’Istituto di scienze dell’alimentazione del Cnr
Secondo un’analisi di Coldiretti basata sugli ultimi dati Istat, nel nostro Paese quasi un maggiorenne su due (46%), quindi circa 23 milioni di persone, è in sovrappeso (35%) o obeso (11%). Alla base di questo preoccupante fenomeno c’è uno stile di vita poco attivo, in cui si pratica scarsa attività fisica; ma un ruolo importante è svolto anche dall’alimentazione, caratterizzata dal consumo di cibi ipercalorici, che forniscono una quantità di energia molto superiore a quella necessaria all’organismo per mantenere un buono stato di salute. E attualmente il mercato dei prodotti “extracalorici” è in espansione in tutte le fasce di età, anche grazie a strategie commerciali efficaci. “Questo tipo di alimenti sono formulati per essere molto appetibili e desiderabili, basti pensare all’effetto che ha la loro assunzione sulla sfera emozionale di un individuo e sul suo senso di benessere e di piacere: il consumo di una pralina di cioccolato per molti rappresenta una coccola, un conforto – non a caso sono definiti anche ‘comfort foods’ – in un momento difficile della vita, di stress o durante la classica sindrome premestruale”, spiega Concetta Montagnese dell’Istituto di scienze dell’alimentazione (Isa) del Cnr.
I cibi ipercalorici sono definiti anche “calorie vuote” e non è un caso, come chiarisce la ricercatrice del Cnr-Isa: “Spesso gli alimenti a elevato potere calorico hanno un basso apporto di nutrienti e non sono quindi necessari per il buon funzionamento del nostro organismo, come si evince dalle loro etichette, che vanno lette attentamente, controllando l’energia che contengono, ma anche la loro composizione. Ci sono prodotti, infatti, come ad esempio l’olio extravergine di oliva o le noci, il cui apporto calorico è sì elevato, ma hanno anche un alto profilo nutrizionale, perché sono ricchi di grassi ‘buoni’ (acidi grassi monoinsaturi e omega-3), essenziali per garantirci un ottimo stato di salute”.
Mangiare e bere alimenti e bevande super calorici, conducendo anche uno stile di vita sedentario, porta inevitabilmente all’accumulo di grasso nel tessuto adiposo con rischi per la salute. “Molti studi hanno dimostrato che l’obesità promuove l’infiammazione cronica ed è un fattore di rischio per malattie cardiovascolari, diabete e per lo sviluppo di vari tipi di tumore”, commenta l’esperta.
Per non incorrere in questi problemi è sbagliato però anche seguire una dieta a base di prodotti dietetici, dal momento che anche assumere costantemente questo tipo di cibi può comportare problemi. “La strategia alla base dei cosiddetti alimenti light, che costituiscono un mercato in continua espansione, è quella di aggirare l’ostacolo, contrastando la promozione della consapevolezza dei bisogni alimentari di un individuo, proponendo ad esempio prodotti che contengono sostituti dello zucchero (dolcificanti, edulcoranti, aromi), che soddisfano il desiderio del sapore dolce, ma con minimo apporto calorico, e mantengono alta l’abitudine a sentire questo sapore, rendendo più difficile l’aderenza alle regole del mangiare sano per soddisfare i bisogni nutrizionali. Inoltre, il pensiero che tali alimenti o bevande non apportano calorie, ne aumenta notevolmente il consumo, talvolta senza alcun limite”, aggiunge Montagnese. “Ma non solo, alcuni studi hanno associato il consumo regolare di sostituti dello zucchero a un aumentato rischio di obesità, alterazioni del microbiota intestinale e insulino-resistenza, una condizione che predispone allo sviluppo del diabete”.
Ma allora qual è il comportamento corretto da seguire a tavola per evitare sovrappeso e obesità, oltre che i cibi esageratamente calorici? “Per conservare un buono stato di salute e il peso forma è consigliato attenersi al modello alimentare proposto della Dieta Mediterranea: mantenere il corpo ben idratato; consumare regolarmente verdura nei pasti principali; assumere frutta fresca e secca durante la giornata; preferire cereali integrali e olio extra vergine d’oliva; mangiare legumi e pesce; moderare il consumo di alcol e di proteine di origine animale e quello di zuccheri e dolci” precisa la ricercatrice del Cnr-Isa.
Sappiamo però che il cibo, oltre a soddisfare una semplice necessità biologica, svolge anche un ruolo importante a livello culturale e sociale ed è in grado di influenzare le nostre emozioni. “Essere troppo restrittivi non fa bene. Mantenersi attivi e seguire una sana alimentazione è importante, ma lo è anche lasciare spazio a occasioni di convivialità. Inoltre, alcuni dati hanno dimostrato l’efficacia della teoria del ‘cheat day’, ovvero il giorno dello ‘sgarro’, ossia una giornata durante la quale è possibile concedersi ‘extra’, ovvero alimenti che non sono consumati quotidianamente, ma solo occasionalmente. È insomma un giorno di relax, nel quale non si contano le calorie e non c’è spazio per sacrifici e rimorsi; lo si può far coincidere ad esempio con una festa, con il tradizionale pranzo della domenica in famiglia o con la serata in pizzeria con gli amici. Ovviamente, ci si può lasciar andare, ma sempre essendo consapevoli di cosa si consuma e, soprattutto, delle quantità. È infatti importante ‘sentire’ di cosa si ha davvero voglia e soddisfare un desiderio, non lasciarsi andare ad abbuffate senza limiti”, conclude Montagnese.