Dopo la cerimonia di inaugurazione della settimana scorsa, alla quale hanno partecipato le istituzioni italiane all’estero e le più importanti associazioni italoamericane, “The Wall of Fame” dell’emigrazione italiana da oggi è ufficialmente affisso presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York all’interno della mostra “Orgoglio e Memoria – emigrazione italiana verso le Americhe”.
Fino alla fine del mese di agosto, i visitatori della mostra curata da Gaetano Bonelli, ma anche i frequentatori dell’Istituto, potranno fotografare e fotografarsi dinanzi al muro dei famosi sul quale da quest’anno ci saranno le fotografie del presidente di Mediacom e della Acf Fiorentina Rocco B. Commisso e di Carlo Scissura, presidente dei costruttori di New York.
Questo riconoscimento, ideato da Luigi Liberti, è stato assegnato dall’Istituto Italiano di Cultura di New York e da Patrimonio Italiano alle personalità italoamericane che rappresentano un vanto per l’Italia e l’orgoglio della comunità italiana all’estero con i loro successi personali, e la loro capacità di mantenere saldi i legami con la madrepatria.
“L’idea”, spiega Liberti, “nasce dalla volontà di evidenziare l’importanza che gli emigranti e gli italodiscendenti hanno per la nostra nazione. Rocco Commisso non solo ha una fantastica storia da emigrante di successo, ma ha chiuso il cerchio tornando anche in Italia, investendo nella Fiorentina e regalando alla città un centro sportivo da più di cento milioni di euro. Carlo Scissura, invece, contribuisce da sempre alla diffusione della cultura e delle tradizioni italiane negli Stati Uniti, riuscendo a dialogare con le istituzioni americane e spingendole a supportare le iniziative italiane in America”. Liberti ha dunque ringraziato Fabio Finotti, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di New York, “per aver subito sposato il progetto e aver permesso che il muro fosse esposto per un lungo periodo in una sede istituzionale così importante”.
Oltre a guardare “The Wall of Fame”, grazie ad un apposito videowall collocato nei suoi pressi, sarà possibile ascoltare anche gli interventi dei due premiati.
Rocco Commisso, dopo i ringraziamenti di rito, ha ricordato la figura del padre e di quanto sia stata importante per riuscire ad emergere tra le tante difficoltà: “Da mio padre, che è stato prigioniero di guerra degli inglesi in Africa, ho imparato ad affrontare le difficoltà e i sacrifici, che erano nulla in confronto a quello che lui aveva dovuto subire. Sono arrivato fin qui, dalla Calabria, con soli due strumenti: la fisarmonica e un pallone da calcio. Due eventi sono stati determinanti: riuscire a farsi accettare con una borsa di studio dalla Columbia University e poi, una volta entrato nel mondo del business, decidere nel 1995 di fondare la mia azienda Mediacom, sviluppandola soprattutto nel mercato degli Stati del Middle West e Sud”.
L’orgoglio degli italoamericani deve riflettersi non solo nella memoria del passato, questo è quanto afferma Carlo Scissura: “è importante che gli italoamericani mostrino il proprio orgoglio e le proprie radici nella vita pubblica degli Stati Uniti di oggi e del futuro. Con la mia famiglia ci siamo stabiliti a Brooklyn e mia madre, che oggi è presente in sala, è il simbolo di quanto orgoglio italiano ci sia nelle nostre culture”. (aise)