Saturday, November 23, 2024

Il genio creativo di Richard Avedon in mostra a Milano

My portraits are more about me than they are about the people I photograph’.

Una straordinaria mostra allestita a Palazzo Reale, visitabile sino al 29 gennaio 2023, celebra Richard Avedon: attraverso 106 immagini provenienti dalla collezione del Center for Creative Photography di Tucson (USA) e dalla Richard Avedon Foundation (USA), si ripercorrono i 60 anni di carriera di uno dei più grandi Maestri della fotografia del Novecento.
Nel corso del percorso espositivo, suddiviso in dieci sezioni, si possono ammirare molteplici scatti dello stesso soggetto e immagini con più soggetti, che rivelano il desiderio di Avedon di cogliere il rapporto tra le diverse persone ritratte.
Piacere visivo e introspezione consapevole.

Foto di Diletta Maria Cecilia Loragno

Se passa un giorno senza che io faccia qualcosa che riguardi la fotografia, sento di aver tralasciato qualcosa di fondamentale per la mia esistenza, come se avessi dimenticato di svegliarmi’.

Giovanissimo comincia a lavorare per Life, Look, Harper’s Bazaar e per molte altre riviste fino ad approdare a Vogue con cui collaborerà per oltre venti anni.
Nel 1992 diviene il primo fotografo del New Yorker, che guadagnò una nuova estetica grazie allo stile dei suoi ritratti.
Nel frattempo inizia fruttuose collaborazioni con notissime case di moda: celebre è la sua collaborazione con Gianni Versace, iniziata nel 1980 e conclusasi nel 1988 con la collezione primavera estate, la prima firmata da Donatella Versace.
In questo percorso di vita e fotografia, Avedon realizza immagini destinate a una zona fuori dal tempo, con la sua abilità di illustrare l’eleganza dello stilista italiano unitamente alla radicalità della sua moda.
Le figure sono assolute, le coreografie dei corpi delle modelle si fanno convulse. Si spazia da immagini scattate ‘on location’ a immagini che si concentrano esclusivamente sulle modelle e sui capi che indossano.
Le pose diventano dinamiche: le forme fluide del corpo rivelano il tessuto e il movimento dell’abito. Alcune foto hanno uno sfondo minimale, con pochi dettagli, altre presentano location più elaborate e molteplici attori. Immagini cinematografiche che danno vita ad una narrazione immaginaria.
Dovima (1927-1990) è una delle modelle più fotografate da Avedon e la modella più pagata del momento. La loro eccezionale affinità trova il suo apice nella leggendaria fotografia del 1955 Dovima con gli elefanti (abito da sera Dior).
Celebre è lo scatto di Avedon per la scarpa ideata da André Perugia: nel suo scatto, la scarpa diventa accessorio indispensabile del guardaroba, facendo di questo accessorio il fulcro dell’immagine. Il tacco in primo piano assume proporzioni monumentali, al pari della minuscola Tour Eiffel, ridotta ad uno sfondo lontano.

Il Duomo di Milano. Foto di Diletta Maria Cecilia Loragno

Spesso sento che le persone vengono da me per essere fotografate come andrebbero da un medico o da una cartomante: per sapere come stanno. Quindi dipendono da me. Devo coinvolgerli’.

Uno degli elementi caratteristici dei lavori di Avedon è l’uso dello sfondo bianco che permette di eliminare eventuali distrazioni e di enfatizzare la qualità della postura, del volto e della gestualità. Tra le foto più celebri, quelle dedicate a Marilyn Monroe, Rudolf Nureyev, Marella Agnelli, Sofia Loren.

Penso che tutta l’arte riguardi il controllo – l’incontro tra il controllo e l’incontrollabile’.

Celebre il suo ritratto della modella Natstassja Kinski in cui la Kinsi è avvolta da un pitone: questa immagine è diventata un’icona della fotografia erotica.
Realizzata da Avedon per il numero americano di Vogue dell’ottobre 1981 è stata successivamente pubblicata come poster vendendo oltre due milioni di copie.

Le mie fotografie non scendono sotto la superficie. Non scendono sotto nulla. Piuttosto leggono la superficie. Ho molta fiducia nelle superfici. Una buona superficie è piena di indizi’.

Avedon ha collaborato con vere e proprie icone, da Kate Moss a Claudia Schiffer a Linda Evangelista e Naomi Campbell, oltre a star del calibro di Prince ed Elton John.

I am always stimulated by people. Almost never by ideas’.

Diletta Maria Cecilia Loragno

Diletta Maria Cecilia Loragno
Diletta Maria Cecilia Loragno
Diletta Maria Cecilia Loragno si è laureata in Lettere Classiche con il massimo dei voti e la lode con una tesi di Laurea in Letteratura Greca presso l’Università di Bari, dove ha conseguito anche il titolo di Dottore di Ricerca in Italianistica, completando il suo percorso di studi presso l’Università Cattolica di Milano con il Master in Museologia, museografia e gestione dei beni culturali. Ricevuta la Nomina di Cultore della Materia dall’Università di Bari, ha partecipato in veste di relatore a diversi seminari e convegni nazionali e internazionali.. Letteratura e Arte hanno sempre occupato un posto speciale nella sua formazione: nei suoi reportage giornalistici, la moda è descritta, con un linguaggio naturale e armonico, come una sublime forma d’arte. Segue tutto ciò che riguarda il Made in Italy e il Lifestyle, dal food al wine passando per il glamour e il design. E’ Art Director dal 2017 dell’evento da lei ideato e curato presso l’isola di Capri, ‘Capri Incontra’, un pomeriggio dedicato alle Emozioni. E’ iscritta all’Ordine dei Giornalisti (Elenco Pubblicisti) dal 2007.

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