Sunday, November 24, 2024

SFREGIO: UN VOLGARE DELITTO USATO IN NOME DELL’AMORE, UN GESTO CHE RETROCEDE NAPOLI DI DUE SECOLI!

Il nostro massimo poeta, Salvatore Di Giacomo (1860/1934), nella sua poesia “Sfregio” riesce a rivestire di amore perfino un delitto tra i più cruenti a danno della donna. Peppenella viene sfregiata da Gennareniello, il pretendente respinto. La vittima, interrogata dal commissario di polizia (allora  chiamato “Delegato”), non accusa il suo aguzzino, tutt’altro, lo difende. “Ha tagliata la faccia a Peppenella/ Gennareniello de la Sanità; /che rasulata! Mo la puverella, /mo propio è stata a farse mmedecà/. Po’ ll’hanno misa ‘int’a na carruzzella,/ è ghiuta a ll’ Ispezzione a dichiarà;/ e ‘o dellicato, don Ciccio Pacella,/ l’ ha ditto: “Iammo! Dì la verità./ Ch’è stato, nu rasulo, nu curtiello?/ Giura primma, llà sta nu crucefisso”/(e s’ ha tuccato mpont’ a lu cappiello)./ “Dì, nun t’ammenacciava spisso spisso?”/ “Chi?” — ha rispuost’essa. “Chi? Gennareniello!”./ “No!… Ve giuro, signò! Nun è stat’ isso!… (Ha tagliato la faccia a Peppinella/ Gennarinello della Sanità;/ che rasoiata! Ora la poveretta,/proprio ora, è stata a farsi medicare./ Poi l’hanno messa su una carrozzella,/ per la denuncia è andata all’Ispezione;/ e il delegato, don Ciccio Pacella,/le ha detto: “Andiamo! Dì la verità. Cos’è stato, un rasoio, un coltello?/ Giura prima, ché là c’è il Crocefisso”/(e s’è toccato la punta del cappello)./”Dì, non ti minacciava molto spesso?”./ Chi?” — ha risposto lei. “Chi? Gennarinello!”./”No!… Ve lo giuro, signore! Non è stato lui!”). Fortunatamente la dodicenne sfregiata a Napoli non si chiama “Peppenella” e senza alcun indugio ha denunziato il sedicenne che sa di violenza ma disconosce totalmente il sentimento dell’amore. Un balordo che probabilmente mai capirà che sfregiando il viso di questa bambina, che prima o poi guarirà, le ha sfregiato anima e cuore, e tale ferita mai si sanerà! Ci sarà qualcuno che riuscirà a far comprendere a questo “signorino” che l’amore è il principale antidoto ad ogni scurrilità, aggressione e violenza, verbale o fisica che sia? Che è l’amore il solvente che separa il bene dal male. Chi viene al mondo e ce lo ha già nel suo corredo genetico si consideri un privilegiato, altrimenti, se vuole, se ne potrà appropriare crescendo, lo troverà facilmente e potrà coltivarlo nel giardino del suo cuore. Non costa nulla, è regalato ed è sempre a disposizione di colui che lo cerca. Questo volgare delitto usato in nome dell’amore è un gesto che retrocede Napoli di due secoli. Peccato!

Raffaele Pisani

Raffaele Pisani
Raffaele Pisanihttp://www.raffaelepisani.it/
Poeta in dialetto napoletano e saggista, Pisani ha pubblicato ben 29 libri.

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