Intervista di Tiziano Thomas Dossena
L’Idea Magazine: Federica, hai mosso i primi passi nel giornalismo locale e nazionale. Puoi parlarci un po’ delle tue prime esperienze giornalistiche?
Federica Tronconi: Ho iniziato scrivendo per il settimanale Il Ticino. Poi sono passata nella redazione di Radio Ticino, dove per un periodo di tempo sono stata anche cronista sportiva.
Dopo la laurea sono approdata a Radio24-Il Sole 24 e ho avuto, parallelamente, altre esperienze presso redazione nazionali.
L’Idea Magazine: Ora sei libero professionista e ghostwriter. Sei soddisfatta di questo tuo punto d’arrivo?
Federica Tronconi: Certamente. Lavoro con le Parole e con le persone, ambiti che amo e che mi interessano in modo naturale.
L’Idea Magazine: Dalla tua biografia è chiaro che le tue due passioni sono la parola scritta e la pallacanestro. Quale fu la passione che nacque prima e come? Come avvenne il seguente innamoramento?
Federica Tronconi: La pallacanestro è sempre stata nella mia vita. Ogni ricordo che ho del passato è legato al basket. È stata per me come una seconda famiglia. La mia passione non è tanto la parola scritta, quanto la Parola. Mi piacciono e mi incuriosiscono le varie modalità con cui si comunica, i tempi, lo stile. E mi appassiona a tal punto da averne fatto la mia professione e da aver studiato e cercato di capirne sempre di più.
L’Idea Magazine: A settembre scorso hai pubblicato il romanzo “Game Day”, che tratta di pallacanestro e di una relazione sentimentale tra un giocatore ed una giornalista. So che segui sempre le partite di pallacanestro e che sei una giornalista. C’è qualcosa di autobiografico nella trama del libro oppure è tutto frutto della tua fantasia?
Federica Tronconi: No, non c’è nulla di autobiografico. La storia nasce come omaggio ad uno sport, la pallacanestro che io amo profondamente. I personaggi sono nati proprio in funzione della storia. I punti di contatto con la mia vita personale sono le due professioni dei protagonisti che conosco molto bene: il giornalismo e la pallacanestro professionista.
L’Idea Magazine: Potresti offrirci una breve sinossi di “Game Day”?
Federica Tronconi: Certo. Cos’è il coraggio? La pallacanestro e il giornalismo si incontrano attraverso Andrea, giocatore professionista, e Stefania, inviata del quotidiano locale. Questi due mondi però fanno fatica a intrecciarsi, si avvicinano scontrandosi e generando nuovo caos, come due pezzi sbagliati di un puzzle. Tutto accade nell’arco della stagione sportiva di Firenze, squadra neo promossa nella serie maggiore nazionale di pallacanestro, e che sorprende tutti per audacia ed entusiasmo.
Ci sono esistenze, però, in cui i grandi snodi generano sofferenza. È proprio in questi momenti in cui la Vita prende energia, corpo e, attraverso i percorsi che decidiamo di intraprendere, scriviamo ciò che siamo. Perché il processo che ci porta a prendere una decisione consapevole, ad ogni età, significa cambiamento e crescita. Una storia di vita dove l’amore è l’evoluzione naturale e il basket uno dei protagonisti principali.
L’Idea Magazine: La tua recente fatica letteraria è “Il caso del gatto malandrino”, scritta per Univers Edizioni e illustrata da Maria Diletta Quadrini. Una pubblicazione, quindi, dedicata ai bambini, opera prima di una collana intitolata “I misteri dei fratellini”. Il libro è disponibile presso tale Casa Editrice e sul loro shop online. Federica, com’è nata l’idea di un libro per i più piccoli?
Federica Tronconi: Per caso, da un desiderio della mia nipotina più grande Emma. Una sera di fine estate i miei nipotini erano a cena da me e ho annunciato loro che avrei pubblicato il mio primo romanzo (Game Day). Emma era contenta ma alla fine mi ha detto “Zia, un altro libro per i grandi. Quando ne scrivi uno per i bambini, così ti posso leggere?” È nato tutto da qui, dal suo desiderio che io ho cercato di trasformarlo in un progetto.
L’Idea Magazine: Quale difficoltà hai incontrato nel passare da un romanzo per adulti ad una storia per i bambini?
Federica Tronconi: È molto più difficile, a mio avviso, scrivere per i bambini. Lo stile è diverso, la struttura della storia deve essere creata in un modo particolare in modo che funzioni. Ho lavorato sodo ma avevo un obiettivo: fare una sorpresa ai miei nipotini. Quindi avevo un bello stimolo che mi ha permesso di dare il meglio.
L’Idea Magazine: Hai altri progetti letterari in lavorazione al momento?
Federica Tronconi: Sto scrivendo la seconda storia de “I Misteri dei Fratellini” e poi dovrò lavorare su un racconto. Questa estate vorrei iniziare a lavorare sul mio secondo romanzo e dargli tutta la dovuta attenzione e importanza.
L’Idea Magazine: Potresti parlarci del tuo sito Ultimariga.it?
Federica Tronconi: L’ultima riga è un progetto online culturale nato circa dodici anni fa quando ho deciso di condividere in rete la mia passione per la lettura. Prima è nato il sito web (www.ultimariga.it) poi si sono agganciate collaborazioni spontanee e iniziative, sempre legate al mondo dell’editoria: incontri letterari, interviste, organizzazioni di eventi. Poi, a ruota, abbiamo creato anche un gruppo di lettura che si chiama ClubBooks (lo trovate su Facebook): una piccola community in cui parliamo in modo informale di libri con consigli, confronto, condivisioni, incontri online.
Il comune denominatore però è la condivisione della bellezza. Mi spiego: non leggiamo per fare una recensione positive o negativa. No, non ci interessa questo. A noi interessa trovare il bello che c’è in ogni libro e condividerlo.
L’Idea Magazine: Se dovessi definirti con tre aggettivi, quali sarebbero?
Federica Tronconi: Creativa, introspettiva, curiosa.
L’Idea Magazine: Sogni nel cassetto?
Federica Tronconi: Leggere tutti i libri della mia libreria.
L’Idea Magazine: Se tu potessi incontrare un personaggio del passato o del presente e porre qualsiasi domanda, chi sarebbe e che cosa chiederesti?
Federica Tronconi: Più che persone realmente vissute mi piacerebbe incontrare qualche protagonista dei romanzi. In particolare, mi piacerebbe incontrare D’Artagnan e i tre moschettieri, in una locanda francese, e mi farei raccontare, a loro modo, le avventure che li vedono protagonisti. Sarebbe affascinante e divertente.
L’Idea Magazine: Un messaggio per i nostri lettori?
Federica Tronconi: Se si legge si vivono più vite contemporaneamente.