Sono nato nel 1940 in un vicolo di Napoli, appartengo a quella generazione di vecchi che non sono stati mai bambini. Non si poteva essere bambini in quei terribili anni ’40 vissuti nella città più bombardata d’Italia, umiliata dalla fame e lacerata nel corpo e nell’anima da migliaia di vittime. Ho pochi studi ma non mi sono mai arreso all’ignoranza, l’amore per la lettura e la passione per la poesia mi hanno molto aiutato. Ho una fissazione che mi accompagna da sempre, è quella di sostenere che per raggiungere una meta bisogna innanzitutto sognarla ed essere un sognatore di natura è stata la mia salvezza. Col passare degli anni ho iniziato a guardare oltre la siepe del mio piccolo giardino e ho cominciato a sognare quel Nuovo Anno capace di indicarci un nuovo Rinascimento e rinnovare tutte le coscienze. Pochi giorni fa ho compiuto 83anni, continuare a sognare e sperare significa volere con testardaggine credere ancora nella capacità dell’essere umano di sapere trovare dentro di sé quelle spinte emozionali capaci di cambiare il mondo. Sogno perché voglio continuare a credere che l’umanità riuscirà prima o poi a dissipare la nebbia delle nostre limitazioni permettendoci di mutare in realtà i sogni più belli. E sogno governanti impegnati per restituirci la dignità di persone perbene e laboriose. Donne e uomini determinati e capaci di combattere la massa di quei malfattori assetati di sporco potere e decapitare quella malefica piovra che continua a creare metastasi mortali nel tessuto sano del nostro Paese, quel cancro che vanifica i sacrifici di tutti gli onesti. Sogno che il desiderio di cultura diventi il nostro pane quotidiano e che nessun essere umano debba mai più versare lacrime per colpa di una società ingiusta. L’Anno Nuovo arriva, il mio sogno continua!